2788 giorni fa
Questa mattina presso l’aula magna dell’Istituto Via Copernico di Pomezia (Roma) si è tenuta una conferenza sulla Cultura del mare, in collaborazione con il comando dell’Ufficio marittimo di Torvaianica della Capitaneria di Porto.
L’incontro coordinato dalla Prof.ssa Lo Tito, ha visto la relazione del 1° Mllo NP Massimo Costabile e l’intervento di personale dell’ufficio di Torvaianica.
L’iniziativa, che replica una precedente conferenza tenuta nello stesso plesso scolastico, è stata organizzata per sensibilizzare gli studenti alla cultura del mare e alle opportunità di lavoro che il territorio offre ai giovani residenti. Il mare e la gente di mare, l’assistenza ai bagnanti, la sicurezza della navigazione e i sinistri marittimi sono alcuni tra gli argomenti trattati attraverso slide e filmati.
Passata in rassegna anche la flotta della Guardia Costiera con la sua componente aeronavale ad alta tecnologia per il monitoraggio del traffico marittimo e del telerilevamento ambientale.
Il lavoro degli uomini della Guardia Costiera che operano sul territorio di Pomezia e Ardea, e in particolare la loro attività di ricerca e soccorso, ha suscitato l’interesse degli studenti che hanno posto domande coerenti al relatore.
Nel corso della conferenza è stata evidenziata l’importanza del conseguimento del titolo di studio e del miglior risultato possibile per le eventuali graduatorie per l’attività militare in generale e marittima in particolare. Il mare offre possibilità di lavoro e i giovani del territorio ne devono essere consapevoli e sensibilizzati. A tal proposito è importante ricordare l’unicità delle Secche di Tor Paterno a 5 miglia nautiche dalla costa tra Torvaianica ed Ostia; l’unica area marina protetta italiana completamente sommersa e raggiungibile esclusivamente via mare che rappresenta una opportunità di sviluppo del territorio.
L’Istituto d’istruzione superiore della cittadina in provincia di Roma (tecnologico, economico e liceo) non è nuovo ad iniziative culturali, storiche e sulla difesa, come nel caso di un recente convegno sulla sicurezza nazionale in collaborazione con il centro Studi Difesa e Sicurezza.
— Angelo Gambella
Conferenze, Attualità
2824 giorni fa
Le Forze armate siriane hanno liberato Palmira
Palmira è stata liberata in tarda mattina dalle forze armate siriane con il fondamentale supporto russo
Dopo gli scontri di ieri che avevano consentito ai siriani di catturare lo strategico crocevia di Palmira, i rilievi di monte Tar, la cittadella araba ed infiltrarsi nel sobborgo (vedi aggiornamento qui sotto), la liberazione di Palmira era questione di ore. Questa mattina le ultime unità dell’Isis si sono ritirate nel deserto verso al-Sukna.
L’assalto finale è stato portato dal quartiere sobborgo di al-Amyriha e dall’oasi. Determinante la cattura dell’aeroporto eretto a principato base dell’Isis. Mine e trappole esplosive, e i cecchini appostati sui tetti, in un giorno nebbioso non hanno tuttavia rallentato l’offensiva siriana iniziata ieri su ampia scala.
Gli specialisti militari hanno dovuto disinnescare le cariche esplosive tutt’intorno all’area archeologica e la città prima di dare il via libera alla fanteria, sotto la copertura degli elicotteri d’assalto russi.
Significativo che il primo annuncio della liberazione di Palmira sia arrivato proprio da Mosca attraverso il ministero della difesa russo.
L’assalto a Palmira è stato portato sul terreno dalla 5a legione siriana e dalla 18esima divisione corazzata, da unità hezbollah libanesi e milizie afgane, da forze speciali russe. Nell’offensiva ha debuttato un gruppo militare siriano d’elite, addestrato dalla Russia, e denominato in inglese “ISIS Hunters”.
Se i governativi intendono conservare a lungo il possesso della città è per loro imperativo proseguire l’offensiva sui rilievi circostanti e le installazioni petrolifere a nord-ovest, oltre a muovere ad est in direzione della cittadina di Arak, prossimo avamposto dell’Isis nella parte desertica della Siria centrale.
Immagini di oggi 2 marzo 2017.
Il Teatro romano di Palmira come appare oggi dopo la sconfitta dell’Isis:
In toni marziali il portavoce dell’alto comando siriano conferma la liberazione di Palmira (Tadmor). Assad posta, invece, un filmato scenico del teatro durante il concerto commemorativo del 2016.
Ecco i documenti:
Caduta nella mani dell’ISIS nel dicembre scorso, Palmira era stata riconquistata dal governo siriano il 27 marzo 2016 (nella Seconda battaglia di Palmira ) dopo averla persa per la prima volta nella primavera del 2015. Palmira è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. L’Italia ha recentemente contribuito al restauro di opere d’arte danneggiate dall’ISIS, fatte ritornare nei giorni scorsi a Damasco.
Filmato da Palmira (Tadmor) 02.03.2017
********
1 marzo 2017. Forze armate siriane sul punto di riconquistare Palmira
Le forze siriane hanno iniziato l’offensiva per riconquistare la “Sposa del Deserto”, ricaduta nelle mani dell’Isis lo scorso dicembre (terza battaglia di Palmira).
Questa mattina l’esercito siriano ha vinto la resistenza dell’Isis al Triangolo di Palmira, strategico trivio stradale, porta d’accesso alla città moderna.
Le forze siriane hanno iniziato ad avanzare verso il castello arabo.
In pianura è stata conquistata la villa della famiglia reale di Qatar.
I siriani iniziano a muovere verso l’area archeologica. Controllano la Valle delle Tombe e la necropoli.
Solo 2 km separano adesso il V corpo siriano, gli Hezbollah libanesi e le forze speciali russe dal Teatro romano di Palmira.
L’esercito è anche nei pressi dell’oasi, ed ha assaltato con successo le pendici sopra la città, costringendo l’Isis ad arretrare verso il centro abitato.
In mattinata l’esercito siriano ha conquistato la cittadella araba ed ha quindi posto il pieno “controllo di fuoco” sulle rovine di Palmira.
I militari siriani avanzano molto rapidamente rispetto alla II battaglia di Palmira (marzo 2016) e con 1/3 degli uomini allora utilizzati. L’Isis appare in grossa difficoltà e con un numero di combattenti molto inferiore rispetto a quelli impiegati nella riconquista di dicembre.
Anche la zona degli alberghi utilizzati in tempo di pace dai turisti (Hotel Semiramide) è stata rapidamente liberata dai governativi.
Altri scontri sarebbero in corso in direzione dell’aeroporto a nord-est.
Una radio siriana comunica che miliziani dell’ISIS stanno lasciando Palmira bombardati dall’aviazione e da tiri di artiglieria.
Dal momento che le forze siriane hanno conquistato le alture sopra Palmira (monte Tar, il castello e monte Hayyal) l’ISIS non è nelle condizioni di resistere a lungo nella città di Palmira.
Le forze siriane nel pomeriggio sono entrate nel quartiere sobborgo di Al-Amirya, di fatto i siriani si sono infiltrati all’interno della città.
In serata le truppe siriane entrano nel perimetro dell’aeroporto, nel nord-est della città, trovando debole resistenza.
Ci si aspetta che l’assalto finale a Palmira inizierà domattina alle prime luci dell’alba.
———
Aggiornamento del 27 febbraio 2017
Importante novità nel conflitto siriano è la cooperazione a distanza, per quanto indiretta, tra le due coalizioni a guida russa e statunitense. Nelle ultime 48 ore infatti aerei della coalizione americana hanno bombardato carri armati e mezzi dell’Isis nei dintorni di Palmira, anche se non è dato sapere con precisione se gli strike sono avvenuti nei luoghi oggetto dell’offensiva siriana o più probabilmente su rifornimenti e posizioni tenute dall’Isis più ad est rispetto alla città.
L’azione siriana si sviluppa da ovest. Da questa direttrice, dopo aver riconquistato le aziende agricole, i militari siriani si sono lanciati nell’assalto del monte Hayyal che domina Palmira, raggiungendo la posizione più alta che guarda verso lo strategico “Triangolo di Palmira”. Questo luogo che connette la rete stradale siriana verso Homs, Deir Ezzor e il confine con la Giordania a sud, rappresenta l’uscita autostradale per Palmira e dunque l’ingresso nella città. La sede della scuola guida di Palmira è stata altresì conquistata nell’operazione.
Questa mattina agli elicotteri d’assalto russi e ai caccia siriani che hanno bersagliato le posizioni dell’Isis si è aggiunto un pesante fuoco di artiglieria diretto verso il Triangolo e la periferia meridionale di Palmira. Di fatto i siriani sono prossimi ai villaggi abbandonati di al-Dawa e al-Bayrath, alla Villa reale del Qatar, e alla Valle delle Tombe del sito archeologico. Per farla breve, i governativi hanno ormai raggiunto le posizioni che permisero loro di lanciare l’assalto a Palmira nella primavera del 2016.
Poco più a nord l’esercito siriano ha riconquistato le antiche cave dei palmireni ed iniziato l’assalto a monte Tar. Se questa montagna dovesse cadere nelle mani dei siriani, le unità islamiste a Palmira sarebbero in pericolo poiché i governativi potrebbero indirizzare il fuoco dalle alture verso la pianura e si troverebbero nelle migliori condizioni per coprire l’attacco a Palmira stessa da occidente, attraverso l’autostrada che costeggia l’area archeologica.
Fonti originarie di Palmira vicine all’opposizione siriana confermano l’intensa attività di artiglieria e missilistica in corso in questo momento verso la periferia occidentale della città vecchia.
— Angelo Gambella
International, Attualità
2840 giorni fa
Nell’incantevole cornice di Celano (AQ) si è tenuto oggi un convegno per il Giorno del Ricordo dell’esodo giuliano-dalmata.
L’evento è stato introdotto da Lisa Carusi, presidente del Consiglio Comunale di Celano, che ha presentato i relatori al pubblico presente e alle classi delle scuole locali convenute all’evento.
Il sindaco Settimio Santilli, ha ricordato come da studente non sia mai stato posto a conoscenza della storia delle vicende istriane, e ha quindi affermato che gli amministratori e i docenti hanno il dovere di tramettere ai giovani la conoscenza della storia del nostro Paese con pienezza di racconto e verità, “se vogliamo che crescano nel rispetto assoluto ed incondizionato della dignità umana”.
La prima relazione del giornalista e saggista Umberto Maiorca, accompagnata da interessanti slide proiettate nella sala consiliare, si è incentrata sugli eventi militari nell’area giuliano-dalmata nel corso del secondo conflitto mondiale, e sul fenomeno delle foibe a guerra finita. Maiorca ha inoltre posto il giusto accento sulla chiara italianità (romana, veneta) del territorio prima degli eventi bellici.
Roberta Fidanzia si è concentrata sull’esodo istriano, sempre con l’ausilio di slide a favore dell’attento pubblico. Toccanti le testimonianze di persone costrette a partire, dalle quali emerge il dolore del distacco brutale dalla propria terra “la lacerazione profonda presente in uno sguardo che mai più rivedrà la propria casa, la propria terra, esprime un immenso sentimento d’angoscia che è il sentimento dell’esule”. La studiosa ha infine incentrato la sua relazione sull’opera di Amedeo Colella, vice segretario dell’Opera Profughi ed artista istriano, oggetto di una sua recente pubblicazione.
L’on. Roberto Menia, segretario generale del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, estensore della legge sull’Istituzione del Giorno del Ricordo, ha parlato di figure chiave dell’esodo giuliano-dalmata. Si è quindi rivolto agli studenti colpendo la loro attenzione attraverso i suoi ricordi sulla contrapposizione dei due blocchi vissuta da giovane triestino, figlio e nipote di esuli.
L’evento è stato organizzato dall’assessore Ezio Ciciotti da anni vicino alle vicende istriane e attento alle problematiche degli esuli.
Celano (AQ) – Palazzo Comunale 13.02.2017
Dove mangiare e dormire a Celano, in un clima di perfetta ospitalità e gradevole cortesia:
Ristorante La Cittadella;
“Il Fortino” (ristorante e bed and breakfast)
(strutture con prodotti tipici abruzzesi di alta qualità, adatti anche a celiaci)
— Angelo Gambella
Attualità, Convegni
2846 giorni fa
Turchi e siriani accerchiano al-Bab, mentre continua l’avvicinamento a Palmira
di Angelo Gambella
Giornata densa di combattimenti in tutta la Siria. Le operazioni militare di maggior peso interessano il settore di Palmira e quello di al-Bab.
Nell’ovest di Palmira un tentativo di controffensiva dell’Isis impegna severamente i governativi siriani intorno ai giacimenti del gas naturale di Hayann, installazione in precedenza data alle fiamme dai militanti. I siriani hanno nel mirino i campi di Maher e Jizal a nord-ovest di Palmira. Lungo lo stesso fronte, le forze armate siriane sono riuscite ad avanzare nei giorni scorsi lungo l’autostrada, e sono attualmente attestate attorno alle prime fattorie dell’oasi a circa 15-16 km dal cosidetto triangolo di Palmira e a 19-20 km dalla città. Anche gli esperti paramilitari di “Liwaa Suqour Al-Sahra” ovvero i Falchi del Deserto hanno raggiunto la 5a Legione siriana impegnata ad ovest di Palmira.
Sono continui i raid effettuati dagli elicotteri d’assalto russi e da quelli siriani provenienti dalle basi della provincia di Homs, oltre agli strike effettuati caccia da combattimento russi che decollano dalla costa siriana. In serata un comunicato della coalizione a guida USA riferisce di 9 strike della coalizione presso Palmira con un esito pesante fatto di numerosi veicoli, pick-up armati di mitragliatrici pesanti, 3 blindo-bomba e 2 carri armati distrutti.
Palmira. Posizione approssimativa delle forze armate siriane al 7 febbraio
La lunga battaglia per al-Bab nel nord della Siria, nord-est di Aleppo, è giunta ad una svolta. I combattenti dell’ISIS, finora in grado di resistere agli attacchi turchi hanno subito rovesci a sud sotto la spinta dei reparti siriani delle Forze Tigre. In mattinata le località di al-Maibal e Maz’oulah e la collina di Huwaran sono state prese all’esercito siriano. Nel pomeriggio i siriani hanno liberato Birat al-Bab portandosi così ad una manciata di chilometri da Tadif e al-Bab stessa, chiudendo definitivamente l’assedio alla strategica città siriana. In serata sono però i miliziani filo-turchi che combattono per l’operazione “Scudo dell’Eufrate” ad iniziare una nuova offensiva da nord. L’attacco è direttamente supportato dall’esercito turco. Nel corso dell’assalto l’ospedale di al-Bab e l’ostello della gioventù sarebbero stati catturati dai miliziani filo-turchi.
L’azione delle forze armate turche da nord congiuntamente a quella portata dai siriani da sud è resa possibile unicamente dalla stretta supervisione operata dalla Russia che fornisce il coordinamento e la garanzia necessaria per evitare pericolosi danni collaterali. Le forze aerospaziali russe, e la forza aerea turca effettuano questa sera in maniera coordinata una serie di raid sulle posizioni dell’ISIS, mentre i siriani per tutto il giorno hanno eseguito sortite aeree in supporto dei propri soldati sul terreno.
Non è ancora chiaro se saranno i miliziani filo turchi da nord, o i governativi siriani ad entrare per primi ad al-Bab. La battaglia richiederà ancora dal tempo, ma la resistenza degli uomini del Califfato non sembra poter proseguire a lungo.
Si continua a combattere, nel frattempo, a Deir Ez-Zor nell’est del paese. I siriani, dopo i progressi degli ultimi giorni, provano a ricucire il corridoio tra la città e l’aeroporto militare rimasto isolato dopo l’offensiva di gennaio dell’ISIS.
Intanto da Damasco Bashar al-Assad ha rinnovato il decreto che consente ai miliziani di deporre le armi e di riconciliarsi con il governo. L’agenzia ufficiale SANA riporta che l’amnistia è stata estesa fino al 30 giugno 2017. Lo stesso presidente siriano ha dichiarato ai media belgi che la pace in Siria si ottiene combattendo il terrorismo e “fermando il flusso dei terroristi e di ogni supporto logistico”. Pesanti accuse sono state nel frattempo lanciate da Amnesty International nei confronti del regime siriano per esecuzioni che avrebbero avuto luogo negli anni in una prigione sotto il controllo dei lealisti, affermazioni però nettamente respinte dal ministro della Giustizia siriano. Ma è di oggi la notizia di uno scambio di prigionieri avvenuto dalle parti di Qal’at Mudiq, si tratta di 54/55 persone per parte trasferite tra governativi e ribelli sotto la supervisione della Mezzaluna rossa.
—
Due busti da Palmira restaurati a Roma
—
Qui gli aggiornamenti in tempo reale sulla Siria del direttore AGENSU via Twitter
— Angelo Gambella
International, Attualità
2846 giorni fa
Due busti funerari del II-III secolo d.C provenienti da Palmira sono giunti in Italia grazie all’accordo tra l’Associazione “Incontro di Civiltà” e la Direzione delle antichità di Damasco. Gli antichisti siriani riuscirono, infatti, a sottrarre le sculture a sicura perdita dal museo palmireno prima che la battaglia infuriasse alle porte della città.
Le due opere, già esposte al Colosseo per la mostra “Rinascere dalle distruzioni, Ebla, Nimrub, Palmira”, sono ora nei laboratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro.
Gli esperti restauratori italiani utilizzano tanto tecniche classiche che una sofisticata stampa in 3D con la sinterizzazione di polveri di nylon per il busto maschile. Per quello muliebre, invece, con tecniche classiche frammento dopo frammento, si è restaurato il velo che copre la testa e i gioielli che fermano il mantello sulla spalla della donna ritratta.
A fine mese i due busti saranno restituiti alla Siria.
fonte: Ansamed
— Angelo Gambella
International, Archeologia
« Articoli precedenti
|