Al Teatro Civico di Tortona ha debuttato lo spettacolo “Viaggiatori di pianura. Tre storie d’acqua” di Gabriele Vacis e Natalino Balasso, con Laura Curino, Natalino Balasso, Cristian Burruano, Liyu Jin, regia di Gabriele Vacis.
Nel vagone di un treno ad alta velocità si incontrano casualmente alcuni viaggiatori che, senza saperlo, hanno qualcosa in comune: sono in qualche modo dei reduci. Cominceranno a raccontarsi le proprie storie e scopriranno di essere tutti scampati all’acqua. L’acqua del Polesine, l’acqua di New Orleans, l’acqua dello Tsunami, l’acqua dei mille posti inondati, più o meno conosciuti: vicende terribili, dalle quali chi è riuscito a sopravvivere ha ricavato una nuova consapevolezza della precarietà umana ed ha trovato la forza per continuare a vivere.
Come nei racconti dei pescatori, tutto sembra prendere il tono di una sfida a chi l’ha scampata meglio, a chi ha avuto l’avventura peggiore. Ma alla fine qualcuno non la conta giusta. Chi è? E perché sta vivendo la vita di un altro?
Laura Curino, con la cadenza lenta di chi è nato nella pianura padana per manifestare lo stupore di Regina, è la ragazza polesana sposatasi il 18 novembre 1951, proprio il giorno in cui il Po ha rotto gli indugi e gli argini allagando ogni cosa.
Natalino Balasso è invece Cedric Lafontaine, veneto di terza generazione e scatenato chitarrista in un complesso blues di New Orleans. L’uragano Katrina lo sorprende durante un concerto e a salvarlo sono le doti di galleggiamento del contrabbasso a cui lui e il collega strumentista si aggrappano.
Cristian Burruano è l’animatore di un villaggio turistico a Pi Pi Island, nell’Oceano Indiano. Anche lui, per sposarsi, ha scelto la data sbagliata, il giorno di Natale 2004, la vigilia dello spaventoso Tsunami che ha sconvolto quella parte del mondo.
Il testo è carico di suggestioni e di richiami sapientemente calibrati tra il patetico e l’ironico, e di una recitazione che si sviluppa in un incalzare continuo.
— Viaggiatori di Pianura
domenica aprile 20, 2008
Roberta FidanziaGianduja nel teatro dei Burattini
sabato febbraio 2, 2008
Nel 2008 ricorre il secondo centenario della nascita di Gianduja. La tradizione vuole che la maschera sia stata presentata dai loro inventori, i burattinai Giovan Battista Sales e Gioacchino Bellone, al pubblico torinese il 25 novembre 1808.
L'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare organizza una serie di manifestazioni volte a celebrare i due secoli di vita di Gianduja: una vita strettamente connessa a quella di Torino e in particolare al Risorgimento, di cui rappresenta una delle grandi icone popolari.
Il primo appuntamento si è svolto il 12 e 13 gennaio a Lione. Per l'occasione è stato reso omaggio all'ultimo burattinaio di tradizione che agisce ancora oggi in Piemonte secondo il modello dei suoi avi: Eliseo Bruno Niemen.
Ai Niemen, alla loro plurisecolare storia, mescolata tra circo e burattini, è dedicata la mostra Gianduja nel gran teatro dei burattini dei fratelli Niemen inaugurata ieri presso lo Chalet Allemand nel Parco Culturale Le Serre a Grugliasco (TO), nell'ambito del Protocollo d'Intesa sottoscritto con la Regione Piemonte e la Città di Grugliasco, e in collaborazione con la Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte.
In esposizione i "tesori" della famiglia Niemen: burattini, fondali, copioni, locandine e manifesti dalla metà dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento. La mostra rimarrà aperta fino a domani 3 febbraio dalle ore 16 alle ore 18.
— Roberta Fidanzia
L'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare organizza una serie di manifestazioni volte a celebrare i due secoli di vita di Gianduja: una vita strettamente connessa a quella di Torino e in particolare al Risorgimento, di cui rappresenta una delle grandi icone popolari.
Il primo appuntamento si è svolto il 12 e 13 gennaio a Lione. Per l'occasione è stato reso omaggio all'ultimo burattinaio di tradizione che agisce ancora oggi in Piemonte secondo il modello dei suoi avi: Eliseo Bruno Niemen.
Ai Niemen, alla loro plurisecolare storia, mescolata tra circo e burattini, è dedicata la mostra Gianduja nel gran teatro dei burattini dei fratelli Niemen inaugurata ieri presso lo Chalet Allemand nel Parco Culturale Le Serre a Grugliasco (TO), nell'ambito del Protocollo d'Intesa sottoscritto con la Regione Piemonte e la Città di Grugliasco, e in collaborazione con la Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte.
In esposizione i "tesori" della famiglia Niemen: burattini, fondali, copioni, locandine e manifesti dalla metà dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento. La mostra rimarrà aperta fino a domani 3 febbraio dalle ore 16 alle ore 18.
RIgenerazione. Nuove esperienze teatrali in scena
mercoledì gennaio 9, 2008
Il Sistema Teatro Torino e la Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte, in rappresentanza degli enti promotori quali Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione del Teatro Stabile di Torino e AGIS, selezionano candidature per la partecipazione alla terza edizione di RIgenerazione. La data di scadenza del bando di partecipazione è il 24 gennaio 2008.
RIgenerazione è uno strumento di ricognizione delle giovani realtà teatrali emergenti che operano sulla scena torinese e piemontese, chiamate a presentare un loro progetto produttivo. Tali progetti verranno valutati e selezionati, in previsione di una loro presentazione pubblica, in sedi diverse di Torino e Piemonte, per la quale sono in via di definizione tempi e modalità di realizzazione. L'iniziativa sarà finalizzata non solo ad offrire visibilità e opportunità formative alle giovani compagnie, ma a favorire l'attivazione di aree di confronto con esperti del settore, critici, docenti universitari, registi e organizzatori teatrali.
— Angelo Gambella
RIgenerazione è uno strumento di ricognizione delle giovani realtà teatrali emergenti che operano sulla scena torinese e piemontese, chiamate a presentare un loro progetto produttivo. Tali progetti verranno valutati e selezionati, in previsione di una loro presentazione pubblica, in sedi diverse di Torino e Piemonte, per la quale sono in via di definizione tempi e modalità di realizzazione. L'iniziativa sarà finalizzata non solo ad offrire visibilità e opportunità formative alle giovani compagnie, ma a favorire l'attivazione di aree di confronto con esperti del settore, critici, docenti universitari, registi e organizzatori teatrali.
Astuzia e sarcasmo nei testi comici popolareschi dell'Europa tardomedioevale
mercoledì settembre 19, 2007
Il Centro Studi sul Teatro Medioevale e Rinascimentale affronta il tema dell'umor nero con il titolo: ''Astuzia e sarcasmo nei testi comici popolareschi dell'Europa tardomedioevale''. Dal 2 al 5 ottobre converranno a Roma studiosi della materia che esamineranno i molteplici aspetti di questo filone teatrale dell'Occidente. Gli interventi si alterneranno a spettacoli originali dell'epoca in un nuovo e primo allestimento, nei Teatri San Genesio e Politecnico.
Saranno rappresentate le "Farse coniugali" raccolte e messe in scena da Bruno Crucitti, si tratta di testi nati fra '200 e '400, con un linguaggio veristico e fortemente espressivo. Il "Contrasto di Cielo d'Alcamo", una farsa scoperta da Benedetto Croce, e una ispirata al Decamerone.
— Angelo Gambella
Saranno rappresentate le "Farse coniugali" raccolte e messe in scena da Bruno Crucitti, si tratta di testi nati fra '200 e '400, con un linguaggio veristico e fortemente espressivo. Il "Contrasto di Cielo d'Alcamo", una farsa scoperta da Benedetto Croce, e una ispirata al Decamerone.
Ventu di sciroccu
domenica agosto 5, 2007
La rassegna d'arte sulla sicilianità si terrà a Balestrate (PA) dall'11 al 13 agosto, ed è organizzata dall'Associazione culturale e ricreativa Sac. F. Evola.
"Ventu di sciroccu" vuol essere un omaggio, un inedito viaggio nella storia del teatro siciliano, tra musica e parole. Il progetto nasce per valorizzare i nuovi linguaggi del teatro siciliano, con l'idea di incentivare lo sviluppo della cultura, una nuova drammaturgia, promuovendola e difendendola sul territorio nazionale. Un viaggio dentro l'anima del popolo di Sicilia, attraverso i suoi principali autori, una profonda analisi delle maggiori arti di una volta e di oggi; in questo viaggio le voci si rincorrono e raccontano l'anima di una terra ricca di colori e tradizioni. "Ventu di sciroccu" è un'espressione della realtà interiore, un teatro di idee, che mettono a fuoco il cammino straordinario dell'arte siciliana. Con "ventu di sciroccu" l'organizzazione intende evidenziare un carattere forte, originale, sconosciuto.
— Angelo Gambella
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"Ventu di sciroccu" vuol essere un omaggio, un inedito viaggio nella storia del teatro siciliano, tra musica e parole. Il progetto nasce per valorizzare i nuovi linguaggi del teatro siciliano, con l'idea di incentivare lo sviluppo della cultura, una nuova drammaturgia, promuovendola e difendendola sul territorio nazionale. Un viaggio dentro l'anima del popolo di Sicilia, attraverso i suoi principali autori, una profonda analisi delle maggiori arti di una volta e di oggi; in questo viaggio le voci si rincorrono e raccontano l'anima di una terra ricca di colori e tradizioni. "Ventu di sciroccu" è un'espressione della realtà interiore, un teatro di idee, che mettono a fuoco il cammino straordinario dell'arte siciliana. Con "ventu di sciroccu" l'organizzazione intende evidenziare un carattere forte, originale, sconosciuto.