Il periodico “Il Giuliano Dalmata. Rivista d’informazione culturale adriatica” (bimestrale, ISSN 1970-5336) è dedicato all’informazione culturale relativa all’Adriatico nord-orientale, in particolare a quei territori idealmente delimitati dal Golfo di Venezia e dal Golfo del Quarnaro, compresi i primi lembi della Dalmazia. Inoltre, “Il Giuliano Dalmata”, rispettando e facendo propria l’idea culturale dell’Unione Europea, come nascita di una nuova società civile europea, si pone come interesse di studio la storia e la cultura dell’intera costa dell’Adriatico, abbracciando, dunque, una significativa porzione del Mediterraneo comprendente sei stati: Italia nel versante occidentale, e Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro ed Albania nel versante orientale.
La Redazione è composta da specialisti universitari, giornalisti ed esperti. “Il Giuliano Dalmata” viene pubblicato dalla Società editrice Drengo in collaborazione con la SISAEM (centro internazionale di alti studi) ed ASIME (progetto di ricerca storica per il centro-sud).
Sono stati finora pubblicati i primi due numeri (novembre-dicembre 2006 e gennaio-febbraio 2007) mentre è in preparazione il terzo numero.
Sono inoltre disponibili in libreria ed in edicola le prime pubblicazioni storiche tascabili della collezione degli Speciali de “Il Giuliano Dalmata”.
La rivista è a diffusione gratuita ed è possibile richiedere una copia dell'ultimo numero disponibile attraverso il sito web http://www.ilgiulianodalmata.it.
Il sito contiene informazioni in italiano, inglese, spagnolo, tedesco, francese, sloveno, croato, serbo ed albanese.
— Il Giuliano Dalmata. Rivista d'informazione culturale adriatica
lunedì febbraio 19, 2007
Angelo GambellaIl vero viso di Dante
domenica gennaio 28, 2007
Finalmente ingegneri ed antropologi svelano il vero profilo del Sommo Poeta.
Tre le equipe di ricerca impegnate nel progetto: il Laboratorio di Realtà virtuale della II Facoltà di Ingegneria a Forlì, diretto dal prof. Persiani, l'equipe antropologica del prof. Gruppioni ed il gruppo ricerca del prof. Mallegni dell'Università di Pisa.
Al termine di questo laborioso lavoro di ricostruzione, risulta che probabilmente il famoso profilo dantesco con mento prominente e naso aquilino, non corrisponda esattamente al vero volto del nostro amato Dante e che i suoi ritratti hanno tramandato. Il suo volto, infatti,non aveva i tratti spigolosi e l'espressione torva ed accigliata che figura nei libri di scuola. Questo è il risultato di uno studio realizzato al Laboratorio di realtà virtuale della II Facoltà di ingegneria di Forlì.
Il Prof. Giorgio Gruppioni ha affermato in un'intervista: "Abbiamo restituito a Dante la sua umanità, è tornato ad essere uno di noi. I ritratti volevano far emergere lo spirito del poeta. Erano più psicologici che reali".
Si pensi, infatti, al ritratto umano scritto da Boccaccio che ha finito per fornire lo stereotipo per tutta l'iconografia successiva: "Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccoli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato (...) e sempre nella faccia malinconico e pensoso". E poi a quello ancora più spigoloso e grammatico che in Vaticano è uscito dai pennelli di Raffaello.
Gli studi sul vero volto di Dante hanno origine all’Università di Bologna, a partire dagli anni Venti, con il lavoro dell’antropologo Fabio Frassetto. In occasione del sesto centenario della morte del poeta, Frassetto ottenne infatti il permesso di effettuare rilievi sulle sue ossa, conservate a Ravenna, ultima città del lungo peregrinare dell'esule Dante, ove morì. Frassetto non potè effettuare un calco del cranio ma lo ricostruì sulla base delle misurazioni. La mascella, andata perduta, venne poi modellata sulla base del cranio così ricostruito. Già allora, sovrapponendo quel cranio a molti ritratti del poeta, Frassetto notava che non gli assomigliavano affatto. Eccezion fatta per quello della scuola giottesca nel Bargello a Firenze. E non è un caso che tale ritratto sia precedente al testo, più psicologico che descrittivo, opera del Boccaccio.
E così, il lavoro odierno ha preso origine dal lavoro di più di ottant'anni fa. L’equipe del laboratorio di Realtà Virtuale di Forlì, diretto dal prof. Persiani, dopo aver elaborato digitalmente il calco costruito dal Prof. Frassetto con tecniche di reverse engineering, ha proceduto alla realizzazione della mandibola, che risulta mancante, tramite tecnologia di modellazione virtuale. Tali complesse elaborazioni hanno portato al modello digitale del cranio completo di Dante. Dal modello cranico così ottenuto il laboratorio ha prodotto il modello fisico dello stesso, mediante un sistema di prototipazione rapida.
Infine sul modello cranico fisico sono state apposte dall'equipe del Prof. Mallegni le parti molli del volto, rappresentate dalla muscolatura, dal pannicolo adiposo e dalla cute, secondo la tecnica di facial reconstruction impiegata anche nel campo dell’antropologia forense. Il risultato di quest’ultima fase rappresenta una prima interpretazione dell’aspetto probabile del volto.
La ricerca è poi proseguita a Forlì. Lo stesso procedimento di ricostruzione 3D è stato applicato al volto ricostruito manualmente al fine di rielaborare virtualmente il risultato della ricostruzione dei tessuti molli: la ricostruzione del volto è manipolabile così in forma dinamica, permettendo di verificare diverse ipotesi, da confrontarsi con le fonti storiche, circa le possibili varianti dipendenti dall’età, dallo stato di salute ecc. del Poeta.
Attendiamo i risultati definitivi che probabilmente ci regaleranno la visione del vero volto del Sommo Poeta.
— Roberta Fidanzia
Tre le equipe di ricerca impegnate nel progetto: il Laboratorio di Realtà virtuale della II Facoltà di Ingegneria a Forlì, diretto dal prof. Persiani, l'equipe antropologica del prof. Gruppioni ed il gruppo ricerca del prof. Mallegni dell'Università di Pisa.
Al termine di questo laborioso lavoro di ricostruzione, risulta che probabilmente il famoso profilo dantesco con mento prominente e naso aquilino, non corrisponda esattamente al vero volto del nostro amato Dante e che i suoi ritratti hanno tramandato. Il suo volto, infatti,non aveva i tratti spigolosi e l'espressione torva ed accigliata che figura nei libri di scuola. Questo è il risultato di uno studio realizzato al Laboratorio di realtà virtuale della II Facoltà di ingegneria di Forlì.
Il Prof. Giorgio Gruppioni ha affermato in un'intervista: "Abbiamo restituito a Dante la sua umanità, è tornato ad essere uno di noi. I ritratti volevano far emergere lo spirito del poeta. Erano più psicologici che reali".
Si pensi, infatti, al ritratto umano scritto da Boccaccio che ha finito per fornire lo stereotipo per tutta l'iconografia successiva: "Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccoli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato (...) e sempre nella faccia malinconico e pensoso". E poi a quello ancora più spigoloso e grammatico che in Vaticano è uscito dai pennelli di Raffaello.
Gli studi sul vero volto di Dante hanno origine all’Università di Bologna, a partire dagli anni Venti, con il lavoro dell’antropologo Fabio Frassetto. In occasione del sesto centenario della morte del poeta, Frassetto ottenne infatti il permesso di effettuare rilievi sulle sue ossa, conservate a Ravenna, ultima città del lungo peregrinare dell'esule Dante, ove morì. Frassetto non potè effettuare un calco del cranio ma lo ricostruì sulla base delle misurazioni. La mascella, andata perduta, venne poi modellata sulla base del cranio così ricostruito. Già allora, sovrapponendo quel cranio a molti ritratti del poeta, Frassetto notava che non gli assomigliavano affatto. Eccezion fatta per quello della scuola giottesca nel Bargello a Firenze. E non è un caso che tale ritratto sia precedente al testo, più psicologico che descrittivo, opera del Boccaccio.
E così, il lavoro odierno ha preso origine dal lavoro di più di ottant'anni fa. L’equipe del laboratorio di Realtà Virtuale di Forlì, diretto dal prof. Persiani, dopo aver elaborato digitalmente il calco costruito dal Prof. Frassetto con tecniche di reverse engineering, ha proceduto alla realizzazione della mandibola, che risulta mancante, tramite tecnologia di modellazione virtuale. Tali complesse elaborazioni hanno portato al modello digitale del cranio completo di Dante. Dal modello cranico così ottenuto il laboratorio ha prodotto il modello fisico dello stesso, mediante un sistema di prototipazione rapida.
Infine sul modello cranico fisico sono state apposte dall'equipe del Prof. Mallegni le parti molli del volto, rappresentate dalla muscolatura, dal pannicolo adiposo e dalla cute, secondo la tecnica di facial reconstruction impiegata anche nel campo dell’antropologia forense. Il risultato di quest’ultima fase rappresenta una prima interpretazione dell’aspetto probabile del volto.
La ricerca è poi proseguita a Forlì. Lo stesso procedimento di ricostruzione 3D è stato applicato al volto ricostruito manualmente al fine di rielaborare virtualmente il risultato della ricostruzione dei tessuti molli: la ricostruzione del volto è manipolabile così in forma dinamica, permettendo di verificare diverse ipotesi, da confrontarsi con le fonti storiche, circa le possibili varianti dipendenti dall’età, dallo stato di salute ecc. del Poeta.
Attendiamo i risultati definitivi che probabilmente ci regaleranno la visione del vero volto del Sommo Poeta.
[IS 2007] Il messaggio di Benvenuto
lunedì gennaio 15, 2007
Il più cordiale benvenuto a tutti i partecipanti ed ai relatori. Mi fa piacere rivolgere, in particolare, un saluto ai corsisti del primo Master a distanza in Informatica per la Storia Medievale.
Per il quinto anno consecutivo dedicheremo due mesi di lavoro al binomio Internet e Storia. L'esperienza acquisita nel tempo è ben evidente nell'edizione degli Atti del Forum, comprendente l'intero periodo 2003-2006, pubblicata in questi giorni nella collezione dei Quaderni del Medioevo Italiano Project. Il CD-ROM rappresenta un importante dossier sullo stato della Storia in rete.
Il Forum si articola in più sessioni, cui prenderanno parte gli studiosi iscritti in qualità di relatori. Come consuetudine, è possibile presentare domande per proporre relazioni ed interventi nel corso di svolgimento del Forum; la scadenza per l'invio dei contributi definitivi è fissata al 1° marzo.
Anche quest'anno il Forum può contare sulla collaborazione delle realtà universitarie e delle numerose iniziative telematiche che hanno già contribuito alle passate edizioni. Media partner dell'evento è l'Agenzia telematica d'informazione per la storia e le Scienze Umane (AGENSU).
I testi delle relazioni possono essere consultati per l'intera durata del Forum, all'interno del sito web, utilizzando il codice utente e la password ricevute con l'e-mail di attivazione. Vi invito, pertanto, a consultare i contributi e ad inviare i Vostri commenti attraverso l'apposita mailing-list.
Angelo Gambella
(15.01.2007)
— Angelo Gambella
Per il quinto anno consecutivo dedicheremo due mesi di lavoro al binomio Internet e Storia. L'esperienza acquisita nel tempo è ben evidente nell'edizione degli Atti del Forum, comprendente l'intero periodo 2003-2006, pubblicata in questi giorni nella collezione dei Quaderni del Medioevo Italiano Project. Il CD-ROM rappresenta un importante dossier sullo stato della Storia in rete.
Il Forum si articola in più sessioni, cui prenderanno parte gli studiosi iscritti in qualità di relatori. Come consuetudine, è possibile presentare domande per proporre relazioni ed interventi nel corso di svolgimento del Forum; la scadenza per l'invio dei contributi definitivi è fissata al 1° marzo.
Anche quest'anno il Forum può contare sulla collaborazione delle realtà universitarie e delle numerose iniziative telematiche che hanno già contribuito alle passate edizioni. Media partner dell'evento è l'Agenzia telematica d'informazione per la storia e le Scienze Umane (AGENSU).
I testi delle relazioni possono essere consultati per l'intera durata del Forum, all'interno del sito web, utilizzando il codice utente e la password ricevute con l'e-mail di attivazione. Vi invito, pertanto, a consultare i contributi e ad inviare i Vostri commenti attraverso l'apposita mailing-list.
Angelo Gambella
(15.01.2007)
[IS 2007] Al via la quinta edizione di IS - Internet e Storia
lunedì gennaio 15, 2007
Si inaugura lunedì 15 gennaio e prosegue fino al 15 marzo il 5° Forum IS - Internet e Storia, incentrato su Internet, la Storia e tutte le tematiche inerenti all'applicazione della multimedialità alla Storia e, in genere, alle discipline umanistiche.
Il Forum, ideato da Angelo Gambella, è organizzato dal Medioevo Italiano Project e si svolge in collaborazione con la Società Internazionale per lo Studio dell'Adriatico nell'Età Medievale, il Master di II livello in Storia e Storiografia multimediale - Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma Tre, l'Associazione di Storia Multimediale e le iniziative telematiche Medioevo Italiano, Storiadelmondo, Master a distanza in Informatica per la Storia medievale, Osservatorio di Storia Multimediale, AGENSU e con il supporto tecnologico della Drengo Srl.
Il forum è libero, tutti possono aderire e partecipare al dibattito. La sezione Dossier è basata sull'archivio delle precedenti edizioni, su altri materiali pubblicati in rete e sui volumi della collezione a stampa dei Quaderni del Medioevo Italiano Project.
Il sito web dell'evento con tutte le informazioni è www.internetestoria.it. Gli Atti delle prime quattro edizioni sono stati pubblicati in «Storiadelmondo», periodico telematico di Storia e Scienze umane www.storiadelmondo.com, ed in edizione CD-ROM.
— Angelo Gambella
Il Forum, ideato da Angelo Gambella, è organizzato dal Medioevo Italiano Project e si svolge in collaborazione con la Società Internazionale per lo Studio dell'Adriatico nell'Età Medievale, il Master di II livello in Storia e Storiografia multimediale - Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma Tre, l'Associazione di Storia Multimediale e le iniziative telematiche Medioevo Italiano, Storiadelmondo, Master a distanza in Informatica per la Storia medievale, Osservatorio di Storia Multimediale, AGENSU e con il supporto tecnologico della Drengo Srl.
Il forum è libero, tutti possono aderire e partecipare al dibattito. La sezione Dossier è basata sull'archivio delle precedenti edizioni, su altri materiali pubblicati in rete e sui volumi della collezione a stampa dei Quaderni del Medioevo Italiano Project.
Il sito web dell'evento con tutte le informazioni è www.internetestoria.it. Gli Atti delle prime quattro edizioni sono stati pubblicati in «Storiadelmondo», periodico telematico di Storia e Scienze umane www.storiadelmondo.com, ed in edizione CD-ROM.
Storiadelmondo, 44
lunedì gennaio 15, 2007
Editoriale del numero 44 della rivista di Storia e Scienze Umane.
Il più cordiale benvenuto ai lettori di Storiadelmondo, per il primo numero del 2007.
Con l'intento di fornire un Contributo al Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Giovanni in Fiore Raffaela Tortorelli studia i documenti pontifici redatti fra il 1211 e il 1502 conservati in originale nel fondo Venusio presso la Biblioteca Provinciale di Matera. Il saggio viene pubblicato in due parti data l'ampiezza del lavoro. In questa prima parte troviamo le notizie sulle pergamene consultate e note di diplomatica pontificia; il pensiero di Gioacchino e la storia dell'abbazia di S. Giovanni in Fiore. La seconda parte comprenderà l'edizione del diplomatico.
Claudio Attardi, con la collaborazione di Daniel Kmiecik, ci consente di apprezzare le sue ricerche sul monachesimo benedettino in lingua francese. La spiritualità medievale emerge fra le pagine del suo lavoro.
Aldo C. Marturano, prosegue nei suoi studi sul Medioevo Russo. Con La Chiesa Russa entra nel Mir i lettori possono apprendere particolari alquanto interessanti e poco noti sull'introduzione della religione cristiana nel territorio dei 'russi'.
Salimbene de Adam e la sua cronaca duecentesca rivivono nella recensione di Elena Percivaldi. La nostra studiosa coglie le ragioni dell'opposizione del frate francescano all'idea imperiale di Federico II. Quella di Salimbene è una cronaca di grande importanza e merita di poter essere consultata, oltre che nell'ormai classica versione dei MGH, nell'edizione, tradotta da G. Tonna con l'introduzione di M. Lavagetto, qui recensita.
www.storiadelmondo.com
Angelo Gambella
— Angelo Gambella
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Il più cordiale benvenuto ai lettori di Storiadelmondo, per il primo numero del 2007.
Con l'intento di fornire un Contributo al Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Giovanni in Fiore Raffaela Tortorelli studia i documenti pontifici redatti fra il 1211 e il 1502 conservati in originale nel fondo Venusio presso la Biblioteca Provinciale di Matera. Il saggio viene pubblicato in due parti data l'ampiezza del lavoro. In questa prima parte troviamo le notizie sulle pergamene consultate e note di diplomatica pontificia; il pensiero di Gioacchino e la storia dell'abbazia di S. Giovanni in Fiore. La seconda parte comprenderà l'edizione del diplomatico.
Claudio Attardi, con la collaborazione di Daniel Kmiecik, ci consente di apprezzare le sue ricerche sul monachesimo benedettino in lingua francese. La spiritualità medievale emerge fra le pagine del suo lavoro.
Aldo C. Marturano, prosegue nei suoi studi sul Medioevo Russo. Con La Chiesa Russa entra nel Mir i lettori possono apprendere particolari alquanto interessanti e poco noti sull'introduzione della religione cristiana nel territorio dei 'russi'.
Salimbene de Adam e la sua cronaca duecentesca rivivono nella recensione di Elena Percivaldi. La nostra studiosa coglie le ragioni dell'opposizione del frate francescano all'idea imperiale di Federico II. Quella di Salimbene è una cronaca di grande importanza e merita di poter essere consultata, oltre che nell'ormai classica versione dei MGH, nell'edizione, tradotta da G. Tonna con l'introduzione di M. Lavagetto, qui recensita.
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