L'archivio storico dell’Università di Pavia: una storia da scrivere - Presentazione e apertura dell’Archivio storico dell’Ateneo
Il 28 maggio è avvenuta l'inaugurazione dell'Archivio storico dell'Ateneo. E' stata inaugurata una mostra di documenti. L'archivio storico dell’Università di Pavia apre al pubblico presso la sede di Palazzo San Tommaso in piazza del Lino, 2. Un'occasione eccezionale per scoprire documenti e carte rare che raccontano la storia dell'Ateneo, illustrati nel corso dell'inaugurazione da storici dell'Ateneo ed esperti di conservazione. L'Archivio storico dell’Università degli Studi di Pavia ha subito nel corso degli anni una frammentazione che ha portato a una conservazione del materiale documentario in varie sedi e con diverse modalità.
— L'archivio storico dell’Università di Pavia
mercoledì maggio 30, 2007
Angelo GambellaVisioni di Roma
sabato maggio 5, 2007
Il 9 maggio 2007 dalle ore 10.00 alle ore 18.30, in occasione del
cinquantesimo anniversario dei trattati di Roma, il Centro di
documentazione europea “Altiero Spinelli”, situato presso la Facoltà di Economia dell'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma, presenta una mostra composta da incisioni e dipinti di Sigfrido Oliva “Visioni di Roma”.
La Capitale appare ritratta nei suoi scorci, nelle sue maestose cupole e nelle sue caratteristiche fontane, come sospesa nel tempo e nello spazio, separata dal resto del mondo, in un momento fantastico e ideale di 'solitudine e pienezza'.
La mostra resterà aperta, con lo stesso orario, fino al 19 maggio 2007. Il sabato è previsto un orario ridotto alle 13,15 ed è prevista la chiusura domenicale.
— Roberta Fidanzia
cinquantesimo anniversario dei trattati di Roma, il Centro di
documentazione europea “Altiero Spinelli”, situato presso la Facoltà di Economia dell'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma, presenta una mostra composta da incisioni e dipinti di Sigfrido Oliva “Visioni di Roma”.
La Capitale appare ritratta nei suoi scorci, nelle sue maestose cupole e nelle sue caratteristiche fontane, come sospesa nel tempo e nello spazio, separata dal resto del mondo, in un momento fantastico e ideale di 'solitudine e pienezza'.
La mostra resterà aperta, con lo stesso orario, fino al 19 maggio 2007. Il sabato è previsto un orario ridotto alle 13,15 ed è prevista la chiusura domenicale.
Mostra Piero della Francesca
mercoledì aprile 11, 2007
E' in corso dal 31 marzo e si concluderà il 22 luglio la mostra dedicata a Piero della Francesca, uno dei più grandi artisti italiani del Quattrocento, un pioniere del Rinascimento italiano, un maestro che ha avuto un ruolo preminente nello sviluppo della pittura italiana. I colori ed i ritmi delle terre di Arezzo rivivono nelle opere di Piero della Francesca a testimoniare l'amore e il legame del grande maestro con i luoghi d'origine ove, nonostante il suo continuo viaggiare, tornò più volte lasciando i suoi più noti capolavori. La mostra si svolge lungo l'itinerario Sansepolcro Monterchi Arezzo.
A Sansepolcro presso il Museo Civico è possibile ammirare il Polittico della Misericordia, la Resurrezione, San Giuliano, e San Ludovico. A Monterchi è visibile la Madonna del Parto presso il Museo Madonna del Parto. Ad Arezzo è possibile ammirare la Leggenda della Vera Croce presso la Cappella Bacci della Basilica di San Francesco e Santa Maria Maddalena al Duomo.
— Angelo Gambella
A Sansepolcro presso il Museo Civico è possibile ammirare il Polittico della Misericordia, la Resurrezione, San Giuliano, e San Ludovico. A Monterchi è visibile la Madonna del Parto presso il Museo Madonna del Parto. Ad Arezzo è possibile ammirare la Leggenda della Vera Croce presso la Cappella Bacci della Basilica di San Francesco e Santa Maria Maddalena al Duomo.
Arte francescana tra Montefeltro e Papato. Committenze artistiche 1234-1528
venerdì marzo 23, 2007
Cagli (PU) - Chiesa di San Francesco e Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli
24 marzo - 1 luglio 2007.
La mostra "Arte francescana tra Montefeltro e Papato. Committenze artistiche 1234-1528" prende il via dal recente ritrovamento del vasto ciclo di affreschi della quarta decade del Trecento, conservato a Cagli nella Chiesa di San Francesco.
La mostra è allestita a Cagli nelle due sedi della Chiesa di San Francesco e di Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli, dal 24 marzo al 1 luglio 2007. Curata da Lorenza Mochi Onori, si compone di circa settanta opere e di numerosi documenti pergamenacei. La mostra si incentra sul ritrovato ciclo di affreschi trecenteschi e si completa con opere trasferite a Milano e poi a Roma, per dare una lettura il più possibile completa di questo tempio eretto a ridosso della Flaminia, uno dei tracciati dei pellegrini per Roma e per Assisi.
La chiesa cagliese, edificata nel 1234 presumibilmente a seguito della conoscenza diretta di San Francesco da parte di alcuni cittadini, appariva fino alla seconda metà del Cinquecento come un autentico scrigno d'arte.
Il livello qualitativo dell'opera riemersa dopo il restauro, mostra gli influssi della pittura senese dei fratelli Lorenzetti, ed ha portato gli studiosi a considerarla come il capolavoro assoluto di Mello da Gubbio, attivo tra il 1330 e il 1360.
La mostra è promossa dal Comune di Cagli e dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche, in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Milano, la Regione Marche (Assessorato Beni e Attività Culturali), la Provincia di Pesaro e Urbino (Assessorato Attività Culturali e Assessorato Beni Culturali), la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia.
Inaugurazione sabato 24 marzo 10.30
Chiesa di San Francesco
Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli
Piazza San Francesco - 61043 Cagli (PU)
— Angelo Gambella
24 marzo - 1 luglio 2007.
La mostra "Arte francescana tra Montefeltro e Papato. Committenze artistiche 1234-1528" prende il via dal recente ritrovamento del vasto ciclo di affreschi della quarta decade del Trecento, conservato a Cagli nella Chiesa di San Francesco.
La mostra è allestita a Cagli nelle due sedi della Chiesa di San Francesco e di Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli, dal 24 marzo al 1 luglio 2007. Curata da Lorenza Mochi Onori, si compone di circa settanta opere e di numerosi documenti pergamenacei. La mostra si incentra sul ritrovato ciclo di affreschi trecenteschi e si completa con opere trasferite a Milano e poi a Roma, per dare una lettura il più possibile completa di questo tempio eretto a ridosso della Flaminia, uno dei tracciati dei pellegrini per Roma e per Assisi.
La chiesa cagliese, edificata nel 1234 presumibilmente a seguito della conoscenza diretta di San Francesco da parte di alcuni cittadini, appariva fino alla seconda metà del Cinquecento come un autentico scrigno d'arte.
Il livello qualitativo dell'opera riemersa dopo il restauro, mostra gli influssi della pittura senese dei fratelli Lorenzetti, ed ha portato gli studiosi a considerarla come il capolavoro assoluto di Mello da Gubbio, attivo tra il 1330 e il 1360.
La mostra è promossa dal Comune di Cagli e dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche, in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Milano, la Regione Marche (Assessorato Beni e Attività Culturali), la Provincia di Pesaro e Urbino (Assessorato Attività Culturali e Assessorato Beni Culturali), la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia.
Inaugurazione sabato 24 marzo 10.30
Chiesa di San Francesco
Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli
Piazza San Francesco - 61043 Cagli (PU)
Kenneth M. Freeman
venerdì marzo 2, 2007
La Fondazione Metropolitan, in collaborazione con Tekne International ospita la monografica dell’artista Kenneth M. Freeman dal 2 Marzo al 15 Aprile 2007 a Milano, nelle sale dello Spazio San Paolo Converso.
Per celebrare l’arte del West, cinquantacinque opere verranno esposte per la prima volta in Europa come immagine simbolica di grande rilievo della cultura western, dipinti realizzati da uno dei più noti artisti a questo genere dedicati.
Un'occasione per scoprire il "mito" del West: cowboys, scene di armenti condotti all’abbeveraggio, ritratti di indiani nel loro costume e nelle scene di vita reale, figure di militari della Secessione americana. In poche parole, tutto quanto vive nella nostra memoria e raffigura la grande storia del West.
La mostra di Kenneth Freeman si inserisce in questo contesto, ogni immagine lascia vivere lo spettatore nel west, dipinto dopo dipinto si arriva ad una dimensione oltre la realtà di tutti i giorni.
— Angelo Gambella
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Per celebrare l’arte del West, cinquantacinque opere verranno esposte per la prima volta in Europa come immagine simbolica di grande rilievo della cultura western, dipinti realizzati da uno dei più noti artisti a questo genere dedicati.
Un'occasione per scoprire il "mito" del West: cowboys, scene di armenti condotti all’abbeveraggio, ritratti di indiani nel loro costume e nelle scene di vita reale, figure di militari della Secessione americana. In poche parole, tutto quanto vive nella nostra memoria e raffigura la grande storia del West.
La mostra di Kenneth Freeman si inserisce in questo contesto, ogni immagine lascia vivere lo spettatore nel west, dipinto dopo dipinto si arriva ad una dimensione oltre la realtà di tutti i giorni.