La giornata di vissuta oggi ad Aleppo entra nella storia del conflitto siriano.
Dopo quattro anni di combattimenti, la battaglia di Aleppo volge al termine.
All’inizio della giornata le forze governative avevano portato un poderoso assalto su più assi dall’est verso i quartieri ancora in mano ai ribelli nelle vicinanze dell’aeroporto cittadino. In seguito all’offensiva odierna ben sei distretti erano stati liberati dalle forze fedeli ad Assad, mettendo definitivamente in sicurezza lo scalo della seconda città della Siria. Con questi ulteriori guadagni territoriali, la sacca ribelle si era ormai ridotta del 70% rispetto all’inizio di novembre.
Questa sera 10 bus verdi, normalmente utilizzati per l’evacuazione dei ribelli sconfitti nelle aree del damasceno, entravano nella città vecchia, lasciando pensare ad una possibile pacifica soluzione. Queste informazioni venivano confermate dalle dichiarazione di un comandante ribelle che confermava il ritiro dei miliziani sulla base di un accordo, raggiunto in Turchia tra le parti in conflitto.
I primi 6 bus carichi di ribelli e jihadisti lasciavano la città vecchia. Dopo alcune ore salivano a 300 i miliziani e loro famiglie che avevano lasciato Aleppo est.
Mentre scriviamo l’esercito siriano ha il pieno controllo della vecchia Aleppo, compresa la grande Moschea degli Omayyadi.
La sacca ribelle è ora ridotta a pochi distretti meridionali che dovrebbero, giunti a questo punto, capitolare nella giornata di domani per resa o comunque nei prossimi giorni se si dovesse optare per la via delle armi.
Si avvia così alla fine una battaglia durata quattro lunghi anni, in una città divisa tra il settore ovest governativo densamente popolato e i quartieri est. L’assedio posto dai governativi negli ultimi mesi, solo brevemente rotto da una sanguinosa controffensiva ribelle portata da ovest, e l’impossibilità dei ribelli di poter contare su nuovi rifornimenti ha consentito ai governativi molto ben attrezzati di avere la meglio.
Ad Aleppo ovest questa notte si festeggia.
E’ una vittoria di Assad, ottenuta a caro prezzo.
Edizione del 04.11.2016 a cura del Direttore
L’elezione del Presidente degli Stati Uniti d’America
Riepilogo giornaliero dei sondaggi
Gli ultimi sondaggi su base nazionale forniscono grande incertezza sull’elezione del prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America che è in programma l’8 novembre.
Saranno determinanti i voti stato per stato, ed è importante sottolineare che in alcuni stati il voto è già iniziato (early vote).
Ma ecco, intanto, gli ultimi sondaggi disponibili condotti sull’intero territorio nazionale degli USA.
04.11.2016. Nuovi sondaggi nazionali indicano giochi aperti
I dati dei maggiori istituti campione indicano che la corsa alla Casa Bianca è più aperta che mai.
SONDAGGI NAZIONALI AGGIORNATI:
Trump +3,5% = +4% (Los Angeles Times/USC Tracking) 46,9% / 43,4%
Trump +2,4% (People’s Pundit Daily) T 44,9% / C42,5%
PARI (IBD/TIPP) C 44.4% T 43.9%.
PARI (Gravis) 50% / 50%
PARI (UPI/CVOTER) C 48,7% / T 48,2%
Clinton +3 (ABC) C 47% / T 44%.
Il Los Angeles Times riduce di un punto e mezzo lo scarto tra il repubblicano e la democratica, vale a dire 1 punti con l’approssimazione alla cifra superiore. Trump resta comunque ancorato alla “forchetta” del 4%.
Terzo giorno consecutivo in parità al 44% tra Clinton e Trump per Investor’s Business Daily/TIPP.
UPI/CVoter nel sondaggio nazionale giornaliero riporta che Hillary Clinton è in vantaggio su Donald Trump di mezzo punto percentuale: “the online poll shows Clinton with 48.78 percent, compared to Trump’s 48.22“.
Gravis fornisce un verdetto di parità nello scontro uno contro uno, mentre vede un punticino per la democratica nella corsa a 4 con Johnson e Stein.
ABC assegna un punto in più alla Clinton che è avanti con il 47% contro il 44% di Trump.
Attendiamo l’aggiornamento di Rasmussen Reports ed eventualmente di quelli commissionati da media come FOX.
Fra gli stati da segnalare il notevole avanzamento di Trump nel New Hampshire, che fornisce 4 grandi elettori nella battaglia per quota 270.
Per l’analisi dettagliata della battaglia stato per stato rimandiamo all’aggiornamento del 03.11.2016 visibile di seguito.
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03.11.2016. Clinton favorita in una corsa in zona Brexit
Mentre il conto alla rovescia per il voto negli USA prosegue, gli istituti forniscono quelli che si avviano a divenire gli ultimi sondaggi. In un certo senso le società provano ad indovinare il risultato finale, all’interno di una forbice che non esclude un esito diverso. La corsa alla Casa Bianca sembra essere entrata in zona Brexit: laddove sondaggi che davano certa la vittoria del Remain dovevano poi scontrarsi con la dura realtà della vittoria del Leave: la Brexit che conosciamo.
SONDAGGI NAZIONALI AGGIORNATI:
Trump +5% (Los Angeles Times/USC Tracking) 47,5% / 42,5%
Trump +3% (Rasmussen) 45% / 42%
Trump +2,6% (People’s Pundit Daily) 44,7% / 42,1%
PARI (IBD/TIPP) 44,1% / 44%
Clinton +2 (ABC/Washington Post Tracking) 47% / 45%
Clinton +3 (CBS News/NY Times) 45% / 42%
Rasmussen che partiva dalla parità di ieri considera oggi Donald Trump in netto vantaggio con il +3% (45 a 42).
Investor’s Business Daily/TIPP considera Clinton e Trump per il secondo giorno consecutivo in parità al 44%. Per la precisione: “On an unrounded basis, Trump has 44.1% and Clinton 44%, with Johnson at 3.9% and Stein at 1.9%“.
Secondo il Los Angeles Times Donald Trump consolida al +5% il suo vantaggio sulla candidata democratica. Le percentuali sono rispettivamente 47,5 e 42,5, oltre la “forbice” dell’incertezza.
Per ABC/Washington Post Tracking Clinton si è riportata avanti di due punti percentuali. Clinton avanti anche per CBS News/NY Times del 3% seppure in calo rispetto all’enorme vantaggio osservato settimane fa.
La lotta all’ultimo voto stato per stato
Perché la coppia Hillary Clinton/Kaine, pur nel generale crollo del consenso resta favorita sul duo Donald Trump/Pence? Per rispondere a questa domanda ricordiamo che l’elezione del Presidente, con la modalità dei grandi elettori, prevede l’assegnazione di un certo numero di questi stato per stato. Con rarissime eccezioni l’assegnazione dei delegati è maggioritaria: chi vince in quello stato prende tutto.
Clinton parte da 169 a 100 considerando gli stati sicuri e quelli con chiaro vantaggio.
Trump aggiunge altri 91 grandi elettori con gli stati in cui è in leggero vantaggio, mentre la Clinton può contare su 57 grandi elettori in questo contesto. Restano gli stati “battleground”, dove tutto si deciderà conteggiando voto per voto.
Di conseguenza abbiamo, ai blocchi di partenza:
CLINTON: 226
TRUMP: 191
con 132 delegati da assegnare ripartiti tra gli stati in bilico.
La maggioranza richiesta è di 270 grandi elettori.
Florida (29), Pennsylvania (20), Ohio (18), North Carolina (15) sono i grandi campi di battaglia dove si deciderà la presidenza degli Stati uniti d’America.
Gli eventi dei principali esponenti politici si stanno concentrando soprattutto in questi stati. La Florida potrebbe essere nuovamente lo stato decisivo.
RIEPILOGO INDICAZIONI DA SONDAGGI PER STATO
HILLARY CLINTON STATI SICURI (115 grandi elettori):
California (55)
New York (29)
Massachusetts (11)
Maryland (10)
District Of Columbia (3)
Hawaii (4)
Vermont (3)
HILLARY CLINTON STATI CON CHIARO VANTAGGIO: (54 Grandi elettori):
Illinois (20)
New Jersey (14)
Washington (12)
Rhode Island (4)
Delaware (3)
Maine CD1 (1)
HILLARY CLINTON STATI CON LEGGERO VANTAGGIO: (57 Grandi elettori):
Michigan (16)
Minnesota (10)
Wisconsin (10)
Oregon (7)
Connecticut (7)
New Mexico (5)
Maine (2)
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STATI CONTESI (121 grandi elettori):
Florida (29) parità assoluta
Pennsylvania (20) vantaggio Clinton
Ohio (18) vantaggio Trump
North Carolina (15) parità
Virginia (13) vantaggio Clinton
Colorado (9) vantaggio Clinton
Nevada (6) parità
Iowa (6) vantaggio Trump
New Hampshire (4) parità/vantaggio Trump
Maine CD2 (1)
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DONALD TRUMP STATI SICURI (49 grandi elettori)
Alabama (9)
Kentucky (8)
Oklahoma (7)
Arkansas (6)
West Virginia (5)
Idaho (4)
Nebraska (4)
North Dakota (3)
Wyoming (3)
DONALD TRUMP STATI CON CHIARO VANTAGGIO (51 Grandi elettori):
Missouri (10)
Louisiana (8)
Mississippi (6)
Montana (3)
South Dakota (3)
Tennessee (11)
Alaska (3)
Kansas (6)
Nebraska CD2 (1)
DONALD TRUMP STATI CON LEGGERO VANTAGGIO: (91 Grandi elettori):
Texas (38)
Georgia (16)
Indiana (11)
Arizona (11)
South Carolina (9)
Utah (6)
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02.11.2016
Donald Trump incrementa il consenso per LA TIMES. Tre sondaggi indicano la parità assoluta
A sei giorni dal voto la tendenza dei sondaggi è favorevole al candidato repubblicano. Nella corsa stato per stato Hillary Clinton, pur nell’erosione del consenso resta con i favori del pronostico; la sua vittoria però è ora fortemente a rischio. Per un’analisi più approfondita della corsa stato per stato rimandiamo all’aggiornamento di domani, che potrebbe riservare sorprese in favore del repubblicano. Ieri sera, infatti, dal Nord Carolina, finora attribuito alla Clinton è emerso da un sondaggio WRAL-TV un clamoroso Trump a +7. Possibili rovesciamenti riguardano anche Virginia e Pennsylvania che ora sono considerate terreno di battaglia tra i due maggiori partiti americani.
SONDAGGI NAZIONALI AGGIORNATI:
Trump +5,2% (Los Angeles Times/USC Tracking) 47,8% / 42,4%
Trump +2,6% (People’s Pundit Daily) 44,7% / 42,1%
PARI (Rasmussen) 44%
PARI (IBD/TIPP) 44%
PARI (ABC/Washington Post Tracking) 46%
Clinton +3% (Economist/YouGov) 48% / 45%
Aumenta in maniera sensibile il vantaggio del candidato repubblicano secondo il Los Angeles Times dal +3,6% al +5,2%. Alcuni siti americani considerano il vantaggio al 6% (48% contro 42%), noi preferiamo mantenere il primo decimale considerando le percentuali esatte che sono rispettivamente 47,8 e 42,4. Tanto basta però, a superare la “forbice” del 4%; secondo il quotidiano della California il repubblicano è decisamente in vantaggio.
Investor’s Business Daily/TIPP considera ora Clinton e Trump in assoluta parità al 44% con il segretario di Stato che ha perso un altro punto percentuale ed è in caduta libera dal +4 del 29 ottobre.
Per ABC / Washington Post la Clinton ha recuperato il punto di distacco di ieri ed ora pareggia con Trump.
Parità al 44% anche per l’aggiornamento di Rasmussen del 2 novembre, pertanto nessuno dei nostri 5 sondaggi campione riporta in vantaggio Hillary Clinton. Attendiamo l’aggiornamento di alcuni altri eventuali sondaggi nazionali, nei quali la candidata democratica nelle scorse settimane godeva di ampio vantaggio.
Per Economist/YouGov, appena pervenuto, la Clinton è ancora in vantaggio di 3 punti percentuali: Clinton 46% – Trump 43%.
People’s Pundit Daily aggiorna con Trump in salita costante da sei giorni. Il repubblicano raggiunge +2,6, vale a dire +3% con l’approssimazione alla cifra superiore.
Intanto, per curiosità (e non solo) l’allibratore William Hill quota Hillary Clinton a 1,36 e Donald Trump al 3,00 in continua discesa.
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01.11.2016
Il Sorpasso di Donald Trump
Ad una settimana dal voto registriamo l’importante evoluzione nella corsa alla Casa Bianca favorevole al candidato repubblicano.
Il Los Angeles Times apre stamattina con la conferma del vantaggio di Donald Trump. Le percentuali sono al limite della forbice del 4%; nel dettaglio Trump conduce con il 46,9% contro il 43,3% della Clinton (+3,6 = 4%).
Investor’s Business Daily/TIPP conferma il punto di vantaggio di Clinton (parità statistica) con il segretario di Stato al 45% e il magnate repubblicano al 44%.
Per ABC / Washington Post il vantaggio della Clinton dal +12 iniziale si è del tutto dissipato ed ora è avanti Donald Trump seppure dell’1%. In un solo giorno Trump ha recuperato 2 punti percentuali.
Notevole l’aggiornamento di Rasmussen che ieri dava, sorprendentemente un vantaggio di tre punti percentuali alla candidata democratica. Il vantaggio è completamente annullato, i due sono pari a livello nazionale con il 44%.
Trump +4% (Los Angeles Times/USC Tracking)
Trump +2% (People’s Pundit Daily)
Trump +1% (ABC/Washington Post Tracking)
PARI (Rasmussen)
Clinton +1% (IBD/TIPP)
Questi dati sui sondaggi da noi seguito da tempo, inducono a credere che, in questo momento, Trump sia in leggero vantaggio sulla Clinton, pur ragionando all’interno della parità statistica.
L’apertura dell’indagine FBI nei confronti della candidata democratica, correlata al famoso scandalo e-mail, incide in queste ore sulle rilevazioni statistiche.
La corsa alla Casa Bianca vede ora Trump in lieve vantaggio, ma occorrerà verificare l’impatto dello scandalo sugli stati “democratici” o meglio in quegli stati che ancora negli ultimi giorni registravano un vantaggio di sicurezza o labile in favore della Clinton.
Intanto Donald Trump si mostra soddisfatto del capovolgimento nel sondaggio ABC.
Gli altri due candidati presenti in ambito nazionale Johnson e Stein, registrano valori non in grado di impensierire il candidato repubblicano e la candidata democratica.
ALTRI DATI AGGIORNATI IN ARRIVO….
Sarà interessante verificare eventuali aggiornamenti in sondaggi condotti da altri istituti, quali quelli pubblicati da FOX News e da Economist.
Domani pomeriggio daremo conto dei cambiamenti. Questo articolo sarà aggiornato ogni pomeriggio fino alla data delle elezioni.
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31.10.2016
Trump +4% (Los Angeles Times/USC Tracking)
Trump +2% (People’s Pundit Daily)
Clinton +1% (Investor’s Business Daily /TIPP)
Clinton +1% (Gravis)
Clinton +2% (ABC/Washington Post Tracking)
Clinton +3% (Rasmussen)
Commento:
I dati indicano ancora parità statistica, seppure Hillary Clinton risulta in vantaggio per la maggior parte degli istituti presi in considerazione in questo riepilogo.
I sondaggi delle ultime ore sono incoerenti tra loro con Donald Trump che raddoppia il vantaggio a +4 per LA Times, si avvicina dal -2 per IBD, ma crolla a -3 per Rasmussen dove i due maggiori candidati partivano dalla parità.
Gli altri due candidati presenti in ambito nazionale Johnson e Stein, registrano valori non in grado di impensierire il candidato repubblicano e la candidata democratica.
Domani pomeriggio daremo conto dei cambiamenti. Questo articolo sarà aggiornato ogni pomeriggio fino alla data delle elezioni.
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Archivio:
30 ottobre
#Usa2016 Sondaggi:
Trump +1,9 (LA Times)*ieri+2.4
Trump +1,2 (PPD)*ieri+0,2
Clinton +2 (IBD/TIPP)*ieri+4
29 ottobre
#Usa2016 Sondaggi:
Trump +2,4 (LA Times)*ieri+1.7
Trump +0,2 (PPD)
PARI (Rasmussen)
Clinton +2 (ABC)*CROLLO da+12
Clinton +4 (IBD)*ieri+3
28 ottobre
#Usa2016 Sondaggi aggiornati
PARI al 45% (Rasmussen)
PARI (PPD)
Trump +1,7 (LA Times)
Clinton +3 (IBD/TIPP)
Clinton +3 (Economist)
27 ottobre
#Usa2016 Sondaggi aggiornati!
Clinton +3 (Fox)
Clinton +2 (IBD/TIPP)
Clinton +1 (Rasmussen)
Clinton +0,2 (PPD)
Trump +0,7 (LA Times)
26 ottobre
#USA2016
Sondaggi aggiornati:
Clinton +1 (Rasmussen)
Clinton +1 (IBD/TIPP)
Clinton +0,4 (PPD)
PARI (Gravis)
Trump +1,1 (LA Times)
25 ottobre
#USA2016
Sondaggi indicano parità statistica:
Clinton +1 (Rasmussen)
Clinton +0,9 (LA Times)
PARI (IBD/TIPP)
PARI (Gravis)
Trump +0,6 (PPD)
(Angelo Gambella)
Agg. 31.07.16 ore 01.45
Tensione nuovamente alta, questa notte, alla base USA/NATO di Incirlik in Turchia dopo il rincorrersi di voci di ammutinamento o di rivolta militare che sarebbero stati segnalati dall’intelligence turca, come riferisce la stampa del paese (Hurriyet).
Anche presso la base di Tatvan sono segnalati movimenti sospetti, ai quali fa seguito una manifestazione di piazza filo governativa.
Ad Incirlik la polizia turca blocca l’ingresso della base e circonda l’intero perimetro.
La polizia viene inoltre dispiegata in punti sensibili della provincia di Adana, ma le voci di un possibile secondo tentativo di golpe, riferite dalla stampa, risultano però deboli.
Il nuovo blocco della base di Incirlik appare una nuova prova di forza tra Turchia e USA. Nella base è atteso un generale americano, tanto da spiegare almeno in parte la concitazione e l’attività preventiva da parte della polizia.
Nel frattempo, un certo numero di dimostranti del partito AKP del presidente Erdogan raggiunge l’ingresso della base ma è allontanato dalla polizia.
Il Ministro per gli affari europei della Turchia riferisce che alla base di Incirlik è in corso una “ispezione di sicurezza”.
Da un punto di vista americano (DEFCON) viene confermata l’aumentata attività ad Incirlik, ma viene riferito che le autorità stanno indagando su cosa esattamente stia succedendo.
In una nuova dichiarazione il ministro turco comunica che “abbiamo effettuato una valutazione della sicurezza generale”.
Di certo, il numero delle forze turche che hanno posto il blocco con mezzi pesanti presso la base viene riferito in ben oltre un migliaio di uomini (7000 secondo il network russo RT).
Nel frattempo altri sostenitori dell’AKP sono giunti a manifestare nei pressi della base, già oggetto di dimostrazione nei giorni scorsi.
Subito dopo il tentato golpe, la base era stata isolata dal governo turco con il taglio dell’energia elettrica durato diversi giorni.
Anche l’episodio odierno dimostra che la situazione sul posto resta tesa, mentre i rapporti Turchia-USA continuano ad essere incerti dopo le accuse rivolte a Gulen (in esilio negli USA).
La base militare di Incirlik è nota per ospitare un certo numero di testate nucleari, ed è avamposto per il decollo di aerei della coalizione USA sui cieli della Siria/Iraq nella lotta all’ISIS.
Terremoto di magnitudo 4.4 a Palmira dopo esplosioni causate dell’ISIS
Questa mattina (16 maggio), alle ore 12.14 di Damasco, si è verificato un terremoto di magnitudo 4.4, a circa 18 km a nord di Palmira, come rilevato dalla strumentazione del Centro Nazionale per i Terremoti della Siria.
L’agenzia ufficiale SANA, che rilancia la notizia, riporta che l’evento è avvenuto alla profondità di 10 km con precise coordinate “at the longitude 38.28 and latitude 34.72”.
Nello stesso lancio di agenzia non si fa alcuna menzione di danni e vittime nell’area di Palmira. Tuttavia, l’evento risulta anomalo in quanto non ripreso dai network internazionali, che normalmente registrano anche eventi di entità non elevata come quello del deserto siriano.
(Aggiornamento: la scheda del sisma dal sito EMSC-CSEM su dati di provenienza dai centri di Beirut e Istanbul)
Di più, nel corso del pomeriggio, rapporti consultabili via twitter riferibili all’opposizione di Palmira segnalano tre esplosioni presso l’area di estrazione gassifera e del petrolio di Shaer, seguiti da altri tweet relativi ad ambienti più vicini all’ISIS che confermano e rivendicano la distruzione di impianti fino a collegarla all’evento sismico.
Circa 10 giorni fa l’ISIS ha catturato l’area petrolifera di Shaer, per poi a minacciare la base aerea di Tyas (T4) e mettendo in pericolo le linee di rifornimento da Homs a Palmira stessa. La controffensiva dell’esercito siriano con il sostegno di consiglieri militari russi e il supporto aereo delle aviazioni russa e siriana, ha consentito di riguadagnare terreno perduto e di affrontare le milizie dell’ISIS in prossimità degli impianti petroliferi. Le forze del Califfato, in fase di ripiegamento, hanno dunque fatto saltare alcuni impianti provocando grosse esplosioni.
Le coordinate fornite dalla SANA sono compatibili con l’area dei pozzi di Shaer, e la connessione fra le esplosioni e l’evento tellurico appare evidente.
Lasciando agli esperti lo studio sulle dinamiche che dalle esplosioni di superficie portano alla frana o rottura sotterranea, le valutazioni che possiamo effettuare si possono incentrare su due punti.
Da un punto di vista strettamente militare l’azione dell’ISIS appare puntare, in questa fase, sulla tattica della “terra bruciata”, privando il governo di Bashar al Assad dell’estrazione del gas per un periodo non certo breve.
Infine, è possibile evidenziare che alla pericolosa azione dell’organizzazione jihadista non ha corrisposto l’eco mediatica internazionale solitamente riservata ad eventi di questo genere.