Berceto, presso Parma, sarà teatro del seminario residenziale "Pensieri viandanti: antropologia ed estetica del camminare", organizzato dalla Provincia di Parma e dal Dipartimento di Filosofia dell'Università di Parma con la direzione scientifica del prof. Italo Testa, docente del Dipartimento di Filosofia e il coordinamento della dott.ssa Sara Piovani, che si svolgerà dal 15 al 17 giugno.
L'iniziativa si svolge nell'ambito del primo Festival italiano del Camminare "PassoParola", tre giornate di musica, letteratura, filosofia e danza, ed il seminario, snodandosi attraverso lezioni e camminate filosofiche, si propone di indagare gli aspetti antropologici, esistenziali ed estetici del camminare e, quindi, di ripercorrere storicamente alcuni momenti in cui la promenade è stata al centro della filosofia, della letteratura e dell'arte.
Immaginati e studiati quali animali che camminano, gli uomini hanno fatto esperienza del mondo da viandanti. Camminando -azione che ha plasmato lo spazio umano- ha preso forma anche il pensiero. Camminando l'uomo si lascia anche meravigliare dall'inattesa bellezza delle cose e costruisce l'esperienza estetica del paesaggio, contemplando l'utopia di un tempo liberato dagli affanni.
L'evento si configura, in conclusione, quale omaggio al gesto più ovvio ed enigmatico che sa compiere l'essere umano e che lo contraddistingue nell'ambito dell'intera Creazione.
— Pensieri viandanti: antropologia ed estetica del camminare
mercoledì giugno 13, 2007
Roberta FidanziaUtilitarianism: An Ethics of Experience
mercoledì giugno 13, 2007
Dal 14 al 16 giugno, la Facoltà di Filosofia di Villa Mirafiori, ospiterà
il Convegno Internazionale "Utilitarianism: An Ethics of Experience" organizzato dalla cattedra di Filosofia Morale del professor Eugenio Lecaldano. I principali studiosi dell'utilitarismo si incontreranno per discutere l'attualità e le nuove direzioni dell'etica utilitarista, alla luce di sempre nuove posizioni e nuovi stimoli di riflessione provenienti dall'attualità del mondo contemporaneo.
Fra i partecipanti meritano una nota di rilievo: Brad Hooker, Maurizio Mori, Tim Mulgan, Sebastiano Maffettone, Frederick Rosen, John Skorupski.
Utilitarianism: An Ethics of Experience
14 - 16 giugno ore 9.30
facoltà di Filosofia – aula I - Via Carlo Fea 2, Roma
— Roberta Fidanzia
il Convegno Internazionale "Utilitarianism: An Ethics of Experience" organizzato dalla cattedra di Filosofia Morale del professor Eugenio Lecaldano. I principali studiosi dell'utilitarismo si incontreranno per discutere l'attualità e le nuove direzioni dell'etica utilitarista, alla luce di sempre nuove posizioni e nuovi stimoli di riflessione provenienti dall'attualità del mondo contemporaneo.
Fra i partecipanti meritano una nota di rilievo: Brad Hooker, Maurizio Mori, Tim Mulgan, Sebastiano Maffettone, Frederick Rosen, John Skorupski.
Utilitarianism: An Ethics of Experience
14 - 16 giugno ore 9.30
facoltà di Filosofia – aula I - Via Carlo Fea 2, Roma
Le parole della filosofia
martedì marzo 20, 2007
Al Teatro Sperimentale di Ancona è in programma l'undicesima edizione della rassegna "Le parole della filosofia", ideata e coordinata da Giancarlo Galeazzi, e promossa dal Comune di Ancona attraverso l'Assessorato alla cultura, in collaborazione con la sezione di Ancona della Società Filosofica Italiana. Il prossimo appuntamento è previsto per giovedì 22 marzo alle ore 21 con Nicla Vassallo che terrà un intervento su filosofia e conoscenza.
— Angelo Gambella
XII Colloquio Internazionale dell'Istituto del Lessico Intellettuale Europeo
mercoledì gennaio 3, 2007
Tema del XII Colloquio Internazionale dell'Istituto del Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee (Illesi) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che si svolgerà nei giorni 4-6 gennaio 2007 a Villa Mirafiori, presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Roma "La Sapienza", sarà il termine "Natura".
A partire dal 1976, l'Istituto organizza ogni tre anni degli incontri cui partecipano storici della filosofia, della scienza e delle lingue classiche e moderne, individuando di volta in volta una parola chiave della tradizione culturale occidentale. I volumi degli atti dei Colloqui costituiscono così un originale e ricco vocabolario della terminologia della cultura: da Ordo a Res, da Sensus a Phantasia/Imaginatio, Spiritus, Ratio, Idea, fino a Signum, Experientia, Machina.
Durante il prossimo XII Colloquio, i molteplici significati del termine Natura saranno indagati nel loro articolarsi storico dal mondo antico e attraverso il Medioevo in autori come S. Agostino, Scoto Eriugena, S. Tommaso d'Aquino, nel confronto tra platonismo e aristotelismo, per giungere alle filosofie del Rinascimento (da Leonardo da Vinci a Marsilio Ficino e Giordano Bruno) nonché alla scienza ed ai sistemi filosofici del Seicento (da Francesco Bacone, Galileo Galilei, Renée Descartes fino a Baruch Spinoza e Gottfried Wilhelm von Leibniz).
Il Prof. Tullio Gregory, direttore dell'ILIESI-CNR, spiega in breve i tratti del Colloquio: "Nell'età moderna, con la rivendicazione di una piena autonomia del mondo naturale e delle sue leggi fisiche e con l'affermarsi di una concezione meccanicistica, si cercherà di individuare un diverso concetto di unità della natura rispetto all'idea di natura maga della tradizione del Rinascimento. Autori come Vico e Kant, in modi diversi, si proporranno di riconsiderare il rapporto tra gnoseologia e scienza della natura, mentre il Romanticismo tedesco riprenderà temi della cultura rinascimentale collegandovi, in una visione eclettica, le acquisizioni della scienza contemporanea".
— Roberta Fidanzia
A partire dal 1976, l'Istituto organizza ogni tre anni degli incontri cui partecipano storici della filosofia, della scienza e delle lingue classiche e moderne, individuando di volta in volta una parola chiave della tradizione culturale occidentale. I volumi degli atti dei Colloqui costituiscono così un originale e ricco vocabolario della terminologia della cultura: da Ordo a Res, da Sensus a Phantasia/Imaginatio, Spiritus, Ratio, Idea, fino a Signum, Experientia, Machina.
Durante il prossimo XII Colloquio, i molteplici significati del termine Natura saranno indagati nel loro articolarsi storico dal mondo antico e attraverso il Medioevo in autori come S. Agostino, Scoto Eriugena, S. Tommaso d'Aquino, nel confronto tra platonismo e aristotelismo, per giungere alle filosofie del Rinascimento (da Leonardo da Vinci a Marsilio Ficino e Giordano Bruno) nonché alla scienza ed ai sistemi filosofici del Seicento (da Francesco Bacone, Galileo Galilei, Renée Descartes fino a Baruch Spinoza e Gottfried Wilhelm von Leibniz).
Il Prof. Tullio Gregory, direttore dell'ILIESI-CNR, spiega in breve i tratti del Colloquio: "Nell'età moderna, con la rivendicazione di una piena autonomia del mondo naturale e delle sue leggi fisiche e con l'affermarsi di una concezione meccanicistica, si cercherà di individuare un diverso concetto di unità della natura rispetto all'idea di natura maga della tradizione del Rinascimento. Autori come Vico e Kant, in modi diversi, si proporranno di riconsiderare il rapporto tra gnoseologia e scienza della natura, mentre il Romanticismo tedesco riprenderà temi della cultura rinascimentale collegandovi, in una visione eclettica, le acquisizioni della scienza contemporanea".
Profilo del pensiero medievale
giovedì dicembre 14, 2006
Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Profilo del pensiero medievale
Il libro della Beonio Brocchieri s’inserisce, forse a ragione e forse in maniera limitativa, nella collana Laterza dei Manuali di base.
Obiettivo dichiarato del volume è quello di prendere in esame i concetti filosofici caratteristici di un Medioevo, di cui la definizione cronologica è già dibattuta lungamente nell’Introduzione e che risulta difficilmente individuabile, e i punti di snodo fondamentali per l’esame dello sviluppo di tali concetti. Nel rispetto di questa impostazione di analisi, il taglio del volume non rientra nello stile ‘classico’ dei manuali. Non si tratta, infatti, di un elenco di autori di cui si espongono pensieri, parole, opere ed opinioni; è un percorso storico, filosofico, geografico, attraverso lo svolgimento delle idee e delle problematiche caratterizzanti l’epoca medievale.
Due risultano essere le tentazioni di un libro di storia delle filosofia: la “tentazione di quei cartografi, descritti in un racconto fantastico, che per tracciare la mappa perfetta di un impero giunsero a costruire una grandiosa carta geografica grande quanto l’impero stesso” [...] [e] “quella di individuare un carattere dominante del periodo preso in considerazione, di catturare lo spirito della filosofia imbrigliandolo in una formula unica, in un’unica finalità” . Ed entrambe risultano superate dall’impostazione strutturale del volume.
Partendo da un capitolo dedicato al Racconto, in cui vengono esposti i punti fondamentali, i motivi di svolta della filosofia medievale, ed in cui vengono evidenziate e circoscritte alcune problematiche concettuali della cultura filosofica medievale, il volume si apre alla sua parte più corposa sia da un punto di vista puramente ‘materiale’, sia dal punto di vista dei contenuti: la sezione dedicata alle Trame.
In queste pagine sono analizzati alcuni dei vari generi filosofici nati nel corso del Medioevo. Obiettivo, perfettamente raggiunto, di tale impostazione è quello di mettere in relazione le strutture filosofiche ed i contenuti del sapere. Pertanto i generi delle Confessioni, delle Sentenze, delle Summae, delle Enciclopedie, “forniscono modelli di interpretazione della realtà diversi [...] forme simboliche alternative, con finalità, strumenti, logiche differenti [costituendo] delle vere e proprie trame in movimento del pensiero medievale” .
Connesso a questa sezione, quasi come una sua continuazione, il capitolo dedicato a La forza delle cose evidenzia come “la riflessione politica è quasi sempre il pensiero di intellettuali che interagiscono con le trasformazioni e i progetti della loro epoca” . Sono i contesti del vivere quotidiano quelli che fanno sorgere molte delle domande a cui i filosofi del medioevo hanno cercato di dare risposta. “La dimensione etica e sacrale della responsabilità del sovrano; [...] il dualismo - metafisico e politico - di spirituale e temporale; [...] il tema del peccato originale, che facendo l’uomo debole di fronte a se stesso e vulnerabile davanti agli altri, rende necessaria l’organizzazione della propria difesa, il governo e la comunità politica” sono solo alcuni dei contesti cognitivi nei quali hanno interagito i pensatori politici medievali.
Trattando di contesti, ci si sposta agilmente, seguendo la mappatura del volume, nei contesti geografici ed architettonici, ne I luoghi della cultura filosofica. “Il monastero, la corte, la scuola cattedrale, l’università non segnano soltanto il succedersi delle epoche e dello sviluppo sociale e culturale [...], ma mettono in luce la varietà degli ambienti filosofici e quindi la trasformazione e la complessità delle filosofie medievali” .
Passando dal chiuso del monastero e dalla contemplazione catartica all’interno del chiostro all’apertura geografica e sociale, in senso lato e non moderno, delle università, e dal palazzo alla scuola o dal monastero alla cattedrale, si ha l’idea, sempre più convincente ed avvincente, di un mosaico in costruzione, “di un continuo processo di stratificazione e dinamicità filosofica” . Evidente, inoltre - e qui il volume sembra in qualche misura ripercorrere le tappe cronologico-architettoniche del classico L’arte e la società medievale di Georges Duby -, la differenza e la ricchezza delle varie espressioni artistico-architettoniche derivanti dalla varietà del pensiero così come manifestato nei vari tempi, luoghi ed ambienti.
A conclusione del volume, come una sorta di tavole fuori testo, i Ritratti dei pensatori che più hanno caratterizzato un periodo particolare del millenario medioevo, per l’originalità del pensiero o della sua espressione.
Nel suo complesso il libro risulta maneggevole, piacevole alla lettura, in certi punti intrigante al punto da non poter quasi resistere ad una nuova tentazione: approfondire un’idea, un pensiero, un momento storico dell’affascinante avvicendarsi dei secoli medievali.
Roberta Fidanzia
Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Profilo del pensiero medievale, Laterza, Bari 2002, pp. 139. ISBN 88-420-6706-7, € 15.00.
— Roberta Fidanzia
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Il libro della Beonio Brocchieri s’inserisce, forse a ragione e forse in maniera limitativa, nella collana Laterza dei Manuali di base.
Obiettivo dichiarato del volume è quello di prendere in esame i concetti filosofici caratteristici di un Medioevo, di cui la definizione cronologica è già dibattuta lungamente nell’Introduzione e che risulta difficilmente individuabile, e i punti di snodo fondamentali per l’esame dello sviluppo di tali concetti. Nel rispetto di questa impostazione di analisi, il taglio del volume non rientra nello stile ‘classico’ dei manuali. Non si tratta, infatti, di un elenco di autori di cui si espongono pensieri, parole, opere ed opinioni; è un percorso storico, filosofico, geografico, attraverso lo svolgimento delle idee e delle problematiche caratterizzanti l’epoca medievale.
Due risultano essere le tentazioni di un libro di storia delle filosofia: la “tentazione di quei cartografi, descritti in un racconto fantastico, che per tracciare la mappa perfetta di un impero giunsero a costruire una grandiosa carta geografica grande quanto l’impero stesso” [...] [e] “quella di individuare un carattere dominante del periodo preso in considerazione, di catturare lo spirito della filosofia imbrigliandolo in una formula unica, in un’unica finalità” . Ed entrambe risultano superate dall’impostazione strutturale del volume.
Partendo da un capitolo dedicato al Racconto, in cui vengono esposti i punti fondamentali, i motivi di svolta della filosofia medievale, ed in cui vengono evidenziate e circoscritte alcune problematiche concettuali della cultura filosofica medievale, il volume si apre alla sua parte più corposa sia da un punto di vista puramente ‘materiale’, sia dal punto di vista dei contenuti: la sezione dedicata alle Trame.
In queste pagine sono analizzati alcuni dei vari generi filosofici nati nel corso del Medioevo. Obiettivo, perfettamente raggiunto, di tale impostazione è quello di mettere in relazione le strutture filosofiche ed i contenuti del sapere. Pertanto i generi delle Confessioni, delle Sentenze, delle Summae, delle Enciclopedie, “forniscono modelli di interpretazione della realtà diversi [...] forme simboliche alternative, con finalità, strumenti, logiche differenti [costituendo] delle vere e proprie trame in movimento del pensiero medievale” .
Connesso a questa sezione, quasi come una sua continuazione, il capitolo dedicato a La forza delle cose evidenzia come “la riflessione politica è quasi sempre il pensiero di intellettuali che interagiscono con le trasformazioni e i progetti della loro epoca” . Sono i contesti del vivere quotidiano quelli che fanno sorgere molte delle domande a cui i filosofi del medioevo hanno cercato di dare risposta. “La dimensione etica e sacrale della responsabilità del sovrano; [...] il dualismo - metafisico e politico - di spirituale e temporale; [...] il tema del peccato originale, che facendo l’uomo debole di fronte a se stesso e vulnerabile davanti agli altri, rende necessaria l’organizzazione della propria difesa, il governo e la comunità politica” sono solo alcuni dei contesti cognitivi nei quali hanno interagito i pensatori politici medievali.
Trattando di contesti, ci si sposta agilmente, seguendo la mappatura del volume, nei contesti geografici ed architettonici, ne I luoghi della cultura filosofica. “Il monastero, la corte, la scuola cattedrale, l’università non segnano soltanto il succedersi delle epoche e dello sviluppo sociale e culturale [...], ma mettono in luce la varietà degli ambienti filosofici e quindi la trasformazione e la complessità delle filosofie medievali” .
Passando dal chiuso del monastero e dalla contemplazione catartica all’interno del chiostro all’apertura geografica e sociale, in senso lato e non moderno, delle università, e dal palazzo alla scuola o dal monastero alla cattedrale, si ha l’idea, sempre più convincente ed avvincente, di un mosaico in costruzione, “di un continuo processo di stratificazione e dinamicità filosofica” . Evidente, inoltre - e qui il volume sembra in qualche misura ripercorrere le tappe cronologico-architettoniche del classico L’arte e la società medievale di Georges Duby -, la differenza e la ricchezza delle varie espressioni artistico-architettoniche derivanti dalla varietà del pensiero così come manifestato nei vari tempi, luoghi ed ambienti.
A conclusione del volume, come una sorta di tavole fuori testo, i Ritratti dei pensatori che più hanno caratterizzato un periodo particolare del millenario medioevo, per l’originalità del pensiero o della sua espressione.
Nel suo complesso il libro risulta maneggevole, piacevole alla lettura, in certi punti intrigante al punto da non poter quasi resistere ad una nuova tentazione: approfondire un’idea, un pensiero, un momento storico dell’affascinante avvicendarsi dei secoli medievali.
Roberta Fidanzia
Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Profilo del pensiero medievale, Laterza, Bari 2002, pp. 139. ISBN 88-420-6706-7, € 15.00.