Cagli (PU) - Chiesa di San Francesco e Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli
24 marzo - 1 luglio 2007.
La mostra "Arte francescana tra Montefeltro e Papato. Committenze artistiche 1234-1528" prende il via dal recente ritrovamento del vasto ciclo di affreschi della quarta decade del Trecento, conservato a Cagli nella Chiesa di San Francesco.
La mostra è allestita a Cagli nelle due sedi della Chiesa di San Francesco e di Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli, dal 24 marzo al 1 luglio 2007. Curata da Lorenza Mochi Onori, si compone di circa settanta opere e di numerosi documenti pergamenacei. La mostra si incentra sul ritrovato ciclo di affreschi trecenteschi e si completa con opere trasferite a Milano e poi a Roma, per dare una lettura il più possibile completa di questo tempio eretto a ridosso della Flaminia, uno dei tracciati dei pellegrini per Roma e per Assisi.
La chiesa cagliese, edificata nel 1234 presumibilmente a seguito della conoscenza diretta di San Francesco da parte di alcuni cittadini, appariva fino alla seconda metà del Cinquecento come un autentico scrigno d'arte.
Il livello qualitativo dell'opera riemersa dopo il restauro, mostra gli influssi della pittura senese dei fratelli Lorenzetti, ed ha portato gli studiosi a considerarla come il capolavoro assoluto di Mello da Gubbio, attivo tra il 1330 e il 1360.
La mostra è promossa dal Comune di Cagli e dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche, in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Milano, la Regione Marche (Assessorato Beni e Attività Culturali), la Provincia di Pesaro e Urbino (Assessorato Attività Culturali e Assessorato Beni Culturali), la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia.
Inaugurazione sabato 24 marzo 10.30
Chiesa di San Francesco
Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli
Piazza San Francesco - 61043 Cagli (PU)
— Arte francescana tra Montefeltro e Papato. Committenze artistiche 1234-1528
venerdì marzo 23, 2007
Angelo GambellaDipinto restaurato alla Pinacoteca di Brera
lunedì marzo 12, 2007
Presso la Pinacoteca di Brera è stato presentato al pubblico un prezioso dipinto di Giovanni Agostino da Lodi, restaurato grazie ad una raccolta fondi patrocinata dalle Presidenti del Lions Club Milano al Cenacolo Vinciano, Giuliana Bertone ed Elena Kellner. Si tratta dell'unico dipinto, firmato dall'artista Giovanni Agostino di Lodi, personalità eccentrica, che negli ultimi anni sta riscuotendo un vivo interesse nell'ambito della critica specializzata. L'opera era stata acquistata per la Pinacoteca di Brera dalla collezione Bazzero nel 1913 per volere di Francesco Malaguzzi Valeri. Il restauro è stato eseguito da Nuccia Chirici Comolli, con l'apporto delle analisi eseguite dall'esperto Gianluca Poldì. Il piccolo quadro, esposto a Brera, è intitolato Due Santi. E' da datarsi alla fine dell'ultimo decennio del Quattrocento, subito dopo l'esecuzione del Cenacolo da parte di Leonardo da Vinci (1497) e fu eseguito a Venezia, dove l'artista di origine lodigiana soggiornò intorno all'anno 1500. La straordinarietà del dipinto consiste nel significato che esso acquista grazie all'iscrizione che è stata finalmente interpretata da Sandrina Bandera, della Soprintendenza PSAE di Milano, curatrice del restauro. Il testo (tradotto dall'originale latino) è "Il maestro non vietava minimamente che il giovane pittore lo superasse", così che il restauro permette di capire che l'opera è un devoto omaggio di Giovanni Agostino al maestro Leonardo, e di interpretare il soggetto rappresentato come "Il maestro e il giovane allievo", diversamente dalla lettura tradizionale, che vedeva nel pannello, benché non vi siano le aureole, la rappresentazione di San Pietro e di San Giovanni.
— Angelo Gambella
Le case del Fascio. In Italia e nelle Terre d’oltremare
venerdì dicembre 15, 2006
Mercoledì 15 novembre è stata inaugurata la mostra itinerante di architettura “Le case del Fascio. In Italia e nelle Terre d’oltremare” ospitata a Roma per un mese, fino ad oggi 15 dicembre 2006.
La mostra racconta la nascita e l’evoluzione delle cosiddette case del fascio, perfetto esempio di architettura razionalista, costruite in Italia nel periodo che va dal 1920 al 1930 e negli insediamenti coloniali dell’epoca.
Per architettura razionalista italiana s'intende quella corrente architettonica che partendo dal futurismo si è sviluppata in Italia negli anni venti e anni trenta del XX secolo in collegamento con il Movimento Moderno internazionale, proseguendo in vario modo sino agli anni settanta.
Il percorso espositivo della mostra è articolato in diverse sezioni: partendo dalla nascita ed evoluzione delle Case del Fascio, passando attraverso immagini e documenti relativi alle Case del Fascio nella Regione Lazio e delle Federazioni dei Fasci di Combattimento, si giunge all'analisi morfologica di questo fenomeno edilizio; sono così illustrate le Case del Fascio nei grandi centri, ovvero le Sedi Federali; le Case del Fascio di media grandezza, quindi le Sedi dei Fasci di Combattimento; le Case del Fascio nei centri rurali e di confine; le Case del Fascio in costruzione; le Case del Fascio nelle città di nuova fondazione ed infine le Case del Fascio nelle terre d'Oltremare.
L’iniziativa è patrocinata dalla Prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”- architetto razionalista degli anni '30 a cui è dedicata un'importante Sala convegni del Palazzo degli Uffici dell'EUR-, de “La Sapienza”.
La Mostra è visitabile presso l'Archivio Centrale dello Stato – P.zza degli Archivi, 27 – Roma
— Roberta Fidanzia
La mostra racconta la nascita e l’evoluzione delle cosiddette case del fascio, perfetto esempio di architettura razionalista, costruite in Italia nel periodo che va dal 1920 al 1930 e negli insediamenti coloniali dell’epoca.
Per architettura razionalista italiana s'intende quella corrente architettonica che partendo dal futurismo si è sviluppata in Italia negli anni venti e anni trenta del XX secolo in collegamento con il Movimento Moderno internazionale, proseguendo in vario modo sino agli anni settanta.
Il percorso espositivo della mostra è articolato in diverse sezioni: partendo dalla nascita ed evoluzione delle Case del Fascio, passando attraverso immagini e documenti relativi alle Case del Fascio nella Regione Lazio e delle Federazioni dei Fasci di Combattimento, si giunge all'analisi morfologica di questo fenomeno edilizio; sono così illustrate le Case del Fascio nei grandi centri, ovvero le Sedi Federali; le Case del Fascio di media grandezza, quindi le Sedi dei Fasci di Combattimento; le Case del Fascio nei centri rurali e di confine; le Case del Fascio in costruzione; le Case del Fascio nelle città di nuova fondazione ed infine le Case del Fascio nelle terre d'Oltremare.
L’iniziativa è patrocinata dalla Prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”- architetto razionalista degli anni '30 a cui è dedicata un'importante Sala convegni del Palazzo degli Uffici dell'EUR-, de “La Sapienza”.
La Mostra è visitabile presso l'Archivio Centrale dello Stato – P.zza degli Archivi, 27 – Roma
Gli affreschi del Monastero dei Santi Quattro Coronati in Roma
mercoledì dicembre 6, 2006
Sono finalmente visibili gli affreschi della Sala Gotica del Monastero dei Santi Quattro Coronati in Roma. La chiesa datata al IV secolo, subì l'incursione dei normanni del Sud nel 1084 e poi fu ricostruita dal papa Pasquale II nelle forme attuali.
Gli affreschi, riscoperti sotto uno strato di intonaco, rappresentano un ciclo di carattere allegorico, vi compaiono figure umane che rappresentano i dodici mesi, e vengono esaltate la giustizia ed altre virtù.
Gli affreschi consentono di leggere la cultura artistica della Roma del Duecento sotto nuovi aspetti. Il restauro ha richiesto nove anni di lavoro.
— Angelo Gambella
Gli affreschi, riscoperti sotto uno strato di intonaco, rappresentano un ciclo di carattere allegorico, vi compaiono figure umane che rappresentano i dodici mesi, e vengono esaltate la giustizia ed altre virtù.
Gli affreschi consentono di leggere la cultura artistica della Roma del Duecento sotto nuovi aspetti. Il restauro ha richiesto nove anni di lavoro.
Mostra a San Marino
mercoledì dicembre 6, 2006
Arte per mare. Dalmazia, Titano e Montefeltro tra medioevo e rinascimento, è il titolo della Mostra programmata dal 28 luglio fino all'11 novembre 2007.
Due le sedi: il Palazzo Mediceo di San Leo e il Museo di San Francesco della Repubblica di San Marino.
In particolare a San Marino saranno esposte 50 tavole datate per lo più fra il XIII e il XV secolo, oltre a sculture, rilievi marmorei, codici miniati.
L'iniziativa è realizzata dalla Diocesi di San Marino-Montefeltro in collaborazione con il Museo di San Francesco di San Marino e il Museo d'Arte Sacra di San Leo.
— Angelo Gambella
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Due le sedi: il Palazzo Mediceo di San Leo e il Museo di San Francesco della Repubblica di San Marino.
In particolare a San Marino saranno esposte 50 tavole datate per lo più fra il XIII e il XV secolo, oltre a sculture, rilievi marmorei, codici miniati.
L'iniziativa è realizzata dalla Diocesi di San Marino-Montefeltro in collaborazione con il Museo di San Francesco di San Marino e il Museo d'Arte Sacra di San Leo.