Sono molto ingenti anche per il patrimonio culturale della regione Abruzzo i danni provocati dal terremoto avvenuto con epicentro nell'Aquilano, il 6 Aprile 2009 alle 3:32 della notte. Il sisma di magnitudo 5.8 Richter (ma 6.2 di magnitudo momento) che ha fatto oltre 200 vittime e mille feriti ha interessato anche molte opere architettoniche.
I primi sopralluoghi a L'Aquila hanno registrato il crollo della parte absidale della Basilica di S. Maria di Collemaggio, dal transetto sino al fondo della chiesa, della cupola di Giuseppe Valadier della chiesa delle Anime Sante, del campanile della chiesa di San Bernardino. E' crollato parzialmente anche il transetto del Duomo.
Il primo bilancio è stato comunicato da Giuseppe Proietti, Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in contatto con i funzionari locali via telefono cellulare, in quanto sia la Direzione generale che le due Soprintendenze non sono agibili. La fortezza spagnola del 1534 che ospita il Museo Nazionale d'Abruzzo e gli uffici delle due soprintendenze ha subito crolli al terzo piano. La fortezza si innalza a scarpa con mura spesse fino a 10 metri al piano di fondazione, ed dispone di un fossato con un ponte ora pericolante. Proietti ha annunciato che ''sono stati già identificati i magazzini in cui mettere in sicurezza le opere danneggiate e quelle che sono in luoghi crollati o pericolanti''.
E' crollata Porta Napoli. Era un vero e proprio arco di trionfo, eretto nel 1548, in onore dell'imperatore Carlo V, su disegno di Giangiacomo dell'Acajal. Ha resistito ad eventi sismici in passato, ora non esiste più.
Danni alla Chiesa di Sant'Agostino, uno dei grandi monumenti del barocco aquilano, sorto sul sito di un complesso del XIII secolo e ricostruito nel '700 dopo un altro sisma. Il cupolino della chiesa è finito sul palazzo della Prefettura che è caduto completamente al suolo. Purtroppo nel palazzo era custodito l'Archivio di Stato dell'Aquila.
La facciata quattrocentesca della basilica di Collemaggio si è salvata, secondo Proietti perché in restauro e sostenuta da grandi ponteggi. E' stata annunciata la costituzione di una squadra di supporto con personale proveniente da soprintendenze di altre regioni.
Crolli diffusi in tutta la città hanno interessato cornicioni, mura, pezzi di tetto che spesso ostruiscono le strade.
— I danni del terremoto a L'Aquila per il patrimonio culturale
martedì aprile 7, 2009
Angelo GambellaUn inventario per i beni culturali danneggiati a L'Aquila
martedì aprile 7, 2009
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dichiarato in conferenza stampa a L'Aquila che sarà predisposto un inventario circa la situazione dei Beni culturali in modo da predisporre un piano di intervento. Berlusconi ha spiegato che ''il ministro Bondi è a disposizione e aspetta notizie da Bertolaso''.
— Angelo Gambella
Il Giorno del Ricordo 2009
martedì febbraio 10, 2009
Oggi 10 febbraio è il Giorno della memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati.
Questo articolo sarà aggiornato con le notizie che perverranno nel corso della giornata.
Ore 11. Quirinale. Celebrazione del Giorno del Ricordo con il Presidente della Repubblica Giorno Napolitano. Partecipano i presidenti di Senato e Camera.
All'apertura della sessione pomeridiana dei lavori del Senato, il presidente Renato Schifani ha invitato l'assemblea ad osservare un minuto di silenzio ''nel ricordo commosso di quanti patirono nel corpo e nello spirito l'atroce violenza delle foibe''.
''Gli eccidi del 1943 e del dopoguerra, compiuti contro migliaia di inermi e di innocenti al confine orientale dell'Italia, furono un crimine contro l'umanita''', lo ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
— Angelo Gambella
Questo articolo sarà aggiornato con le notizie che perverranno nel corso della giornata.
Ore 11. Quirinale. Celebrazione del Giorno del Ricordo con il Presidente della Repubblica Giorno Napolitano. Partecipano i presidenti di Senato e Camera.
All'apertura della sessione pomeridiana dei lavori del Senato, il presidente Renato Schifani ha invitato l'assemblea ad osservare un minuto di silenzio ''nel ricordo commosso di quanti patirono nel corpo e nello spirito l'atroce violenza delle foibe''.
''Gli eccidi del 1943 e del dopoguerra, compiuti contro migliaia di inermi e di innocenti al confine orientale dell'Italia, furono un crimine contro l'umanita''', lo ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Roma: Convegno sul "Giorno del Ricordo" e Mostra
venerdì febbraio 6, 2009
Convegno sul "Giorno del Ricordo" e Mostra "Memoria e Identità. Storia e vita del Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma
La SISAEM - Società Internazionale per lo Studio dell'Adriatico nell'Età Medievale, in stretta collaborazione con il Municipio XIII del Comune di Roma, presenta, a cura della Dott.ssa Roberta Fidanzia, una Conferenza multimediale sulla questione del confine orientale italiano, della tragedia delle foibe e dell'esodo dalle terre d'Istria, Fiume e Dalmazia. La conferenza è corredata da cenni relativi alla storia del Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma, sito nel territorio del confinante Municipio XII, e si tiene il 12 febbraio ad Ostia dalle ore 16 alle 18 presso la Biblioteca Comunale Elsa Morante in via Adolfo Cozza, 7.
L'evento si svolge in ottemperanza alla volontà manifestata dal Parlamento con l'Istituzione del «Giorno del ricordo» (Legge 30 marzo 2004, n. 92), con cui all'art. 1 "La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
A far da cornice alla Conferenza, è allestita la Mostra 'Memoria e Identità. Storia e Vita del Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma', visitabile da giovedì 12 a sabato 14 febbraio presso la Biblioteca Elsa Morante.
La Mostra, realizzata dalla Casa Editrice Drengo, si compone di 23 pannelli con immagini d'epoca e notizie storiche relative al Quartiere romano, che ospita tuttora centinaia di famiglie originarie della Venezia Giulia, dell'Istria, di Fiume e Zara.
Obiettivo della Mostra è far conoscere la Storia della comunità giuliano-dalmata di Roma, dal primo insediamento del 1947 ai giorni nostri. Si tratta di pagine di storia poco conosciute, raccontate attraverso le immagini degli esuli, dei loro monumenti e della loro vita quotidiana. La Mostra è stata esposta più volte a Roma, a Trieste, a Todi ed in altre città italiane, ed ha avuto un importante riconoscimento dal Presidente della Repubblica.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito web all'indirizzo: http://www.giuliano-dalmata.org.
La conferenza stampa di presentazione dell'evento è prevista per mercoledì 11 nella sala consiliare del Municipio XIII.
Nell'ambito delle iniziative SISAEM è attualmente in corso il 3° Forum GiornodelRicordo.it ospitato sull'omonimo sito web.
— Angelo Gambella
La SISAEM - Società Internazionale per lo Studio dell'Adriatico nell'Età Medievale, in stretta collaborazione con il Municipio XIII del Comune di Roma, presenta, a cura della Dott.ssa Roberta Fidanzia, una Conferenza multimediale sulla questione del confine orientale italiano, della tragedia delle foibe e dell'esodo dalle terre d'Istria, Fiume e Dalmazia. La conferenza è corredata da cenni relativi alla storia del Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma, sito nel territorio del confinante Municipio XII, e si tiene il 12 febbraio ad Ostia dalle ore 16 alle 18 presso la Biblioteca Comunale Elsa Morante in via Adolfo Cozza, 7.
L'evento si svolge in ottemperanza alla volontà manifestata dal Parlamento con l'Istituzione del «Giorno del ricordo» (Legge 30 marzo 2004, n. 92), con cui all'art. 1 "La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
A far da cornice alla Conferenza, è allestita la Mostra 'Memoria e Identità. Storia e Vita del Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma', visitabile da giovedì 12 a sabato 14 febbraio presso la Biblioteca Elsa Morante.
La Mostra, realizzata dalla Casa Editrice Drengo, si compone di 23 pannelli con immagini d'epoca e notizie storiche relative al Quartiere romano, che ospita tuttora centinaia di famiglie originarie della Venezia Giulia, dell'Istria, di Fiume e Zara.
Obiettivo della Mostra è far conoscere la Storia della comunità giuliano-dalmata di Roma, dal primo insediamento del 1947 ai giorni nostri. Si tratta di pagine di storia poco conosciute, raccontate attraverso le immagini degli esuli, dei loro monumenti e della loro vita quotidiana. La Mostra è stata esposta più volte a Roma, a Trieste, a Todi ed in altre città italiane, ed ha avuto un importante riconoscimento dal Presidente della Repubblica.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito web all'indirizzo: http://www.giuliano-dalmata.org.
La conferenza stampa di presentazione dell'evento è prevista per mercoledì 11 nella sala consiliare del Municipio XIII.
Nell'ambito delle iniziative SISAEM è attualmente in corso il 3° Forum GiornodelRicordo.it ospitato sull'omonimo sito web.
La battaglia sconosciuta: romani e germani in guerra nel III secolo
mercoledì dicembre 17, 2008
A Kalefeld, ai piedi delle montagne dell'Harz, nella Germania centrale, gli archeologi hanno individuato il luogo di una battaglia campale combattuta fra romani e germanici, grazie al ritrovamento di circa seicento reperti.
L'eccezionalità della scopertà sta nella datazione: una moneta dell'imperatore Commodo (180 - 192 d.C.) e la particolare guaina di un coltello, segnano la data dello scontro tra la fine del II e la metà del III secolo.
Lo scenario rappresenta uno scontro armato di grande importanza condotto circa duecento anni dopo la nota battaglia della foresta di Teutoburgo del 9 d.C., quando l'esercito romano guidato da Varo venne decimato dalle truppe germaniche di Arminio.
Entusiasticamente il ministro della Scienza e della Cultura della Bassa Sassonia, Lutz Stratmann, parla di scoperta del secolo e della necessità di riscrivere la storia del III secolo.
Nei fatti si tratta di uno scontro ignoto alla storiografia e che manifesta, secondo le prime ipotesi, il perdurare del tentativo di penetrazione romana al di qua del limes, nei territori dell'odierna Germania centro-settentrionale. Certamente la battaglia dimostra che romani e germani si scontrarono duramente all'interno dei territori finora considerati germanici.
A scontrarsi furono da una parte un migliaio di legionari romani, dall'altra le truppe dei germani. I seicento reperti comprendono pezzi di catapulta, resti di lance e frecce, parti di carri, rinvenuti a volte a pochi centimetri di profondità.
— Angelo Gambella
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L'eccezionalità della scopertà sta nella datazione: una moneta dell'imperatore Commodo (180 - 192 d.C.) e la particolare guaina di un coltello, segnano la data dello scontro tra la fine del II e la metà del III secolo.
Lo scenario rappresenta uno scontro armato di grande importanza condotto circa duecento anni dopo la nota battaglia della foresta di Teutoburgo del 9 d.C., quando l'esercito romano guidato da Varo venne decimato dalle truppe germaniche di Arminio.
Entusiasticamente il ministro della Scienza e della Cultura della Bassa Sassonia, Lutz Stratmann, parla di scoperta del secolo e della necessità di riscrivere la storia del III secolo.
Nei fatti si tratta di uno scontro ignoto alla storiografia e che manifesta, secondo le prime ipotesi, il perdurare del tentativo di penetrazione romana al di qua del limes, nei territori dell'odierna Germania centro-settentrionale. Certamente la battaglia dimostra che romani e germani si scontrarono duramente all'interno dei territori finora considerati germanici.
A scontrarsi furono da una parte un migliaio di legionari romani, dall'altra le truppe dei germani. I seicento reperti comprendono pezzi di catapulta, resti di lance e frecce, parti di carri, rinvenuti a volte a pochi centimetri di profondità.