Nuova missione di ricognizione archeologica in Turchia (Tyanide settentrionale) dell'Università di Pavia. Rapporti con Università di Niðde e conferenza stampa
Dal 2006 l'Università di Pavia conduce una campagna di ricognizione archeologica in Turchia, nella regione di Niðde/Tyanide settentrionale; coordinatore del progetto di ricerca è la Prof. Clelia Mora, Direttore dei lavori sul campo il Dr. Lorenzo d'Alfonso. Mentre il primo rapporto preliminare sugli scavi in corso è in corso di stampa ed uscirà nel prossimo fascicolo della rivista “Athenaeum” (L. d'Alfonso - C. Mora, “Viaggi anatolici” dell'Università di Pavia), nel corso della campagna 2007 (che si è conclusa il 30 giugno) sono stati avviati contatti con il Rettore, il Pro-rettore e docenti dell’Università di Niðde, interessati a stabilire un rapporto di collaborazione didattica e scientifica con l'Università di Pavia. Per confermare l’interesse reciproco, è stata organizzata, in un palazzo storico al centro di Nigde, una conferenza stampa a cui hanno preso parte Lorenzo d'Alfonso, Claudia Mora e altri membri della missione archeologica, il Prof. Ali Gürel dell’Università di Niðde e un suo collaboratore, il Prof. Asým Tanýþ, già professore all'Università di Venezia, che ha coordinato i lavori e ha svolto funzione di interprete. Ampi resoconti dell’incontro, con foto, sono stati pubblicati nei giorni successivi da numerosi quotidiani turchi.
— Ricognizione archeologica in Turchia
mercoledì agosto 22, 2007
Angelo GambellaConvegno Internazionale di archeologia, arte e storia lucana
domenica agosto 5, 2007
Il territorio e il Santuario di Santa Maria di Anglona dalle origini al medioevo. Il convegno si svolgerà ad Anglona - Tursi il 3-5 settembre 2007
Il territorio e il Santuario di Santa Maria di Anglona dalle origini al medioevo è il titolo del primo Convegno Internazionale di archeologia, arte e storia lucana che si terrà dal 3 al 5 settembre 2007 in uno scenario unico come quello offerto dalla cattedrale di Anglona e dalla cittadina di Tursi, in Basilicata.
Lìidea del simposio nasce da un progetto del prof. Roberto Giordani, Presidente del Comitato Scientifico, della dott.ssa Mary Padula, Presidente del Comitato tecnico, e dal contributo del vescovo di Tursi-Lagonegro, S.E. Monsignor Francesco Nolà.
Il convegno, che vedrà la partecipazione di una trentina studiosi in rappresentanza di università italiane ed estere, si propone di compiere uno studio sistematico, dai forti connotati interdisciplinari, non solo sui siti di Anglona e Tursi ma di tutta l'area compresa tra i fiumi Agri e Sinni, anche al fine di valutare le conguenze e far emergere le particolarità rispetto ad esperienze insediative omogenee del bacino del Mediterraneo.
— Angelo Gambella
Il territorio e il Santuario di Santa Maria di Anglona dalle origini al medioevo è il titolo del primo Convegno Internazionale di archeologia, arte e storia lucana che si terrà dal 3 al 5 settembre 2007 in uno scenario unico come quello offerto dalla cattedrale di Anglona e dalla cittadina di Tursi, in Basilicata.
Lìidea del simposio nasce da un progetto del prof. Roberto Giordani, Presidente del Comitato Scientifico, della dott.ssa Mary Padula, Presidente del Comitato tecnico, e dal contributo del vescovo di Tursi-Lagonegro, S.E. Monsignor Francesco Nolà.
Il convegno, che vedrà la partecipazione di una trentina studiosi in rappresentanza di università italiane ed estere, si propone di compiere uno studio sistematico, dai forti connotati interdisciplinari, non solo sui siti di Anglona e Tursi ma di tutta l'area compresa tra i fiumi Agri e Sinni, anche al fine di valutare le conguenze e far emergere le particolarità rispetto ad esperienze insediative omogenee del bacino del Mediterraneo.
Dieci posti da Dirigente Archeologico
venerdì giugno 15, 2007
La Confederazione Italiana Archeologi accoglie con soddisfazione la pubblicazione, da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del bando di concorso per 10 posti da Dirigente Archeologo, indetto con DD 1 marzo 2007 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 marzo 2007.
"Il concorso - dichiara il presidente Giorgia Leoni - permetterà di ristabilire la regolare gestione degli istituti che erano stati temporaneamente affidati a dirigenti che avevano già incarichi presso altre soprintendenze".
Dalla Confederazione, si esprimono riserve per quanto contenuto nell'integrazione al bando del 18 maggio 2007, dove viene indicata la laurea triennale come uno dei requisiti per l'ammissione al concorso. "Stupisce che il Ministero, da
un lato, ritenga sufficiente una laurea triennale per diventare
soprintendente archeologo, mentre, dall'altro, riconosce nel Diploma di Specializzazione e nel Dottorato di ricerca i requisiti minimi per essere inclusi nell'elenco dei collaboratori archeologi, istituito dalla legge sull'archeologia preventiva. Inoltre - prosegue Giorgia Leoni - l'integrazione al bando configura un pericoloso precedente, equiparando la laurea triennale alla laurea quadriennale del vecchio ordinamento".
La CIA esprime inoltre stupore per "l'equiparazione di fatto, nella
valutazione dei titoli ai fini del concorso, tra l'attività di tutela svolta dai funzionari all'interno delle Soprintendenze e quella di didattica svolta da ricercatori e docenti all'interno delle Università".
— Angelo Gambella
"Il concorso - dichiara il presidente Giorgia Leoni - permetterà di ristabilire la regolare gestione degli istituti che erano stati temporaneamente affidati a dirigenti che avevano già incarichi presso altre soprintendenze".
Dalla Confederazione, si esprimono riserve per quanto contenuto nell'integrazione al bando del 18 maggio 2007, dove viene indicata la laurea triennale come uno dei requisiti per l'ammissione al concorso. "Stupisce che il Ministero, da
un lato, ritenga sufficiente una laurea triennale per diventare
soprintendente archeologo, mentre, dall'altro, riconosce nel Diploma di Specializzazione e nel Dottorato di ricerca i requisiti minimi per essere inclusi nell'elenco dei collaboratori archeologi, istituito dalla legge sull'archeologia preventiva. Inoltre - prosegue Giorgia Leoni - l'integrazione al bando configura un pericoloso precedente, equiparando la laurea triennale alla laurea quadriennale del vecchio ordinamento".
La CIA esprime inoltre stupore per "l'equiparazione di fatto, nella
valutazione dei titoli ai fini del concorso, tra l'attività di tutela svolta dai funzionari all'interno delle Soprintendenze e quella di didattica svolta da ricercatori e docenti all'interno delle Università".
Scoperto insediamento medievale fra Basilicata e Puglia
sabato febbraio 24, 2007
Un gruppo di ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) grazie all’impiego di tecniche di elaborazione di dati satellitari ha scoperto un insediamento medievale di una certa consistenza a Monte Irsi, ai confini tra Basilicata e Puglia. Già nel 1995, stavolta però con più tradizionali immagini aree, il CNR aveva individuato nella zona di Monte Serico, in Basilicata la 'forma urbis' di un villaggio medievale.
— Angelo Gambella
Foggia. Localizzata l'area della Domus Pantani di Federico II
domenica ottobre 8, 2006
Si apprende, dal sito web del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Foggia, ripreso dalla stampa pugliese, che nel corso delle ricerche archeologiche in svolgimento da parte dell'Università di Foggia, sotto la direzione del Prof. Giuliano Volpe, ordinario di archeologia tardoantica e Direttore del Dipartimento di Scienze Umane, e del Prof. Pasquale Favia, Docente di Archeologia medievale, è stato possibile localizzare il sito della celebre "domus pantani", la casa di caccia preferita dall’Imperatore Federico II di Svevia per le sue battute di caccia.
L'area è quella di San Lorenzo in Carmignano. La localizzazione è stara resa possibile grazie a prospezioni aerofotografiche e ad una ricognizione archeologica sistematica.
Posta non lontano da Masseria Pantano (che conserva significativamente il toponimo della residenza federiciana), ora in stato di abbandono, l'area occupata dalla domus di caccia dell’Imperatore è attestata dalla presenza in superficie di numerosi di materiali archeologici di età medievale, tra cui pregevoli elementi marmorei decorati di età sveva e frammenti ceramici medievali. Le fotografie aeree documentano la presenza di un grande abitato di età medievale, sovrappostosi a fattorie di età romana ed anche ad un grande villaggio neolitico.
Secondo gli studiosi si tratta di una residenza di grande lusso, dotata di veri e propri giardini, zone umide create artificialmente, recinti per le belve feroci, boschi ideali per la caccia con il falcone.
— Angelo Gambella
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L'area è quella di San Lorenzo in Carmignano. La localizzazione è stara resa possibile grazie a prospezioni aerofotografiche e ad una ricognizione archeologica sistematica.
Posta non lontano da Masseria Pantano (che conserva significativamente il toponimo della residenza federiciana), ora in stato di abbandono, l'area occupata dalla domus di caccia dell’Imperatore è attestata dalla presenza in superficie di numerosi di materiali archeologici di età medievale, tra cui pregevoli elementi marmorei decorati di età sveva e frammenti ceramici medievali. Le fotografie aeree documentano la presenza di un grande abitato di età medievale, sovrappostosi a fattorie di età romana ed anche ad un grande villaggio neolitico.
Secondo gli studiosi si tratta di una residenza di grande lusso, dotata di veri e propri giardini, zone umide create artificialmente, recinti per le belve feroci, boschi ideali per la caccia con il falcone.