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Pier Paolo Pasolini in un libro di Simona Consoni

giovedì febbraio 19, 2015

A quarant’anni dalla sua morte si torna a parlare di Pier Paolo Pasolini con la presentazione di Simona Consoni.

“E’ stato un bene pubblicare ‘Petrolio’? Ha aggiunto o ha sottratto qualcosa alla dignità di Pasolini, della letteratura italiana moderna e contemporanea e della Storia di quegli anni?” così l’autrice Simona Consoni introduce il suo saggio e aggiunge “la mia forte passione per Pier Paolo Pasolini, genio corsaro, poeta, narratore, cronista e precursore storico è il motivo principe che mi ha portata a scriver di lui.”

Si torna quindi a parlare di questo poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo ed editorialista italiano a Roma, giovedì 26 febbraio alle ore 17.30, presso la Sala Consiliare IX Municipio (Laurentino Fonte Ostiense).

A fare da cornice ci saranno delle vere personalità di spicco del giornalismo e della cultura italiana. A moderare infatti ci sarà la giornalista Maria Grazia Gerina collaboratrice di L’Espresso e di Il Fatto Quotidiano.

Presenterà il libro, edito dalla Casa Editrice “Prospettiva Editrice”, l’Assessore di Roma Capitale allo Sport e Scuola Paolo Masini.

“Ho scritto questo saggio per fare in modo che le persone tutte, espressione della società, abbiano la possibilità di continuare a fruire delle sue testimonianze, anche e soprattutto di quelle poco note e di continuare a scoprire e conoscere i messaggi lasciati dal ‘‘Corsaro’‘” aggiunge Simona Consoni lasciando poi spazio alle conclusioni affidate all’illustrissimo Professore e Avvocato Guido Calvi, già senatore della Repubblica, già Consigliere presso la Suprema Corte Costituzionale nonché avvocato di parte civile nel processo per la morte del poeta e regista Pier Paolo Pasolini.

Il prof. e Avv. Guido Calvi verrà inoltre omaggiato dal Presidente del Municipio Andrea Santoro per la sua vita spesa a favore della giustizia e della legalità dello Stato Italiano.

Simona Consoni

Redazione

Libri, Eventi

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Civitas Aliphana. Alife e il suo territorio nel Medioevo

venerdì febbraio 13, 2015

Civitas Aliphana: Alife e il suo territorio nel Medioevo, è il titolo del volume che raccoglie gli atti dell’omonimo convegno tenutosi ad Alife il 19 e 20 gennaio 2013.

Dopo la caduta dell’impero romano, la Civitas di Alife attraversa tutto il Medioevo e l’età moderna tra periodi di maggiore floridezza e fasi di decadenza tra assedi, saccheggi, terremoti, alluvioni, eppure non è mai completamente abbandonata ed è ogni volta rimessa in piedi.

Il volume, edito da Volturnia Edizioni, sarà presentato il 14 febbraio 2015 alle ore 17, nella sala consiliare del comune di Alife.

Il testo, curato da Federico Marazzi contiene saggi di: Pino Angelone, Agata Arenella, Claudio Azzara, Nicola Busino, Giovanna Cera, Consuelo Capolupo, Luigi Cielo, Cesare Crova, Luigi Di Cosmo, Simone Di Mauro, Daniele Ferraiuolo, Roberta Fidanzia, Alfredo Franco, Alessia Frisetti, Angelo Gambella, Manuela Gianandrea, Stefania Gigli Quilici, Italo Iasiello, Tommaso Indelli, Federico Marazzi, Sabrina Mataluna, Donatina Olivieri, Gianluca Soricelli.

Angelo Gambella

Libri, Eventi

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Prolegomeni alla pedagogia antagonista del Novecento

mercoledì maggio 22, 2013

Prolegomeni alla pedagogia antagonista del Novecento è il titolo del nuovo saggio di Giuseppe Gagliano, presidente CESTUDEC.

L’uso dell’espressione pedagogia del dissenso o antagonista si riferisce a quell’ampia e articolata visione ideologica del mondo-sorta tra ottocento e novecento-di matrice socialista utopista, marxista, anarchica e pacifista irenica che ha perseguito, e persegue, la finalità di progettare un uomo nuovo e una realtà politica e sociale radicalmente altra rispetto a quella del sistema dominante. Ebbene, questa definizione di matrice squisitamente pragmatica, esclude quegli orientamenti pedagogici dell’ottocento e del novecento che, pur avendo formulato critiche di rilievo alla pedagogia tradizionale, non hanno tuttavia assunto una posizione radicalmente antagonista rispetto alla realtà esistente. L’Autore, si riferisce, ad esempio, ai fondamentali contributi dell’attivismo pedagogico ottocentesco e novecentesco che, pur avendo profondamente rinnovato la pedagogia, non possono tuttavia essere paragonati sotto il profilo antagonista al socialismo o al movimento anarchico. A maggior ragione la ricerca psicopedagogica non potrà essere oggetto della riflessione. In primo luogo poiché la ricerca psicopedagogica ha attribuito priorità ad un atteggiamento scientifico nell’indagine pedagogica ponendo l’enfasi sui metodi e sui risultati; in secondo luogo perché ha stabilito un legame assai stretto con la ricerca psicologica cercando di individuare strategie educative di tipo oggettivo; in terzo luogo poiché la ricerca psicopedagogica ha assunto un atteggiamento fortemente critico nei confronti della pedagogia con connotazioni ideologiche ed infine poiché la ricerca psicopedagogica ha concentrato la sua attenzione su alcuni nodi fondamentali e fra questi sulla crescita, sulle fasi dell’apprendimento e sulle tecniche atte a migliorarle e sull’evoluzione cognitiva. Ad ogni modo l’intento del lavoro non è stato quello di compiere una rassegna esaustiva sotto il profilo storico-critico della pedagogia antagonista. L’obiettivo è stato infatti più limitato poiché si è concretizzato nell’individuare alcuni aspetti della dimensione pedagogica antagonista novecentesca sottolineando come il suo obiettivo sia di sovvertire attraverso l’educazione l’ordine esistente in funzione anticapitalista, antimilitarista e persino antistatale (nella sua declinazione anarchica). A tale scopo, sotto il profilo squisitamente metodologico, l’autore ha interpretato il modus operandi della pedagogia del dissenso servendosi ora della categoria di agitazione sovversiva —ideata dall’analista di intelligence Vittorfranco Pisano nel contesto della conflittualità non convenzionale — ora di alcuni concetti chiave della scuola di guerra psicologica francese del novecento ora infine dell’approcio sociologico di Alessandro Orsini. L’esito di questo approccio metodologico ha condotto l’autore a questa conclusione: la pedagogia antagonista novecentesca (come d’altronde quella ottocentesca con Lev Tolstoj, Louise Michel, Francisco Ferrer, Paul Robin, Sebastien Faure) è stata, ed è, un dispositivo ideologico di contropotere che ha avuto — ed ha— come finalità principale quella di promuovere la trasformazione rivoluzionaria della realtà politica, sociale e della dimensione educativa attraverso l’agitazione sovversiva (l’azione diretta, la disubbidienza civile) e attraverso la guerra psicologica (la disinformazione, la propaganda, l’indottrinamento e la sovversione culturale e sociale.

Giuseppe Gagliano, Prolegomeni alla pedagogia antagonista del Novecento pag. 96, Aracne 2013.

Riferimento Internet: Cestudec.com

Biografia:
Giuseppe Gagliano si è laureato in Filosofia presso l’Università Statale di Milano. Attualmente è Presidente Cestudec (Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis) e collabora con la «Rivista Marittima», l’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, la Glocal University Network, la Società italiana di Storia militare, il Centro de Estudos em Geopolítica e Relações Intenacionais (Brasile), il Centre Français de Recherche sur le Renseignement (Francia), il Sage International (Australia), il Terrorism Research §Analysis Consortium (Usa), Geostrategic Forecasting(Usa), l’International Journal of Science (Inghilterra). E’ autore di numerosi saggi e di articoli in lingua inglese e francese.

CESTUDEC

Libri, Formazione

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Utopia, violenza rivoluzionaria e terrorismo

mercoledì maggio 22, 2013

Pubblicato il nuovo libro di Giuseppe Gagliano Utopia, violenza rivoluzionaria e terrorismo

Attraverso un’ottica interpretativa di natura strategica mutuata dalle riflessioni dell’analista di intelligence Vittorfranco Pisano e dalla Scuola di guerra psicologica francese, l’autore ha voluto porre l’enfasi nel primo capitolo sull’esistenza di tecniche antagoniste ricorrenti usate dal movimento del Sessantotto (l’agitazione sovversiva, la disinformazione, l’intossicazione, la demonizzazione, ecc.). Nel capitolo secondo, l’attenzione si è soffermata sulla presenza, nel movimento del Sessantotto europeo, di nuclei tematici comuni. Dal capitolo terzo al capitolo quarto — attraverso un approccio storico–sociologico derivato dalle riflessioni di Raymond Aron, Nicola Matteucci, Rosario Romeo, Gaetano Quagliarello, Angelo Ventrone, Danilo Breschi, Angelo Ventura e Alessandro Orsini — l’autore ha sottolineato, fra l’altro, la profonda continuità ideologica tra il movimento del Sessantotto e il terrorismo di estrema sinistra in aperto contrasto con una storiografia agiografica che ha interpretato il Sessantotto e il Settantasette come due fasi storiche profondamente diverse.

Giuseppe Gagliano, Utopia, violenza rivoluzionaria e terrorismo pag.96, Aracne 2013.

Riferimento Internet: Cestudec.com

Biografia:
Giuseppe Gagliano si è laureato in Filosofia presso l’Università Statale di Milano. Attualmente è Presidente Cestudec (Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis) e collabora con la «Rivista Marittima», l’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, la Glocal University Network, la Società italiana di Storia militare, il Centro de Estudos em Geopolítica e Relações Intenacionais (Brasile), il Centre Français de Recherche sur le Renseignement (Francia), il Sage International (Australia), il Terrorism Research §Analysis Consortium (Usa), Geostrategic Forecasting(Usa), l’International Journal of Science (Inghilterra). E’ autore di numerosi saggi e di articoli in lingua inglese e francese.

CESTUDEC

Libri, Storia

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La Cripta dell'abate Epifanio a San Vincenzo al Volturno

venerdì maggio 17, 2013

E’ in uscita il volume La Cripta dell’abate Epifanio a San Vincenzo al Volturno. Un secolo di studi (1896 – 2007) il terzo della collana “Studi Vulturnensi”.
Il libro riunisce i principali studi apparsi su questo fondamentale monumento dell’arte altomedievale europea.

Il volume è curato da Federico Marazzi, include un saggio inedito dello stesso docente e di Francesca Dell’Acqua, e contiene gli importanti saggi di Hans Belting e John Mitchell per la prima volta disponibili in traduzione italiana.

Dopo la presentazione di Giambattista Farelli e i saggi di Marazzi e Dell’Acqua, seguono gli studi di D. Oderisio Piscicelli Taeggi, Émile Bertaux, Pietro Toesca, Maria Barosso, Hans Belting, D. Angelo Pantoni, Fernanda De’ Maffei, Giuseppe Basile, John Mitchell, Adriano Peroni.

Nelle appendici figurano documenti a cura di Marazzi e immagini a cura di Tobia Paolone. In tutto 554 pagine con illustrazioni a colori e in bianco e nero, per i tipi della Volturnia Edizioni, in brossura e in edizione cofanetto (sito dell’editore: www.volturniaedizioni.com).

Angelo Gambella

Libri, Medioevo

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