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AGENSU :: Agenzia d'informazione telematica per la storia e le Scienze Umane

La Quarta battaglia di Palmira

mercoledì marzo 1, 2017

Le Forze armate siriane hanno liberato Palmira

Palmira è stata liberata in tarda mattina dalle forze armate siriane con il fondamentale supporto russo


Dopo gli scontri di ieri che avevano consentito ai siriani di catturare lo strategico crocevia di Palmira, i rilievi di monte Tar, la cittadella araba ed infiltrarsi nel sobborgo (vedi aggiornamento qui sotto), la liberazione di Palmira era questione di ore. Questa mattina le ultime unità dell’Isis si sono ritirate nel deserto verso al-Sukna.
L’assalto finale è stato portato dal quartiere sobborgo di al-Amyriha e dall’oasi. Determinante la cattura dell’aeroporto eretto a principato base dell’Isis. Mine e trappole esplosive, e i cecchini appostati sui tetti, in un giorno nebbioso non hanno tuttavia rallentato l’offensiva siriana iniziata ieri su ampia scala.
Gli specialisti militari hanno dovuto disinnescare le cariche esplosive tutt’intorno all’area archeologica e la città prima di dare il via libera alla fanteria, sotto la copertura degli elicotteri d’assalto russi.
Significativo che il primo annuncio della liberazione di Palmira sia arrivato proprio da Mosca attraverso il ministero della difesa russo.

L’assalto a Palmira è stato portato sul terreno dalla 5a legione siriana e dalla 18esima divisione corazzata, da unità hezbollah libanesi e milizie afgane, da forze speciali russe. Nell’offensiva ha debuttato un gruppo militare siriano d’elite, addestrato dalla Russia, e denominato in inglese “ISIS Hunters”.

Se i governativi intendono conservare a lungo il possesso della città è per loro imperativo proseguire l’offensiva sui rilievi circostanti e le installazioni petrolifere a nord-ovest, oltre a muovere ad est in direzione della cittadina di Arak, prossimo avamposto dell’Isis nella parte desertica della Siria centrale.

Immagini di oggi 2 marzo 2017.
Il Teatro romano di Palmira come appare oggi dopo la sconfitta dell’Isis:


In toni marziali il portavoce dell’alto comando siriano conferma la liberazione di Palmira (Tadmor). Assad posta, invece, un filmato scenico del teatro durante il concerto commemorativo del 2016.
Ecco i documenti:



Caduta nella mani dell’ISIS nel dicembre scorso, Palmira era stata riconquistata dal governo siriano il 27 marzo 2016 (nella Seconda battaglia di Palmira ) dopo averla persa per la prima volta nella primavera del 2015. Palmira è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. L’Italia ha recentemente contribuito al restauro di opere d’arte danneggiate dall’ISIS, fatte ritornare nei giorni scorsi a Damasco.

Filmato da Palmira (Tadmor) 02.03.2017

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1 marzo 2017. Forze armate siriane sul punto di riconquistare Palmira

Le forze siriane hanno iniziato l’offensiva per riconquistare la “Sposa del Deserto”, ricaduta nelle mani dell’Isis lo scorso dicembre (terza battaglia di Palmira).

Questa mattina l’esercito siriano ha vinto la resistenza dell’Isis al Triangolo di Palmira, strategico trivio stradale, porta d’accesso alla città moderna.
Le forze siriane hanno iniziato ad avanzare verso il castello arabo.
In pianura è stata conquistata la villa della famiglia reale di Qatar.
I siriani iniziano a muovere verso l’area archeologica. Controllano la Valle delle Tombe e la necropoli.
Solo 2 km separano adesso il V corpo siriano, gli Hezbollah libanesi e le forze speciali russe dal Teatro romano di Palmira.
L’esercito è anche nei pressi dell’oasi, ed ha assaltato con successo le pendici sopra la città, costringendo l’Isis ad arretrare verso il centro abitato.
In mattinata l’esercito siriano ha conquistato la cittadella araba ed ha quindi posto il pieno “controllo di fuoco” sulle rovine di Palmira.
I militari siriani avanzano molto rapidamente rispetto alla II battaglia di Palmira (marzo 2016) e con 1/3 degli uomini allora utilizzati. L’Isis appare in grossa difficoltà e con un numero di combattenti molto inferiore rispetto a quelli impiegati nella riconquista di dicembre.
Anche la zona degli alberghi utilizzati in tempo di pace dai turisti (Hotel Semiramide) è stata rapidamente liberata dai governativi.
Altri scontri sarebbero in corso in direzione dell’aeroporto a nord-est.
Una radio siriana comunica che miliziani dell’ISIS stanno lasciando Palmira bombardati dall’aviazione e da tiri di artiglieria.

Dal momento che le forze siriane hanno conquistato le alture sopra Palmira (monte Tar, il castello e monte Hayyal) l’ISIS non è nelle condizioni di resistere a lungo nella città di Palmira.
Le forze siriane nel pomeriggio sono entrate nel quartiere sobborgo di Al-Amirya, di fatto i siriani si sono infiltrati all’interno della città.
In serata le truppe siriane entrano nel perimetro dell’aeroporto, nel nord-est della città, trovando debole resistenza.
Ci si aspetta che l’assalto finale a Palmira inizierà domattina alle prime luci dell’alba.


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Aggiornamento del 27 febbraio 2017
Importante novità nel conflitto siriano è la cooperazione a distanza, per quanto indiretta, tra le due coalizioni a guida russa e statunitense. Nelle ultime 48 ore infatti aerei della coalizione americana hanno bombardato carri armati e mezzi dell’Isis nei dintorni di Palmira, anche se non è dato sapere con precisione se gli strike sono avvenuti nei luoghi oggetto dell’offensiva siriana o più probabilmente su rifornimenti e posizioni tenute dall’Isis più ad est rispetto alla città.
L’azione siriana si sviluppa da ovest. Da questa direttrice, dopo aver riconquistato le aziende agricole, i militari siriani si sono lanciati nell’assalto del monte Hayyal che domina Palmira, raggiungendo la posizione più alta che guarda verso lo strategico “Triangolo di Palmira”. Questo luogo che connette la rete stradale siriana verso Homs, Deir Ezzor e il confine con la Giordania a sud, rappresenta l’uscita autostradale per Palmira e dunque l’ingresso nella città. La sede della scuola guida di Palmira è stata altresì conquistata nell’operazione.
Questa mattina agli elicotteri d’assalto russi e ai caccia siriani che hanno bersagliato le posizioni dell’Isis si è aggiunto un pesante fuoco di artiglieria diretto verso il Triangolo e la periferia meridionale di Palmira. Di fatto i siriani sono prossimi ai villaggi abbandonati di al-Dawa e al-Bayrath, alla Villa reale del Qatar, e alla Valle delle Tombe del sito archeologico. Per farla breve, i governativi hanno ormai raggiunto le posizioni che permisero loro di lanciare l’assalto a Palmira nella primavera del 2016.
Poco più a nord l’esercito siriano ha riconquistato le antiche cave dei palmireni ed iniziato l’assalto a monte Tar. Se questa montagna dovesse cadere nelle mani dei siriani, le unità islamiste a Palmira sarebbero in pericolo poiché i governativi potrebbero indirizzare il fuoco dalle alture verso la pianura e si troverebbero nelle migliori condizioni per coprire l’attacco a Palmira stessa da occidente, attraverso l’autostrada che costeggia l’area archeologica.
Fonti originarie di Palmira vicine all’opposizione siriana confermano l’intensa attività di artiglieria e missilistica in corso in questo momento verso la periferia occidentale della città vecchia.

Angelo Gambella

International, Attualità

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Siria. Battaglie per al Bab e Palmira

martedì febbraio 7, 2017

Turchi e siriani accerchiano al-Bab, mentre continua l’avvicinamento a Palmira
di Angelo Gambella

Giornata densa di combattimenti in tutta la Siria. Le operazioni militare di maggior peso interessano il settore di Palmira e quello di al-Bab.

Nell’ovest di Palmira un tentativo di controffensiva dell’Isis impegna severamente i governativi siriani intorno ai giacimenti del gas naturale di Hayann, installazione in precedenza data alle fiamme dai militanti. I siriani hanno nel mirino i campi di Maher e Jizal a nord-ovest di Palmira. Lungo lo stesso fronte, le forze armate siriane sono riuscite ad avanzare nei giorni scorsi lungo l’autostrada, e sono attualmente attestate attorno alle prime fattorie dell’oasi a circa 15-16 km dal cosidetto triangolo di Palmira e a 19-20 km dalla città. Anche gli esperti paramilitari di “Liwaa Suqour Al-Sahra” ovvero i Falchi del Deserto hanno raggiunto la 5a Legione siriana impegnata ad ovest di Palmira.
Sono continui i raid effettuati dagli elicotteri d’assalto russi e da quelli siriani provenienti dalle basi della provincia di Homs, oltre agli strike effettuati caccia da combattimento russi che decollano dalla costa siriana. In serata un comunicato della coalizione a guida USA riferisce di 9 strike della coalizione presso Palmira con un esito pesante fatto di numerosi veicoli, pick-up armati di mitragliatrici pesanti, 3 blindo-bomba e 2 carri armati distrutti.


Palmira. Posizione approssimativa delle forze armate siriane al 7 febbraio

La lunga battaglia per al-Bab nel nord della Siria, nord-est di Aleppo, è giunta ad una svolta. I combattenti dell’ISIS, finora in grado di resistere agli attacchi turchi hanno subito rovesci a sud sotto la spinta dei reparti siriani delle Forze Tigre. In mattinata le località di al-Maibal e Maz’oulah e la collina di Huwaran sono state prese all’esercito siriano. Nel pomeriggio i siriani hanno liberato Birat al-Bab portandosi così ad una manciata di chilometri da Tadif e al-Bab stessa, chiudendo definitivamente l’assedio alla strategica città siriana. In serata sono però i miliziani filo-turchi che combattono per l’operazione “Scudo dell’Eufrate” ad iniziare una nuova offensiva da nord. L’attacco è direttamente supportato dall’esercito turco. Nel corso dell’assalto l’ospedale di al-Bab e l’ostello della gioventù sarebbero stati catturati dai miliziani filo-turchi.

L’azione delle forze armate turche da nord congiuntamente a quella portata dai siriani da sud è resa possibile unicamente dalla stretta supervisione operata dalla Russia che fornisce il coordinamento e la garanzia necessaria per evitare pericolosi danni collaterali. Le forze aerospaziali russe, e la forza aerea turca effettuano questa sera in maniera coordinata una serie di raid sulle posizioni dell’ISIS, mentre i siriani per tutto il giorno hanno eseguito sortite aeree in supporto dei propri soldati sul terreno.

Non è ancora chiaro se saranno i miliziani filo turchi da nord, o i governativi siriani ad entrare per primi ad al-Bab. La battaglia richiederà ancora dal tempo, ma la resistenza degli uomini del Califfato non sembra poter proseguire a lungo.

Si continua a combattere, nel frattempo, a Deir Ez-Zor nell’est del paese. I siriani, dopo i progressi degli ultimi giorni, provano a ricucire il corridoio tra la città e l’aeroporto militare rimasto isolato dopo l’offensiva di gennaio dell’ISIS.

Intanto da Damasco Bashar al-Assad ha rinnovato il decreto che consente ai miliziani di deporre le armi e di riconciliarsi con il governo. L’agenzia ufficiale SANA riporta che l’amnistia è stata estesa fino al 30 giugno 2017. Lo stesso presidente siriano ha dichiarato ai media belgi che la pace in Siria si ottiene combattendo il terrorismo e “fermando il flusso dei terroristi e di ogni supporto logistico”. Pesanti accuse sono state nel frattempo lanciate da Amnesty International nei confronti del regime siriano per esecuzioni che avrebbero avuto luogo negli anni in una prigione sotto il controllo dei lealisti, affermazioni però nettamente respinte dal ministro della Giustizia siriano. Ma è di oggi la notizia di uno scambio di prigionieri avvenuto dalle parti di Qal’at Mudiq, si tratta di 54/55 persone per parte trasferite tra governativi e ribelli sotto la supervisione della Mezzaluna rossa.


Due busti da Palmira restaurati a Roma

Qui gli aggiornamenti in tempo reale sulla Siria del direttore AGENSU via Twitter

Angelo Gambella

International, Attualità

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Due busti da Palmira restaurati a Roma

martedì febbraio 7, 2017

Due busti funerari del II-III secolo d.C provenienti da Palmira sono giunti in Italia grazie all’accordo tra l’Associazione “Incontro di Civiltà” e la Direzione delle antichità di Damasco. Gli antichisti siriani riuscirono, infatti, a sottrarre le sculture a sicura perdita dal museo palmireno prima che la battaglia infuriasse alle porte della città.

Le due opere, già esposte al Colosseo per la mostra “Rinascere dalle distruzioni, Ebla, Nimrub, Palmira”, sono ora nei laboratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro.

Gli esperti restauratori italiani utilizzano tanto tecniche classiche che una sofisticata stampa in 3D con la sinterizzazione di polveri di nylon per il busto maschile. Per quello muliebre, invece, con tecniche classiche frammento dopo frammento, si è restaurato il velo che copre la testa e i gioielli che fermano il mantello sulla spalla della donna ritratta.

A fine mese i due busti saranno restituiti alla Siria.

fonte: Ansamed

Angelo Gambella

International, Archeologia

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Aggiornamenti su Twitter

mercoledì dicembre 21, 2016

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Redazione

Attualità, International

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Isis attacca Palmira. Aggiornamenti

sabato dicembre 10, 2016

LA TERZA BATTAGLIA DI PALMIRA

Siria. Palmira.

Il 10 dicembre l’ISIS ha messo in atto un poderoso attacco su Palmira. I combattenti islamisti sono riusciti ad infiltrarsi nell’oasi prima di essere respinti da un pesante intervento aereo e missilistico russo e da forze siriane.

L’11 dicembre i combattenti dell’ISIS entrano a Palmira mentre le forze armate siriane si ritirano attestandosi a qualche chilometro ad ovest della città.

La cronaca della battaglia in tempo reale via Twitter del Direttore AGENSU 9-12 dicembre

Il 12 dicembre la base aerea T4 a 20 km da Palmira respinge l’assalto dell’ISIS. Questa base rappresenta il punto di partenza per il futuro contrattacco siriano con la collaborazione diretta russa.

AGENSU seguirà la cronaca di guerra della terza battaglia di Palmira.

Cronaca della seconda battaglia di Palmira

Angelo Gambella

International, Attualità

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