Aggiornato il 04.04.2016
Qaraytayn è stata liberata il 03.04.2016
(di Angelo Gambella)
Al Qaryatayn è un’antica città assira, situata nella Siria centrale, che dipende amministrativamente dal governatorato di Homs. Nel 2004 contava oltre 14.000 abitanti. La popolazione si divide tra cristiani di osservanza ortodossa ed arabi sunniti. Per questo Qaryatayn è conosciuta come città assiro-cristiana (siriaco-cristiana), mentre imperversa la guerra tra il governo siriano di Bashar al Assad e l’ISIS che l’ha occupata lo scorso agosto.
Meno famosa della vicina Palmira, la città conserva numerose vestigia del tempo dell’antica Roma. Fra i resti più famosi comprende gli “Hamaam Balkis” (“Bagni di Saba”). Durante la dominazione romana Qaryatayn era conosciuta come un luogo di cura ed era una roccaforte della cavalleria legionaria romana. Allo stesso periodo risalgono colonne corinzie e ornamenti di marmo, mentre la vicina Palmira era all’apice della sua potenza. Alla prima età cristiana risale il monastero di Mar Elian, datato al V secolo, e conosciuto anche come monastero di San Giuliano d’Emesa.
(Al Qarytayn vista dalle postazioni dell’esercito siriano 20.03.2016)
Se la cittadina è stata al riparo per i primi anni del conflitto, tutto precipita il 5 agosto del 2015, quando con una rapida incursione i militanti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, forti della conquista di Palmira, riescono ad avere la meglio sulla guarnigione dell’esercito siriano ed impongono il proprio controllo sulla città. Poco dopo le agenzie battono la notizia del rapimento di 230 civili dei quali almeno 60 cristiani. Pochi giorni dopo l’ISIS prende il controllo delle vicine cittadine di Mahin e Huwarin, e minaccia l’altra città cristiana di Sadad.
Il monastero cattolico di Mar Elian, vecchio di 1500 anni, viene distrutto il 21 agosto 2015 dallo Stato Islamico. Il monastero ospitava la tomba del V secolo di san Elian (Giuliano d’Emesa) ed era luogo di pellegrinaggio. Molti cristiani sono costretti alla fuga.
Nelle settimane successive la controffensiva siriana permette la riconquista di Mahin e Hawarin ma non tuttavia di Qarytayan che resta da allora nelle mani dell’ISIS.
Le operazioni militari condotte nel tempo dall’esercito siriano e dagli NDF, unità popolari che nella zona hanno una forte presenza di combattenti assiri e cristiani, grazie alla copertura aerea tanto dell’aviazione siriana che di quella russa, particolarmente efficace con gli elicotteri d’assalto, hanno avuto il duplice scopo di tenere l’ISIS lontano dalla strategica città di Sadad, che apre al collegamento stradale sia con Damasco a sud che alla più vicina Homs a nord, e di mantenere la pressione su Qaryatayn.
Nelle ultime settimane, mentre si stringe il cerchio su Palmira, anche attorno a Qaryatayn le operazione militari risultano essere più efficaci e l’esercito ha conquistato la maggior parte delle colline che sovrastano il centro abitato. La città è ora distante solo 2 km dalle prime unità dell’esercito ed è chiaramente visibile ad occhio nudo dai militari.
La città risulta ormai accerchiata da tre lati, lasciando ai militanti libero soltanto il lato sud, mentre la strada che porta a Palmira è giornalmente sorvolata dai caccia bombardieri russi.
Nella giornata di oggi [21 marzo] l’esercito ha assalto 6 cime presso Wadi Al-Tabah nei dintorni di Qarytayn, conquistandole. Queste colline tra quota 875 e 908 metri controllano la strada per Palmira che a questo punto è stata tagliata, lasciando i militanti senza una vitale linea di rifornimento. In definitiva, resta aperta una sola via di fuga nel deserto per l’eventuale ritirata dei militanti.
[27 marzo]
Sull’entusiasmo della vittoria di Palmira, è iniziato l’assalto per liberare l’antica città assiro-cristiana di Qaryatayn.
L’assalto finale per liberare la città dall’ISIS è iniziato oggi, subito dopo la presa di Palmira. Soldati dell’11a e della 18a divisione dell’esercito sono stati già inviati nella periferia di Qaryatayn.
Tutte le alture sono state catturate dalle forze armate siriane e i militanti dell’ISIS hanno un solo stretto corridoio per evacuare dalla città o scegliere di affrontare i militari siriani in una battaglia casa per casa.
La cittadina risulta ancora popolata.
Numerosi strike aerei siriani e russi nell’area stanno preparando l’assalto delle truppe di terra. Diversi volontari della NDF di Sadad e Mahin sono in zona per appoggiare l’azione dei governativi.
[29 marzo]
Dopo aver liberato alcune altre colline in prossimità di Quraytayn, adesso le forze armate siriane sarebbero a solo 1.5 km ad ovest e 3 km a sud, stando alle notizie pubblicate da Al Masdar news. Sarebbero stati uccisi 20 combattenti dell’ISIS mentre 3 veicoli con mitragliatrici sono stati distrutti. Intensi i raid aerei russi.
[02 aprile]
L’esercito siriano ha ridispiegato presso Qaraytayn alcune altre unità provenienti dalla neo liberata Palmira ed ha iniziato il maggior assalto per rientrare in controllo della città occupata dall’ISIS ad agosto. Il centro abitato risulta ormai circondato da tre lati.
Alle 11 di questa mattina, rende noto una fonte militare, l’esercito è riuscito ad avere la meglio sulla prima linea dell’ISIS ad occidente della città, ed ha così raggiunto le immediate vicinanze del centro abitato. L’ISIS rivendica, invece, la distruzione di un carro armato siriano.
Gli elicotteri d’assalto MI-24 della forza aerospaziale russa stanno colpendo duramente le postazioni dello Stato Islamico, facilitando il compito delle forze di terra siriane.
Nel pomeriggio unità dell’esercito sono entrate nei frutteti e nelle fattorie della periferia.
In serata, l’esercito siriano è riuscito ad infiltrarsi all’interno del quartiere a nord dell’antica città assira. Mentre scriviamo sono in corso combattimenti all’interno della città anche nella parte est dell’antica città siriaca.
(Al Qarytayn in una mappa di @PetoLucem 02.04.2016)
L’agenzia Fides riferisce che Qaryatayn è stata abbandonata da gran parte degli abitanti, e fra essi sono riusciti a portarsi in salvo i cristiani compresi gli oltre 170 che erano stati inizialmente presi in ostaggio. Queste persone rientreranno nella loro città quando questa sarà stata liberata dall’esercito siriano.
Nel frattempo a Palmira proseguono le operazioni di sminamento affidate agli specialisti siriani e russi. Più di mille tra ordigni esplosivi improvvisati e mine sono stati finora smantellati. Diversi anche gli ordigni a tempo inesplosi grazie alle contromisure elettroniche russe dispiegate durante l’assalto finale a Palmira. Intanto è stata scoperta una seconda fossa comune con i corpi di 42 civili, in maggior parte donne e minori, trucidate dall’ISIS. Si ha, infine, notizia che Tareq, figlio di Kaleed Al Asaad è alla ricerca del corpo del padre, per potergli dare più umana sepoltura.
[03 aprile]
L’esercito siriano dopo essere entrato ieri sera nel quartiere occidentale della città, nella notte è stato inizialmente costretto al ritiro sulle precedenti postazioni dopo un contrattacco dell’ISIS.
L’esercito, composto principalmente dal 64esimo reggimento della 4a divisione meccanizzata e dalla 67a brigata della 18esima divisione corazzata, ha invece liberato nel frattempo le aree di Sin Al-Kharoubi Al-Kabeer, Al-Hazzm Al-Abyad, e le fattorie a nord di Quraytayn, rafforzando le condizioni per l’assalto alla città.
Nella mattinata di oggi, l’assalto portato da tre diverse direttrici dall’esercito siriano ha avuto la meglio sulla resistenza delle forze dell’ISIS. L’esercito è riuscito a liberare dapprima il quartiere occidentale e subito dopo è avanzato velocemente verso gli altri quartieri della città. Attualmente gli elicotteri e i caccia bombardieri russi stanno colpendo duramente all’interno delle restanti aree del centro abitato.
La Battaglia di Quraytayn è finita prima del previsto con la fuga dei militanti attraverso l’unica via d’uscita rimasta aperta verso il deserto.
Alle ore 14 locali, le 13 in Italia Quraytayn è stata totalmente liberata dall’esercito siriano.
Ora l’ISIS nella zona del Qalamoun è totalmente isolato dal resto del territorio ancora controllato ad est della Siria.
[04 aprile]
Le prime immagini di Qaraytayn, mostrano una città devastata. Nonostante le distruzioni la chiesa siriaca all’interno del monastero di Mar Elian (San Giuliano d’Emesa), data alle fiamme dai militanti dell’ISIS, è apparentemente restaurabile. Molto altro è stato demolito da buldozzer.
Fonti locali comunicano che decine di cristiani di rito siriaco sono stati passati per le armi durante l’occupazione.
Media:
foto su Instagram di lizzie_phelan
altra foto su Instagram di lizzie_phelan
altro scatto su Instagram di lizzie_phelan
Drone footage of Al Qaryatayn, Southeastern Homs Countryside after its liberation from Daesh (04/04/2016) pic.twitter.com/jY3MKRkRVf
— M Green (@MmaGreen) 4 aprile 2016
La città recentemente liberata vista da un drone coglie i danni di guerra
[URL abbreviato di questa pagina: http://bit.ly/1LAy5Sq]
Cronaca della liberazione di Palmira – QUI L’ARTICOLO COMPLETO