Nella prima parte del volume, l’autore ha voluto porre l’enfasi sia sugli aspetti maggiormente significativi della disinformazione (componente fondamentale della guerra cognitiva e più in generale della guerra psicologica) alla luce dei paradigmi interpretativi di Philippe Baumard, Loup Francart, Francois Géré sia sulla guerra cognitiva tout court nell’ottica interpretativa della École de guerre économique facendo riferimento ai contributi determinanti di Christian Harbulot, Didier Lucas e Alain Triffau sottolineando altresì come proprio la riflessione sulla guerra cognitiva e sulla intelligence economica abbia messo in evidenza la pericolosità dei movimenti sociali antagonisti nei confronti delle imprese.
Nella seconda parte, l’autore ha illustrato le modalità di sovversione contro informativa poste in essere da associazioni antagoniste ai danni delle imprese nella ricostruzione puntuale di Alain Tiffreau e Didier Lucas.
Nella terza parte, dopo aver sommariamente indicato i principali contributi della sociologia dei movimenti sociali con particolare riferimento ad autori italiani – disciplina questa che per prima ha saputo comprendere con chiarezza, indipendentemente ed autonomamente dalla École de guerre économique, le modalità operative dei movimenti sociali ed, in particolare del movimento alterglobal,con la finalità ora esplicita ora implicita di legittimarne metodi e finalità – l’autore ha interpretato il modus operandi del movimento alterglobal e dell’antagonismo pacifista facendo riferimento alle riflessioni di Gèrè, Francart, Jean- Luc Marret, François Ludovic e Huyghe François-Bernard sottolineandone la pericolosità per le istituzioni politiche e militari, pericolosità che viene troppo spesso sottovalutata o ignorata del tutto dai think tank nostrani, ma che al contrario è stato oggetto di accurate analisi non solo francesi ma anche da parte della Rand Corporation con i celebri lavori di Arquilla e Ronfeldt. Al di là dei numerosi esempi riportati nel saggio in relazione ai processi di destabilizzazione politica ed economica posti in essere dalle ong e dai movimenti alterglobal, sia sufficiente – a dimostrazione ulteriore di quanto affermato – porre la nostra attenzione sulla efficacia della campagna contro informativa attuata dal Centro Nuovo Modello di sviluppo (diretto da Francesco Gesualdi allievo di Don Lorenzo Milani) nei confronti della Del Monte, campagna che – a ragione – ebbe risonanza mondiale.
In ultima analisi siamo persuasi che l’analista di intelligence debba essere in grado da un lato di utilizzare con versatilità diversi approcci metodologici – per esempio quello della sociologia dei movimenti sociali, della guerra cognitiva francese o quello di Arquilla e Ronfeldt – per analizzare i movimenti antagonisti e dall’altro lato debba predisporre le necessarie contromisure a salvaguardia delle istituzioni politiche, militari ed economiche.
Sommario
Il volume affronta per la prima volta in Italia in modo ampio la riflessione strategica francese sulla guerra cognitiva.
Riferimento Internet: Cestudec.com
Biografia
Giuseppe Gagliano si è laureato in Filosofia presso l’Università Statale di Milano. Attualmente è Presidente Cestudec (Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis) e collabora con la «Rivista Marittima», l’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, la Glocal University Network, la Società italiana di Storia militare, il Centro de Estudos em Geopolítica e Relações Intenacionais (Brasile), il Centre Français de Recherche sur le Renseignement (Francia), il Sage International (Australia), il Terrorism Research Analysis Consortium (Usa), Geostrategic Forecasting (Usa), l’International Journal of Science (Inghilterra). E’ autore di numerosi saggi e di articoli in lingua inglese e francese.
Gagliano Giuseppe, La guerra cognitiva nella riflessione strategica francese contemporanea, Edizioni Scientifiche Tangram, pagg. 214, 2012.