Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con il “Luglio Longobardo”, la manifestazione storico-rievocativa che da quattro anni ormai rappresenta uno degli appuntamenti più interessanti dell’estate umbra.
“Luglio Longobardo 2014” si terrà il 5 e il 6 luglio nel cuore dell’antico borgo nocerino. Il tema di quest’anno è “I Longobardi e il culto di San Michele, Arcangelo guerriero”. Nella sala conferenze del Museo Archeologico docenti e studiosi esamineranno l’importanza dell’Arcangelo e il ruolo del suo culto nella sensibilità religiosa e nella società longobarda. San Michele, santo guerriero per eccellenza, fu infatti date le sue caratteristiche particolarmente caro ai Longobardi che, dopo la conversione al Cristianesimo, lo adottarono come santo protettore intitolandogli chiese e santuari in tutta la penisola, da nord a sud: il più celebre è senza dubbio Monte Sant’Angelo in Puglia, patrimonio dell’Umanità Unesco.
A differenza degli anni scorsi, quando nel borgo era stato allestito un campo storico, l’edizione 2014 opta per una formula più snella e innovativa: i rievocatori della Scuola di Scherma Antica Fortebraccio Veregrense, uno dei più esperti e rinomati gruppi di reenactors a livello nazionale, interagiranno direttamente con il pubblico del convegno mostrando i particolari dell’abbigliamento e dell’armamento e cimentandosi in appassionanti dimostrazioni d’arme. Sarà allestita anche una piccola esposizione con riproduzioni di oggetti, corredi, armi e abiti.
Per quanto concerne invece il convegno, sono previsti due giorni di lavori. La prima sessione è prevista sabato 5 luglio a partire dalle ore 16. Dopo i saluti delle Autorità, la dott.ssa Elena Percivaldi – storica e coordinatrice scientifica del “Luglio Longobardo” – introdurrà il tema e parlerà di “San Michele e i Longobardi” con particolare riferimento al culto nel centro-nord Italia. Seguirà l’intervento della prof.ssa Laura Paladino (Università Europea di Roma) che parlerà di “San Michele e le vie di pellegrinaggio nel Medioevo”.
I lavori riprenderanno il giorno successivo, domenica 6 luglio, alle 16.30 con la prof.ssa Amalia Galdi (Università degli Studi di Salerno) su “San Michele Arcangelo e i Longobardi nel Mezzogiorno”. Concluderà il convegno Diego Giulietti (Scuola di Scherma Antica Fortebraccio Veregrense) che, nel suo intervento “I Longobardi, popolo in armi”, illustrerà con dovizia di particolari l’armamento e le tecniche di combattimento, spiegando anche il significato della pratica dell’ordalia (o “giudizio di Dio”).
Entrambe le sessioni saranno chiuse da un rinfresco con le autorità e i partecipanti, allietato da uno spettacolo con Ordalia (combattimento longobardo) sempre a cura della Scuola di Scherma Antica Fortebraccio Veregrense.
Domenica 6 luglio è prevista anche, come evento collaterale, un’escursione alle suggestive Grotte dell’Angelo di Bagnara a cura della locale Associazione L’Arengo.
“Luglio Longobardo 2014” è organizzato da Pro Loco Nocera Umbra in collaborazione con Scuola di Scherma Antica Fortebraccio Veregrense e Perceval Archeostoria con la coordinazione scientifica della dott.ssa Elena Percivaldi e si avvale del Patrocinio istituzionale di Comune di Nocera Umbra, Provincia di Perugia, e culturale di mensile “Medioevo”, Associazione Culturale Italia Medievale, SISAEM (Società Internazionale per lo Studio dell’Adriatico nell’Età Medievale), “Medioevo Italiano rivista telematica”.
Luglio Longobardo a Nocera Umbra
sabato luglio 5, 2014
AD 568. Cividale primo ducato. La seconda edizione
giovedì maggio 8, 2014
AD 568. CIVIDALE PRIMO DUCATO II^ Edizione
Manifestazione storico-rievocativa sull’Età Longobarda
Cividale del Friuli (Ud), 31 maggio – 1 giugno 2014
Convegno: al Museo Archeologico Nazionale, piazza Duomo
Campo storico: al Belvedere sul Natisone, presso il Ponte del Diavolo
Cividale del Friuli (Ud), maggio 2014 – Gli storici latini – Velleio Patercolo in testa – li consideravano “un popolo più feroce della ferocia germanica”. Ma i Longobardi erano davvero i più crudeli tra i barbari? Il regno che stabilirono in Italia fu veramente un’epoca così buia come generalmente si crede? E cosa lasciarono Alboino e i suoi discendenti in eredità alle generazioni future, quale fu il loro contributo alla storia e all’identità del nostro Paese? E’ quello che cercherà di mette in luce la manifestazione storico-rievocativa “AD 568. Cividale primo Ducato”, che a Cividale del Friuli (Ud), capitale del primo ducato del regno appunto, proporrà il 31 maggio e il primo giugno prossimi uno spaccato di vita quotidiana del VI secolo: l’epoca, cioè, in cui i Longobardi invasero l’Italia e si stabilirono in maniera definitiva sul nostro territorio dando vita a un regno destinato a durare due secoli.
L’evento è di grande attualità considerando il recente ingresso nella lista del Patrimonio Universale dell’Umanità Unesco del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del Potere (568-774 d.C.)”, che comprende sette siti in tutta Italia, uno dei quali è proprio Cividale del Friuli con il Tempietto Longobardo, i resti del Complesso Episcopale rinnovato da Callisto e il Museo Archeologico Nazionale.
La manifestazione, giunta alla seconda edizione, presenta come principale novità proprio la collaborazione attiva con il Museo Archeologico Nazionale di Cividale, una delle istituzioni più prestigiose nel settore, che ospita nelle sue sale molti importanti corredi provenienti dalle necropoli locali: da quelli di primo insediamento longobardo in “Forum Iulii” alla tomba del cosiddetto “Duca Gisulfo” (rinvenuto nel 1874 in Piazza Paolo Diacono), dai rinvenimenti di S. Mauro fino alle più recenti acquisizioni delle necropoli “Ferrovia”.
Al Museo, diretto dal dott. Fabio Pagano, si terrà dunque il convegno “Dalla traccia al simbolo. Percorsi semantici e archeologia nella ricerca sull’Italia longobarda” che vedrà la presenza di alcuni tra i maggiori archeologi esperti del periodo. Appena oltre il Ponte del Diavolo, a due passi dal Museo, il Belvedere sul Natisone ospiterà invece un vasto campo storico con le due più note realtà rievocative italiane del periodo longobardo: La Fara – Rievocazione Longobarda e Fortebraccio Veregrense, già presenti ad alcuni dei principali eventi italiani a tema longobardo: “AD 568. Cividale primo Ducato I^ Edizione” (2013), “Luglio Longobardo” a Nocera Umbra (Perugia: 2011, 2012, 2013), “I Longobardi. Alle radici della nostra storia a Monticello Brianza (Lecco: 2014).
Ad arricchire il panorama alcuni gruppi di altissima qualità provenienti dall’estero che permetteranno un utile confronto con i Longobardi, con cui entrarono in contatto durante l’Età delle Migrazioni: gli ungheresi Csodaszarvas Népe Hagyományőrző Egyesület per gli Àvari ed i tedeschi Europa zur Merowingerzeit per i Franchi, Alamanni e Bavari.
I rievocatori offriranno, secondo una formula già sperimentata con successo in vari contesti italiani ed europei, uno spaccato di vita quotidiana dell’età altomedievale (scene di desco, artigianato, attività dei fabbri, tessitura, eccetera) arricchito da percorsi didattici sul tema della cucina (ad opera dell’associazione Presenze Longobarde) e dell’abbigliamento. Sono previsti anche stage di tiro con l’arco e di lancio della scure aperti al pubblico, e visite guidate. Il programma è completato da eventi di maggior dinamismo: sfide a duello, rito funebre di una nobile donna longobarda e i racconti attorno al fuoco.
Per quanto concerne invece la parte scientifica, che si svolgerà nella sala conferenze del Museo Archeologico, sono previsti due mattinate intense di lavori che apriranno sabato 31 maggio alle ore 10 e si concluderanno all’ora di pranzo. Dopo l’intervento delle Autorità, inizieranno le relazioni degli studiosi. Il prof. Vasco La Salvia (Università degli studi di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio”) parlerà de “I fabbri e la produzione del ferro nel Barbaricum”; il dott. Fabio Pagano (Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia) tratterà il tema “Davanti una croce, dentro il simbolo. La croce aurea della tomba 40 della Necropoli Ferrovia di Cividale del Friuli”; la dott.ssa Annalisa Giovannini (Archeologa, collaboratrice esterna Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia) parlerà di “Non solo Sansone. I pettini della necropoli di Romans d’Isonzo”, infine il dott. Gabriele Zorzi (Associazione Culturale “La Fara – Rievocazione Longobarda”) traccerà un’introduzione al tema “Ricostruzione e rievocazione”.
Domenica 1 giugno i lavori riprenderanno sempre alle ore 10.30 con il prof. Marco Valenti (Università di Siena) con “Abitare e “accreditarsi”: contesti insediativi e ruolo sociale dal Barbaricum all’Italia longobarda (III-VII secolo)”; seguirà la prof. Caterina Giostra (Università Cattolica Milano) con “La forza dei simboli: lo scudo e la cintura del guerriero”, poi la dott.ssa Angela Borzacconi (Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia) su “Simboli della memoria. Il recupero del passato tra suggestione e identità” e infine il dott. Arne Focke (Museum Open-Air Kirchheim) con una relazione dal titolo “A story about vamp and quarter – Shoes in the Middle ages”.
Tra gli eventi collaterali, sarà allestita la mostra di Camillo Balossini, uno dei più noti fotografi del campo rievocativo: l’esposizione, intitolata “Camillo. Fotografie per ri-vivere la Storia” è organizzata da La Fara in collaborazione con Inhonesta Mercimonia, ASD Compagnia d’Arme Strategemata e sarà ospitata presso lo spazio espositivo Corte Quattro in Cividale del Friuli.
La manifestazione “AD 568. Cividale Primo Ducato” è organizzata da Associazione La Fara con la collaborazione con Compagnia di scherma antica Fortebraccio Veregrense e Perceval Archeostoria e si avvale del Patrocinio istituzionale di Comune di Cividale, Provincia di Udine, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, FriuLIVEneziaGiulia Turismo, e culturale di mensile “Medioevo”, Associazione Culturale Italia Medievale, Società Friulana d’Archeologia, SISAEM (Società Internazionale per lo Studio dell’Adriatico nell’Età Medievale), “Medioevo Italiano rivista telematica”, CLE – Centrum Latinitatis Europae.
I visitatori potranno rifocillarsi alla Taverna realizzata con il supporto di Osteria “Alla Terrazza”. Sono inoltre previsti sconti e convenzioni con alberghi e servizi di ristorazione per chi partecipa.
Non mancherà una piccolo mercato artigianale dedicato al pubblico in cerca di qualche articolo particolare.
Per informazioni, si possono contattare gli organizzatori scrivendo a infoad568@lafara.eu, telefonando al numero 3283119698 oppure visitando il sito http://ad568.jimdo.com.
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Manifestazione storico-rievocativa sull’Età Longobarda
Cividale del Friuli (Ud), 30 maggio – 1 giugno 2014
Convegno: al Museo Archeologico Nazionale, piazza Duomo
Campo storico: al Belvedere sul Natisone, presso il Ponte del Diavolo
Organizzazione:
Associazione La Fara
in collaborazione con:
Museo Archeologico Nazionale di Cividale (parte convegnistica)
Gruppo Storico Fortebraccio Veregrense
Perceval Archeostoria
Col patrocinio di:
Comune di Cividale
Provincia di Udine
FriuLIVEneziaGiulia
Medioevo
Associazione Culturale Italia Medievale
Società Friulana d’Archeologia
SISAEM – Società Internazionale per lo Studio dell’Adriatico nell’Età Medievale
Medioevo Italiano Rivista Telematica
CLE – Centrum Latinitatis Europae
Convegno internazionale di studi sulla cultura e spiritualità della santa montagna
giovedì maggio 8, 2014
XIII CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI SULLA CULTURA E SPIRITUALITÀ DELLA SANTA MONTAGNA
Sabato 17 maggio 2014, ore 9.00 presso Accademia di Romania in Italia, P.za José de San Martin, 1 – Roma.
Nel corso del convegno sono previsti i saluti e l’introduzione del Dott. Giuseppe Sergio Balsamà, Presidente dell’Associazione “Insieme per l’Athos”, e i saluti del Rappresentante della Ierà Epistasia della Sacra Comunità del Monte Athos.
Le relazioni previste sono:
I monaci della Santa Montagna testimoni di un’altra Europa di P. Abate Michel VAN PARYS, osb, Igumeno dell’Abbazia Greca di San Nilo a Grottaferrata.
L’influenza dei padri aghioriti contemporanei nell’ambito del rinnovamento patristico e filocalico dell’Ortodossia greca del Prof. Panaghiotis Ar. YFANTIS, Docente c/o la Facoltà teologica dell’Università “Aristotele” di Salonicco – Grecia.
Nel solco della tradizione athonita: aspetti, figure e movimenti della spiritualità ortodossa romena nel XX secolo di P. Costantin TOTOLICI, Studioso di storia della Chiesa – Decano per l’Emilia-Romagna della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia – Modena.
Monachesimo benedettino e Monte Athos: un incontro fra due tradizioni di P. Adalberto PIOVANO, osb, Monaco del Monastero della Ss.Trinità di Dumenza – Docente c/o l’istituto di Liturgia Pastorale «Santa Giustina» di Padova.
Ritorno all’Athos. I monaci russi e la Santa Montagna nella seconda metà
del novecento del Prof. Mikhail TALALAY, Ricercatore c/o l’Accademia
Russa delle Scienze – Mosca.
Aghion Oros, la chiamata dal sonno di Armando SANTARELLI, Scrittore e studioso del Monte Athos.
Nel corso del convegno, moderato da Marco Merlini, verranno eseguiti alcuni canti ecclesiastici bizantini da parte del Gruppo Corale di Musica Bizantina della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia “San Dionigi il Piccolo”, diretto dal Maestro Marian Jianu.
L’evento si svolge con il patrocinio di UNESCO – Commissione Nazionale Italiana, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma, Pontificio Ateneo S. Anselmo, Pontificio Istituto Orientale,
Pontificia Università Antonianum, Pontificia Università S.Tommaso d’Aquino, Accademia di Romania, Fondazione Ellenica di Cultura, Istituto Bulgaro di Cultura, Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini, Ass.ne Italiana di Studi Bizantini,
Ass.ne Italiana per lo Studio della Santità, dei Culti e dell’Agiografia, delle riviste “Collectanea Cisterciensia”, “Contacts”, “Christianitas”, “Studi sull’Oriente Cristiano”, “Vita monastica” e delle Ambasciate di: Albania, Bulgaria (e S.Sede), Cipro (e S.Sede), Georgia (e S.Sede), Grecia (e S.Sede), Moldova, Montenegro (S.Sede), Romania (e S.Sede), Russia
L’ Associazione Onlus “Insieme per l’Athos” è un’organizzazione senza scopi di
lucro che, oltre agli obiettivi di carattere sociale propri di una Onlus, promuove
iniziative ed attività culturali di natura molteplice (viaggi, mostre, incontri,
convegni, conferenze, dibattiti, pubblicazioni, etc.) finalizzate a diffondere
la conoscenza della storia, della cultura e della spiritualità della “Sacra
Comunità monastica del Monte Athos”, nonché del monachesimo cristiano-orientale.
Prolegomeni alla pedagogia antagonista del Novecento
mercoledì maggio 22, 2013
Prolegomeni alla pedagogia antagonista del Novecento è il titolo del nuovo saggio di Giuseppe Gagliano, presidente CESTUDEC.
L’uso dell’espressione pedagogia del dissenso o antagonista si riferisce a quell’ampia e articolata visione ideologica del mondo-sorta tra ottocento e novecento-di matrice socialista utopista, marxista, anarchica e pacifista irenica che ha perseguito, e persegue, la finalità di progettare un uomo nuovo e una realtà politica e sociale radicalmente altra rispetto a quella del sistema dominante. Ebbene, questa definizione di matrice squisitamente pragmatica, esclude quegli orientamenti pedagogici dell’ottocento e del novecento che, pur avendo formulato critiche di rilievo alla pedagogia tradizionale, non hanno tuttavia assunto una posizione radicalmente antagonista rispetto alla realtà esistente. L’Autore, si riferisce, ad esempio, ai fondamentali contributi dell’attivismo pedagogico ottocentesco e novecentesco che, pur avendo profondamente rinnovato la pedagogia, non possono tuttavia essere paragonati sotto il profilo antagonista al socialismo o al movimento anarchico. A maggior ragione la ricerca psicopedagogica non potrà essere oggetto della riflessione. In primo luogo poiché la ricerca psicopedagogica ha attribuito priorità ad un atteggiamento scientifico nell’indagine pedagogica ponendo l’enfasi sui metodi e sui risultati; in secondo luogo perché ha stabilito un legame assai stretto con la ricerca psicologica cercando di individuare strategie educative di tipo oggettivo; in terzo luogo poiché la ricerca psicopedagogica ha assunto un atteggiamento fortemente critico nei confronti della pedagogia con connotazioni ideologiche ed infine poiché la ricerca psicopedagogica ha concentrato la sua attenzione su alcuni nodi fondamentali e fra questi sulla crescita, sulle fasi dell’apprendimento e sulle tecniche atte a migliorarle e sull’evoluzione cognitiva. Ad ogni modo l’intento del lavoro non è stato quello di compiere una rassegna esaustiva sotto il profilo storico-critico della pedagogia antagonista. L’obiettivo è stato infatti più limitato poiché si è concretizzato nell’individuare alcuni aspetti della dimensione pedagogica antagonista novecentesca sottolineando come il suo obiettivo sia di sovvertire attraverso l’educazione l’ordine esistente in funzione anticapitalista, antimilitarista e persino antistatale (nella sua declinazione anarchica). A tale scopo, sotto il profilo squisitamente metodologico, l’autore ha interpretato il modus operandi della pedagogia del dissenso servendosi ora della categoria di agitazione sovversiva —ideata dall’analista di intelligence Vittorfranco Pisano nel contesto della conflittualità non convenzionale — ora di alcuni concetti chiave della scuola di guerra psicologica francese del novecento ora infine dell’approcio sociologico di Alessandro Orsini. L’esito di questo approccio metodologico ha condotto l’autore a questa conclusione: la pedagogia antagonista novecentesca (come d’altronde quella ottocentesca con Lev Tolstoj, Louise Michel, Francisco Ferrer, Paul Robin, Sebastien Faure) è stata, ed è, un dispositivo ideologico di contropotere che ha avuto — ed ha— come finalità principale quella di promuovere la trasformazione rivoluzionaria della realtà politica, sociale e della dimensione educativa attraverso l’agitazione sovversiva (l’azione diretta, la disubbidienza civile) e attraverso la guerra psicologica (la disinformazione, la propaganda, l’indottrinamento e la sovversione culturale e sociale.
Giuseppe Gagliano, Prolegomeni alla pedagogia antagonista del Novecento pag. 96, Aracne 2013.
Riferimento Internet: Cestudec.com
Biografia:
Giuseppe Gagliano si è laureato in Filosofia presso l’Università Statale di Milano. Attualmente è Presidente Cestudec (Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis) e collabora con la «Rivista Marittima», l’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, la Glocal University Network, la Società italiana di Storia militare, il Centro de Estudos em Geopolítica e Relações Intenacionais (Brasile), il Centre Français de Recherche sur le Renseignement (Francia), il Sage International (Australia), il Terrorism Research §Analysis Consortium (Usa), Geostrategic Forecasting(Usa), l’International Journal of Science (Inghilterra). E’ autore di numerosi saggi e di articoli in lingua inglese e francese.
Utopia, violenza rivoluzionaria e terrorismo
mercoledì maggio 22, 2013
Pubblicato il nuovo libro di Giuseppe Gagliano Utopia, violenza rivoluzionaria e terrorismo
Attraverso un’ottica interpretativa di natura strategica mutuata dalle riflessioni dell’analista di intelligence Vittorfranco Pisano e dalla Scuola di guerra psicologica francese, l’autore ha voluto porre l’enfasi nel primo capitolo sull’esistenza di tecniche antagoniste ricorrenti usate dal movimento del Sessantotto (l’agitazione sovversiva, la disinformazione, l’intossicazione, la demonizzazione, ecc.). Nel capitolo secondo, l’attenzione si è soffermata sulla presenza, nel movimento del Sessantotto europeo, di nuclei tematici comuni. Dal capitolo terzo al capitolo quarto — attraverso un approccio storico–sociologico derivato dalle riflessioni di Raymond Aron, Nicola Matteucci, Rosario Romeo, Gaetano Quagliarello, Angelo Ventrone, Danilo Breschi, Angelo Ventura e Alessandro Orsini — l’autore ha sottolineato, fra l’altro, la profonda continuità ideologica tra il movimento del Sessantotto e il terrorismo di estrema sinistra in aperto contrasto con una storiografia agiografica che ha interpretato il Sessantotto e il Settantasette come due fasi storiche profondamente diverse.
Giuseppe Gagliano, Utopia, violenza rivoluzionaria e terrorismo pag.96, Aracne 2013.
Riferimento Internet: Cestudec.com
Biografia:
Giuseppe Gagliano si è laureato in Filosofia presso l’Università Statale di Milano. Attualmente è Presidente Cestudec (Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis) e collabora con la «Rivista Marittima», l’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, la Glocal University Network, la Società italiana di Storia militare, il Centro de Estudos em Geopolítica e Relações Intenacionais (Brasile), il Centre Français de Recherche sur le Renseignement (Francia), il Sage International (Australia), il Terrorism Research §Analysis Consortium (Usa), Geostrategic Forecasting(Usa), l’International Journal of Science (Inghilterra). E’ autore di numerosi saggi e di articoli in lingua inglese e francese.