Mercoledì 15 novembre è stata inaugurata la mostra itinerante di architettura “Le case del Fascio. In Italia e nelle Terre d’oltremare” ospitata a Roma per un mese, fino ad oggi 15 dicembre 2006.
La mostra racconta la nascita e l’evoluzione delle cosiddette case del fascio, perfetto esempio di architettura razionalista, costruite in Italia nel periodo che va dal 1920 al 1930 e negli insediamenti coloniali dell’epoca.
Per architettura razionalista italiana s'intende quella corrente architettonica che partendo dal futurismo si è sviluppata in Italia negli anni venti e anni trenta del XX secolo in collegamento con il Movimento Moderno internazionale, proseguendo in vario modo sino agli anni settanta.
Il percorso espositivo della mostra è articolato in diverse sezioni: partendo dalla nascita ed evoluzione delle Case del Fascio, passando attraverso immagini e documenti relativi alle Case del Fascio nella Regione Lazio e delle Federazioni dei Fasci di Combattimento, si giunge all'analisi morfologica di questo fenomeno edilizio; sono così illustrate le Case del Fascio nei grandi centri, ovvero le Sedi Federali; le Case del Fascio di media grandezza, quindi le Sedi dei Fasci di Combattimento; le Case del Fascio nei centri rurali e di confine; le Case del Fascio in costruzione; le Case del Fascio nelle città di nuova fondazione ed infine le Case del Fascio nelle terre d'Oltremare.
L’iniziativa è patrocinata dalla Prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”- architetto razionalista degli anni '30 a cui è dedicata un'importante Sala convegni del Palazzo degli Uffici dell'EUR-, de “La Sapienza”.
La Mostra è visitabile presso l'Archivio Centrale dello Stato – P.zza degli Archivi, 27 – Roma
— Le case del Fascio. In Italia e nelle Terre d’oltremare
venerdì dicembre 15, 2006
Roberta FidanziaMedio & Evo
giovedì dicembre 14, 2006
Il sito web Medio & Evo ha compiuto i suoi primi 6 anni.
Il sito è stato ideato, curato ed è tuttora gestito da Claudio Attardi, ricercatore indipendente, che vanta numerosissime pubblicazioni, molte delle quali anche in Storiadelmondo.
L’idea centrale del sito web -alle radici dello spirito medievale per ritrovare il nostro spirito-, dedicato, appunto, alla spiritualità medievale, è quella di far scoprire agli utenti della rete lo spirito medievale, ma soprattutto la sua attualità, data la rilevanza dei tanti aspetti e temi che tutt’oggi sono presenti nella nostra società ultra tecnologica.
Il sito si caratterizza per l’offerta di percorsi di riflessione che variano dalla spiritualità medievale, dall’analisi dei molti aspetti culturali e filosofici degli ordini benedettini, francescani, dal fenomeno della più complessa, forse, spiritualità femminile, fino alle radici profonde della coscienza religiosa europea. Un punto, quest’ultimo, di estrema contemporaneità, dal momento che è stato negato, forse per un atto di estrema prudenza, tale richiamo storico e religioso all’interno della Carta Costituzionale Europea.
L’eredità che il Medioevo, con tutta la sua cultura, la sua storia, la sua arte, la sua religione, la sua scienza, ha lasciato a noi contemporanei, si riflette nell’ideale di una Unione Europea che tragga i suoi fondamenti anche dall’esperienza religiosa medievale, da quella Christianitas, tanto sentita e tribolata, cha ha segnato indelebilmente i 1000 anni medievali.
Come dichiara l’Autore nel suo ‘manifesto programmatico’ il patrimonio culturale medievale costituisce un punto “riferimento che ci [può] essere di aiuto per la nostra crescita culturale e spirituale, alla riscoperta di un patrimonio di fede e di cultura ancora vivo e presente tra noi. Il sito è rivolto quindi a tutti coloro, studenti, insegnanti e appassionati di storia in genere, con i quali si vuol stabilire un luogo aperto di discussione e di crescita comune, alla riscoperta dello spirito dei medievali”.
L’idea europea è ancora più evidente nella presenza di traduzioni in inglese, francese, tedesco e spagnolo di tutti, o quasi tutti, i testi pubblicati nel sito web. Il taglio, che può definirsi certamente di ampio respiro sia da un punto di vista contenutistico che di collaborazioni, è quello di una cultura diffusa a largo spettro e cercata in ogni piccolo particolare psicologico. Di rilievo anche la partecipazione di studiosi internazionali. Inoltre, molto utile e seguito, si è rivelato lo svolgimento di un corso di spiritualità e psicologia attivato dall’Autore sulla base del suo volume Dal Medioevo al Duemila. Sentieri spirituali per un cammino nel Terzo Millennio, Libreria Editrice Sapere Nuovo, che ha riscosso un largo consenso tra i lettori.
Di contro all’individualismo moderno e contemporaneo, che vede l’uomo, il singolo, come artefice del proprio destino, lontano dal contatto con l’Eterno e con l’altro, l’Autore propone di “mettere in comunione un sapere, proprio come si faceva nel Medioevo, e cercare di fondare una piccola scuola di pensiero. La caratteristica fondamentale di questa scuola è che la verità non appartiene ad un solo uomo, ad un solo studioso, per quanto bravo, ma viene fuori dal confronto tra le idee e gli studi. E la forza di Internet sta nel fatto che questo confronto è enormemente facilitato. Quando noi leggiamo le grandi Summe, o vediamo le cattedrali, romaniche, gotiche, o i grandi movimenti spirituali, benedettini, francescani, pellegrinaggi ecc, noi non riusciamo a capire che essi sono stati motore di crescita dell’Europa, perché erano un luogo di incontro di tante culture e sensibilità diverse. Si formavano scuole di pensiero e d’arte, cosa che per noi, così individualisti, è quasi un non senso. Noi, soprattutto qui in Italia e soprattutto tra gli uomini di cultura, siamo molto individualisti, e non vogliamo, a volte, trasmettere il nostro sapere perché lo vediamo come una perdita di potere, anche di potere economico. Ma per fortuna, soprattutto per le nuove generazioni, non è sempre così. E l’idea che muove il sito è proprio questa”. Sarebbe utile, probabilmente, tornare alla ‘bottega’ dove il ‘maestro’ insegnava ai lavoranti il mestiere. In questo modo, come nel periodo dell’Umanesimo e del Rinascimento, il progresso dell’arte, della cultura, delle scienze, potrebbe essere maggiormente evidente e d’uso più diffuso.
Il sito è collegato alle migliori iniziative pubbliche e private presenti in internet nel campo della storia e delle scienze umane: Storiadelmondo, rivista telematica di Storia e Scienze Umane, l’americana ORB, l’Università di Lione, il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Macerata, ed è stato recensito da RAITRE nella rubrica “Neapolis”, specializzata nella diffusione e divulgazione delle risorse Internet.
Essendo l’Autore della cittadina marchigiana di Senigallia, il sito è stato recensito anche da “Marcheexpo. Il portale delle Marche”, che ha scritto: “Rimane sempre comunque il legame con le origini: la famosa immagine della pianta di Senigallia del ‘500 è infatti presente nella pagina del sommario del sito, in tutte le lingue. Segno del legame di questo studioso con la comunità civile e religiosa della nostra città”. E segno dell’importanza che il radicamento culturale assume nella formazione di un pensiero consapevole ed obiettivo.
“Medio & Evo” può essere certamente definito come un ottimo punto d’incontro per chi voglia approfondire il tema storico della spiritualità e chi, oltre alla storia, voglia affrontare un percorso personale di crescita e maturazione.
Roberta Fidanzia
Medioevo & Evo www.medio-evo.org
— Roberta Fidanzia
Il sito è stato ideato, curato ed è tuttora gestito da Claudio Attardi, ricercatore indipendente, che vanta numerosissime pubblicazioni, molte delle quali anche in Storiadelmondo.
L’idea centrale del sito web -alle radici dello spirito medievale per ritrovare il nostro spirito-, dedicato, appunto, alla spiritualità medievale, è quella di far scoprire agli utenti della rete lo spirito medievale, ma soprattutto la sua attualità, data la rilevanza dei tanti aspetti e temi che tutt’oggi sono presenti nella nostra società ultra tecnologica.
Il sito si caratterizza per l’offerta di percorsi di riflessione che variano dalla spiritualità medievale, dall’analisi dei molti aspetti culturali e filosofici degli ordini benedettini, francescani, dal fenomeno della più complessa, forse, spiritualità femminile, fino alle radici profonde della coscienza religiosa europea. Un punto, quest’ultimo, di estrema contemporaneità, dal momento che è stato negato, forse per un atto di estrema prudenza, tale richiamo storico e religioso all’interno della Carta Costituzionale Europea.
L’eredità che il Medioevo, con tutta la sua cultura, la sua storia, la sua arte, la sua religione, la sua scienza, ha lasciato a noi contemporanei, si riflette nell’ideale di una Unione Europea che tragga i suoi fondamenti anche dall’esperienza religiosa medievale, da quella Christianitas, tanto sentita e tribolata, cha ha segnato indelebilmente i 1000 anni medievali.
Come dichiara l’Autore nel suo ‘manifesto programmatico’ il patrimonio culturale medievale costituisce un punto “riferimento che ci [può] essere di aiuto per la nostra crescita culturale e spirituale, alla riscoperta di un patrimonio di fede e di cultura ancora vivo e presente tra noi. Il sito è rivolto quindi a tutti coloro, studenti, insegnanti e appassionati di storia in genere, con i quali si vuol stabilire un luogo aperto di discussione e di crescita comune, alla riscoperta dello spirito dei medievali”.
L’idea europea è ancora più evidente nella presenza di traduzioni in inglese, francese, tedesco e spagnolo di tutti, o quasi tutti, i testi pubblicati nel sito web. Il taglio, che può definirsi certamente di ampio respiro sia da un punto di vista contenutistico che di collaborazioni, è quello di una cultura diffusa a largo spettro e cercata in ogni piccolo particolare psicologico. Di rilievo anche la partecipazione di studiosi internazionali. Inoltre, molto utile e seguito, si è rivelato lo svolgimento di un corso di spiritualità e psicologia attivato dall’Autore sulla base del suo volume Dal Medioevo al Duemila. Sentieri spirituali per un cammino nel Terzo Millennio, Libreria Editrice Sapere Nuovo, che ha riscosso un largo consenso tra i lettori.
Di contro all’individualismo moderno e contemporaneo, che vede l’uomo, il singolo, come artefice del proprio destino, lontano dal contatto con l’Eterno e con l’altro, l’Autore propone di “mettere in comunione un sapere, proprio come si faceva nel Medioevo, e cercare di fondare una piccola scuola di pensiero. La caratteristica fondamentale di questa scuola è che la verità non appartiene ad un solo uomo, ad un solo studioso, per quanto bravo, ma viene fuori dal confronto tra le idee e gli studi. E la forza di Internet sta nel fatto che questo confronto è enormemente facilitato. Quando noi leggiamo le grandi Summe, o vediamo le cattedrali, romaniche, gotiche, o i grandi movimenti spirituali, benedettini, francescani, pellegrinaggi ecc, noi non riusciamo a capire che essi sono stati motore di crescita dell’Europa, perché erano un luogo di incontro di tante culture e sensibilità diverse. Si formavano scuole di pensiero e d’arte, cosa che per noi, così individualisti, è quasi un non senso. Noi, soprattutto qui in Italia e soprattutto tra gli uomini di cultura, siamo molto individualisti, e non vogliamo, a volte, trasmettere il nostro sapere perché lo vediamo come una perdita di potere, anche di potere economico. Ma per fortuna, soprattutto per le nuove generazioni, non è sempre così. E l’idea che muove il sito è proprio questa”. Sarebbe utile, probabilmente, tornare alla ‘bottega’ dove il ‘maestro’ insegnava ai lavoranti il mestiere. In questo modo, come nel periodo dell’Umanesimo e del Rinascimento, il progresso dell’arte, della cultura, delle scienze, potrebbe essere maggiormente evidente e d’uso più diffuso.
Il sito è collegato alle migliori iniziative pubbliche e private presenti in internet nel campo della storia e delle scienze umane: Storiadelmondo, rivista telematica di Storia e Scienze Umane, l’americana ORB, l’Università di Lione, il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Macerata, ed è stato recensito da RAITRE nella rubrica “Neapolis”, specializzata nella diffusione e divulgazione delle risorse Internet.
Essendo l’Autore della cittadina marchigiana di Senigallia, il sito è stato recensito anche da “Marcheexpo. Il portale delle Marche”, che ha scritto: “Rimane sempre comunque il legame con le origini: la famosa immagine della pianta di Senigallia del ‘500 è infatti presente nella pagina del sommario del sito, in tutte le lingue. Segno del legame di questo studioso con la comunità civile e religiosa della nostra città”. E segno dell’importanza che il radicamento culturale assume nella formazione di un pensiero consapevole ed obiettivo.
“Medio & Evo” può essere certamente definito come un ottimo punto d’incontro per chi voglia approfondire il tema storico della spiritualità e chi, oltre alla storia, voglia affrontare un percorso personale di crescita e maturazione.
Roberta Fidanzia
Medioevo & Evo www.medio-evo.org
Profilo del pensiero medievale
giovedì dicembre 14, 2006
Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Profilo del pensiero medievale
Il libro della Beonio Brocchieri s’inserisce, forse a ragione e forse in maniera limitativa, nella collana Laterza dei Manuali di base.
Obiettivo dichiarato del volume è quello di prendere in esame i concetti filosofici caratteristici di un Medioevo, di cui la definizione cronologica è già dibattuta lungamente nell’Introduzione e che risulta difficilmente individuabile, e i punti di snodo fondamentali per l’esame dello sviluppo di tali concetti. Nel rispetto di questa impostazione di analisi, il taglio del volume non rientra nello stile ‘classico’ dei manuali. Non si tratta, infatti, di un elenco di autori di cui si espongono pensieri, parole, opere ed opinioni; è un percorso storico, filosofico, geografico, attraverso lo svolgimento delle idee e delle problematiche caratterizzanti l’epoca medievale.
Due risultano essere le tentazioni di un libro di storia delle filosofia: la “tentazione di quei cartografi, descritti in un racconto fantastico, che per tracciare la mappa perfetta di un impero giunsero a costruire una grandiosa carta geografica grande quanto l’impero stesso” [...] [e] “quella di individuare un carattere dominante del periodo preso in considerazione, di catturare lo spirito della filosofia imbrigliandolo in una formula unica, in un’unica finalità” . Ed entrambe risultano superate dall’impostazione strutturale del volume.
Partendo da un capitolo dedicato al Racconto, in cui vengono esposti i punti fondamentali, i motivi di svolta della filosofia medievale, ed in cui vengono evidenziate e circoscritte alcune problematiche concettuali della cultura filosofica medievale, il volume si apre alla sua parte più corposa sia da un punto di vista puramente ‘materiale’, sia dal punto di vista dei contenuti: la sezione dedicata alle Trame.
In queste pagine sono analizzati alcuni dei vari generi filosofici nati nel corso del Medioevo. Obiettivo, perfettamente raggiunto, di tale impostazione è quello di mettere in relazione le strutture filosofiche ed i contenuti del sapere. Pertanto i generi delle Confessioni, delle Sentenze, delle Summae, delle Enciclopedie, “forniscono modelli di interpretazione della realtà diversi [...] forme simboliche alternative, con finalità, strumenti, logiche differenti [costituendo] delle vere e proprie trame in movimento del pensiero medievale” .
Connesso a questa sezione, quasi come una sua continuazione, il capitolo dedicato a La forza delle cose evidenzia come “la riflessione politica è quasi sempre il pensiero di intellettuali che interagiscono con le trasformazioni e i progetti della loro epoca” . Sono i contesti del vivere quotidiano quelli che fanno sorgere molte delle domande a cui i filosofi del medioevo hanno cercato di dare risposta. “La dimensione etica e sacrale della responsabilità del sovrano; [...] il dualismo - metafisico e politico - di spirituale e temporale; [...] il tema del peccato originale, che facendo l’uomo debole di fronte a se stesso e vulnerabile davanti agli altri, rende necessaria l’organizzazione della propria difesa, il governo e la comunità politica” sono solo alcuni dei contesti cognitivi nei quali hanno interagito i pensatori politici medievali.
Trattando di contesti, ci si sposta agilmente, seguendo la mappatura del volume, nei contesti geografici ed architettonici, ne I luoghi della cultura filosofica. “Il monastero, la corte, la scuola cattedrale, l’università non segnano soltanto il succedersi delle epoche e dello sviluppo sociale e culturale [...], ma mettono in luce la varietà degli ambienti filosofici e quindi la trasformazione e la complessità delle filosofie medievali” .
Passando dal chiuso del monastero e dalla contemplazione catartica all’interno del chiostro all’apertura geografica e sociale, in senso lato e non moderno, delle università, e dal palazzo alla scuola o dal monastero alla cattedrale, si ha l’idea, sempre più convincente ed avvincente, di un mosaico in costruzione, “di un continuo processo di stratificazione e dinamicità filosofica” . Evidente, inoltre - e qui il volume sembra in qualche misura ripercorrere le tappe cronologico-architettoniche del classico L’arte e la società medievale di Georges Duby -, la differenza e la ricchezza delle varie espressioni artistico-architettoniche derivanti dalla varietà del pensiero così come manifestato nei vari tempi, luoghi ed ambienti.
A conclusione del volume, come una sorta di tavole fuori testo, i Ritratti dei pensatori che più hanno caratterizzato un periodo particolare del millenario medioevo, per l’originalità del pensiero o della sua espressione.
Nel suo complesso il libro risulta maneggevole, piacevole alla lettura, in certi punti intrigante al punto da non poter quasi resistere ad una nuova tentazione: approfondire un’idea, un pensiero, un momento storico dell’affascinante avvicendarsi dei secoli medievali.
Roberta Fidanzia
Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Profilo del pensiero medievale, Laterza, Bari 2002, pp. 139. ISBN 88-420-6706-7, € 15.00.
— Roberta Fidanzia
Il libro della Beonio Brocchieri s’inserisce, forse a ragione e forse in maniera limitativa, nella collana Laterza dei Manuali di base.
Obiettivo dichiarato del volume è quello di prendere in esame i concetti filosofici caratteristici di un Medioevo, di cui la definizione cronologica è già dibattuta lungamente nell’Introduzione e che risulta difficilmente individuabile, e i punti di snodo fondamentali per l’esame dello sviluppo di tali concetti. Nel rispetto di questa impostazione di analisi, il taglio del volume non rientra nello stile ‘classico’ dei manuali. Non si tratta, infatti, di un elenco di autori di cui si espongono pensieri, parole, opere ed opinioni; è un percorso storico, filosofico, geografico, attraverso lo svolgimento delle idee e delle problematiche caratterizzanti l’epoca medievale.
Due risultano essere le tentazioni di un libro di storia delle filosofia: la “tentazione di quei cartografi, descritti in un racconto fantastico, che per tracciare la mappa perfetta di un impero giunsero a costruire una grandiosa carta geografica grande quanto l’impero stesso” [...] [e] “quella di individuare un carattere dominante del periodo preso in considerazione, di catturare lo spirito della filosofia imbrigliandolo in una formula unica, in un’unica finalità” . Ed entrambe risultano superate dall’impostazione strutturale del volume.
Partendo da un capitolo dedicato al Racconto, in cui vengono esposti i punti fondamentali, i motivi di svolta della filosofia medievale, ed in cui vengono evidenziate e circoscritte alcune problematiche concettuali della cultura filosofica medievale, il volume si apre alla sua parte più corposa sia da un punto di vista puramente ‘materiale’, sia dal punto di vista dei contenuti: la sezione dedicata alle Trame.
In queste pagine sono analizzati alcuni dei vari generi filosofici nati nel corso del Medioevo. Obiettivo, perfettamente raggiunto, di tale impostazione è quello di mettere in relazione le strutture filosofiche ed i contenuti del sapere. Pertanto i generi delle Confessioni, delle Sentenze, delle Summae, delle Enciclopedie, “forniscono modelli di interpretazione della realtà diversi [...] forme simboliche alternative, con finalità, strumenti, logiche differenti [costituendo] delle vere e proprie trame in movimento del pensiero medievale” .
Connesso a questa sezione, quasi come una sua continuazione, il capitolo dedicato a La forza delle cose evidenzia come “la riflessione politica è quasi sempre il pensiero di intellettuali che interagiscono con le trasformazioni e i progetti della loro epoca” . Sono i contesti del vivere quotidiano quelli che fanno sorgere molte delle domande a cui i filosofi del medioevo hanno cercato di dare risposta. “La dimensione etica e sacrale della responsabilità del sovrano; [...] il dualismo - metafisico e politico - di spirituale e temporale; [...] il tema del peccato originale, che facendo l’uomo debole di fronte a se stesso e vulnerabile davanti agli altri, rende necessaria l’organizzazione della propria difesa, il governo e la comunità politica” sono solo alcuni dei contesti cognitivi nei quali hanno interagito i pensatori politici medievali.
Trattando di contesti, ci si sposta agilmente, seguendo la mappatura del volume, nei contesti geografici ed architettonici, ne I luoghi della cultura filosofica. “Il monastero, la corte, la scuola cattedrale, l’università non segnano soltanto il succedersi delle epoche e dello sviluppo sociale e culturale [...], ma mettono in luce la varietà degli ambienti filosofici e quindi la trasformazione e la complessità delle filosofie medievali” .
Passando dal chiuso del monastero e dalla contemplazione catartica all’interno del chiostro all’apertura geografica e sociale, in senso lato e non moderno, delle università, e dal palazzo alla scuola o dal monastero alla cattedrale, si ha l’idea, sempre più convincente ed avvincente, di un mosaico in costruzione, “di un continuo processo di stratificazione e dinamicità filosofica” . Evidente, inoltre - e qui il volume sembra in qualche misura ripercorrere le tappe cronologico-architettoniche del classico L’arte e la società medievale di Georges Duby -, la differenza e la ricchezza delle varie espressioni artistico-architettoniche derivanti dalla varietà del pensiero così come manifestato nei vari tempi, luoghi ed ambienti.
A conclusione del volume, come una sorta di tavole fuori testo, i Ritratti dei pensatori che più hanno caratterizzato un periodo particolare del millenario medioevo, per l’originalità del pensiero o della sua espressione.
Nel suo complesso il libro risulta maneggevole, piacevole alla lettura, in certi punti intrigante al punto da non poter quasi resistere ad una nuova tentazione: approfondire un’idea, un pensiero, un momento storico dell’affascinante avvicendarsi dei secoli medievali.
Roberta Fidanzia
Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Profilo del pensiero medievale, Laterza, Bari 2002, pp. 139. ISBN 88-420-6706-7, € 15.00.
Gli affreschi del Monastero dei Santi Quattro Coronati in Roma
mercoledì dicembre 6, 2006
Sono finalmente visibili gli affreschi della Sala Gotica del Monastero dei Santi Quattro Coronati in Roma. La chiesa datata al IV secolo, subì l'incursione dei normanni del Sud nel 1084 e poi fu ricostruita dal papa Pasquale II nelle forme attuali.
Gli affreschi, riscoperti sotto uno strato di intonaco, rappresentano un ciclo di carattere allegorico, vi compaiono figure umane che rappresentano i dodici mesi, e vengono esaltate la giustizia ed altre virtù.
Gli affreschi consentono di leggere la cultura artistica della Roma del Duecento sotto nuovi aspetti. Il restauro ha richiesto nove anni di lavoro.
— Angelo Gambella
Gli affreschi, riscoperti sotto uno strato di intonaco, rappresentano un ciclo di carattere allegorico, vi compaiono figure umane che rappresentano i dodici mesi, e vengono esaltate la giustizia ed altre virtù.
Gli affreschi consentono di leggere la cultura artistica della Roma del Duecento sotto nuovi aspetti. Il restauro ha richiesto nove anni di lavoro.
Splendori d'arte d'Oriente e d'Occidente
mercoledì dicembre 6, 2006
Splendori d'arte d'Oriente e d'Occidente
La mostra San Nicola. Splendori d'arte d'Oriente e d'Occidente, è allestita nella cornice del Castello Svevo di Bari dal 7 dicembre 2006 al 6 maggio 2007.
La mostra si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, ed è promossa dall'Assessorato alle Culture del Comune di Bari, dall'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, insieme a: Assessorato al Turismo della Regione Puglia, Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali della Provincia di Bari, Soprintendenza BAP e Soprintendenza PSAE di Bari e Foggia, Curia Arcivescovile di Bari, Basilica Pontificia San Nicola e Università degli Studi di Bari. E' realizzata con il contributo della Fondazione Antonveneta ed è organizzata e prodotta da Arthemisia.
Inaugurazione Mercoledì 6 dicembre ore 20.30
7 dicembre 2006 - 6 maggio 2007
Castello Svevo
Piazza Federico
Bari
— Angelo Gambella
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La mostra San Nicola. Splendori d'arte d'Oriente e d'Occidente, è allestita nella cornice del Castello Svevo di Bari dal 7 dicembre 2006 al 6 maggio 2007.
La mostra si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, ed è promossa dall'Assessorato alle Culture del Comune di Bari, dall'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, insieme a: Assessorato al Turismo della Regione Puglia, Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali della Provincia di Bari, Soprintendenza BAP e Soprintendenza PSAE di Bari e Foggia, Curia Arcivescovile di Bari, Basilica Pontificia San Nicola e Università degli Studi di Bari. E' realizzata con il contributo della Fondazione Antonveneta ed è organizzata e prodotta da Arthemisia.
Inaugurazione Mercoledì 6 dicembre ore 20.30
7 dicembre 2006 - 6 maggio 2007
Castello Svevo
Piazza Federico
Bari