martedì febbraio 16, 2016
Il castello svevo di Augusta è a rischio crollo per mancato restauro e inadempienze amministrative. Il monumento è stato posto sotto sequestro a seguito delle indagini eseguite dai Carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale.
Secondo quanto si apprende, risultano indagati il presidente della regione Rosario Crocetta ed altri tra politici e funzionari. I reati contestati sono omissione di atti d’ufficio, danneggiamento del patrimonio archeologico storico e artistico e omissione di lavori in edifici che minacciano rovina.
Nonostante progetti di restauro e fondi pronti ad essere stanziati, il castello di Augusta è in pessime condizioni. L’assenza di interventi di consolidamento strutturali, ritenuti prioritari dai tecnici della Soprintendenza di Siracusa, potrebbe, secondo alcuni osservatori, portare a crolli verso il mare.
L’indagine è scaturita da una denuncia dell’associazione Italia Nostra che aveva segnalato gravi danneggiamenti che, secondo la tesi dell’accusa, sarebbero “dovuti esclusivamente alla mancata manutenzione e all’abbandono del monumento da parte della Regione siciliana”.
Secondo la Procura di Siracusa “si è reso necessario il provvedimento di sequestro, anche per la sicurezza personale dei turisti, visto che (il castello) potrebbe crollare da un momento all’altro”.
La custodia del monumento è stata affidata alla soprintendente ai beni culturali di Siracusa, Rosalba Panvini.
— Angelo Gambella
Beni culturali, Medioevo
martedì febbraio 2, 2016
PALMIRA E’ STATA COMPLETAMENTE LIBERATA nelle prime ore del 27.03.2016
L’area archeologica era stata liberata il 24 marzo, e il castello medievale il 25.
Aggiornamenti dall’area archeologica di Palmira dopo la liberazione
Cronaca completa sulla Battaglia di Palmira
La Corsa per Raqqa: analisi della situazione attuale e prospettive future
La battaglia per la liberazione di Qaryatayn
Editoria archeologica in tempo di guerra
Zenobia, Al Asaad e Palmira
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20.02.2016 L’esercito siriano ha circondato le forze dell’ISIS ad Aleppo Est – AGENSU
Nella tarda mattinata di oggi, l’Esercito arabo siriano (SAA) ha completato l’accerchiamento delle forze dell’ISIS ad Aleppo est, nel nord della Siria.
Le “Forze tigre”, unità di elite dell’esercito, appoggiate dalle Brigate delle Aquile del deserto (Liwaa Suqour Al-Sahra) sono avanzate lungo la strategica autostrada Aleppo-Raqqa ed hanno impegnato in battaglia le formazioni dell’ISIS nella cittadina di Umm Turaykiyah.
Questa località è ubicata nella piana di Al-Safira, ad est di Aleppo e ad ovest della strategica base aerea di Kuweires.
(Mappa di IUCA, twitter: @IUCAnalysts ROSSO=Esercito Siriano / GRIGIO = ISIS)
Al termine di un violento combattimento le forze lealiste di Assad hanno avuto la meglio sugli uomini di Al Bagdadi, completando la manovra di accerchiamento iniziata alcune settimane fa. Nello scorso novembre, i militari avevano rotto l’assedio alla base di Kuweires, ed iniziato a bonificare l’area circostante, prima di dare il via alla manovra a tenaglia tesa ad intrappolare i militanti senza via di rifornimenti.
Negli ultimi giorni, i siriani avevano lasciato una via di fuga per consentire, eventualmente, ai combattenti di abbandonare l’area. A questo punto ci sarebbero, secondo alcune stime, circa 800 militanti accerchiati senza via di scampo.
Salvo una resa, che appare però improbabile, è ragionevole attendersi nei prossimi giorni, scontri sanguinosi su entrambi i lati di questa battaglia.
Al termine di altri scontri, l’esercito è definitivamente entrato all’interno della strategica centrale elettrica di Aleppo sita nella parte nord della sacca che si è venuta a creare.
Nel tardo pomeriggio anche le località di Fah e di Siffah a nord di Umm Turaykiyah, sono state liberate contribuendo a sigillare la linea del fronte da una possibile incursione di militanti da nord.
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Aggiornamento del 21.02.2016
Nella giornata di oggi è più chiara l’importante vittoria messa a segno dall’esercito siriano. I lealisti di Assad stanno liberando uno dopo l’altro villaggi e cittadine nella pianura di Al Safira, snidando alcune decine di combattenti dell’ISIS rimasti intrappolati. Si è appreso, in queste ore, che la maggior parte dei militanti è riuscita a scappare istanti prima che l’accerchiamento fosse concluso. La liberazione ancorché proceda velocemente è rallentata in alcune aree da molti ordigni esplosivi improvvisati piazzati lungo le strade. In serata, tutta l’area, viene ora ormai considerata come liberata dall’esercito seppure ancora non completamente bonificata e in condizioni di sicurezza. Tra villaggi e cittadine più grandi sono almeno 26 le località liberate in 24 ore.
Come effetto immediato della conclusione favorevole della battaglia, centinaia di soldati siriani saranno a breve dispiegati lungo la nuova linea del fronte. I due principali obiettivi sembrano ora essere la città di Al Bab 8-10 km verso nord, e la città di Deyr Hafir 3 km ad est. Se la prima città è strategicamente più importante di Deir Hafir, nel caso venisse prima catturata quest’ultima, la base aerea di Kuweires potrà tornare ad una maggiore funzionalità sia per il controllo del confine con la Turchia, sia per la nuova operazione per raggiungere la base di Tabqa presso la capitale de facto dell’ISIS Raqqa.
(Mappa di SAA reporter, twitter: @Syria_Protector – ROSSO=Esercito Siriano / GRIGIO = ISIS)
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02.02.2016 La Battaglia per rompere l’assedio di Nubl e Zahra volge a favore dei governativi – AGENSU
Due giorni fa, l’esercito arabo siriano ha iniziato un assalto su larga scala ad ovest di Aleppo, per liberare l’assedio di Nubl e Zahra, due città a maggioranza sciita lungamente assediate dalle forze ribelli capeggiate da Jabhat Al-Nusra (ala siriana di Al-Qaeda), e dai gruppi Jabhat Al-Shamiyah e Jaysh Al-Mujahiddeen e l’esercito libero siriano.
All’attacco dell’esercito (SAA) partecipano le forze di difesa popolari (NDF), le milizie libanesi degli Hezbollah e due distinti gruppi di paramilitari iracheni, prevalentemente sciiti.
(Mappa di Islamic World News, twitter: @A7_Mirza)
Sin dal primo giorno la copertura aerea è stata affidata alla forza russa di stanza nel governatorato di Latakia. Per la prima volta si sono visti in azione i nuovi cacciabombardieri Su-35S e i risultati sono arrivati rapidamente. Dopo una impressionante sequenza di oltre 100 sortite nelle prime ore, l’esercito ha sfondato le linee di difesa degli islamisti sul fronte di Baskuy, catturando Duwayr al Zeytoun e la più più importante località di Tal Jibbin, andando così a rinforzare le posizioni lungo il fronte più temuto, quello con l’ISIS che minaccia Aleppo da nord-est.
Nella giornata di ieri la progressione è sembrata inarrestabile con la cattura delle fattorie di Al-Malaah presso Hardatinin dopo violenti combattimenti, e il consolidamento delle posizioni conquistate.
Stamattina i reporter a seguito delle forze governative hanno prima dato notizia della liberazione di Hardatinin e subito dopo dell’ingresso delle truppe nella cittadina di Rytian, dove i combattimenti sono tuttora in corso. Aggiornamenti dell’ultimo minuto riferiscono che la città è “sotto fuoco controllato” il che precede di solito di poche ore l’annuncio della liberazione.
Con questi veloci progressi, gli attaccanti sono a meno di 4 km dalle località di Nubl e Zahra, e il solo centro di Bayanoun li separa dalla rottura dell’assedio mentre Hayann è sotto tiro di artiglieria. Nubbol e Zahra sono assediate da tre anni e all’interno sono stimati 35.000 civili.
Gli islamisti dal canto loro hanno opposto resistenza e bersagliato con razzi le città assediate. Nuovi rinforzi dovrebbero arrivare sul posto.
Probabilmente i nuovi carri armati T-90 in dotazione all’esercito siriano stanno facendo la differenza negli scontri; questi potenti carri di fabbricazione russa (che affiancano i T-72) dispongono di contromisure in grado di resistere ai temibili missili TOW anticarro forniti ai ribelli da potenze straniere.
Come si può osservare dalla mappa, ricucendo l’assedio, verrebbe tagliata una delle principali linee di rifornimento degli islamisti. Se la progressione dovesse proseguire con questo ritmo, è probabile che le forze siriane riescano a raggiungere i commilitoni dall’altra parte del fronte, che sono entrati a loro volta in azione, entro qualche ora.
Giornalisti al seguito riferiscono che c‘è contatto visivo tra le truppe siriane fra i due fronti e che un solo km separa le unità. E’ in corso una violentissima battaglia. Damasco ha appena annunciato che le linee di comunicazione e rifornimento dei miliziani tra la Turchia e Aleppo nord sono state tagliate.
Aggiornamento del 03.02.2016 – Rotto l’assedio di tre anni
Nella giornata di ieri sono stati visti lanciare da tupolev russi tonnellate di equipaggiamento militare nell’enclave governativa. Oggi si apprende che le unità della NDF di Nubl e Zahraa sono uscite dalla sacca ed hanno tagliato le linee di rifornimento degli islamisti tra Mayer e Muarasat Khan mentre l’esercito governativo attacca da Hardatinin.
Tra le vittime dell’operazione congiunta siro-russa figurano almeno due comandanti di Nour al-Din al Zinki l’organizzazione implicata nel rapimento di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Si tratterebbe di Qatibah Hijazi e Omar Ja’louk, secondo quanto riferiscono giornalisti locali. Anche altri gruppi islamisti hanno ammesso la perdita di vari elementi.
Furiosi combattimenti sono in corso nell’area a nord-ovest di Aleppo tra i lealisti e gli insorti. Le località interessante dagli scontri sono Rityan (circondata), Bayyanoun e Tal Muarasat. Si ha notizia di gruppi di islamisti isolati che avrebbero alzato bandiera bianca.
Ad est di Aleppo, intanto, le unità speciali della Forza Tigre hanno catturato dall’ISIS la città di Al Sin e si sono avvicinati alla centrale elettrica di Aleppo. Al tempo stesso potrebbero convergere sull’area industriale di Aleppo, isolando così centinaia di miliziani.
Poco fa centinaia di combattenti della NDF, provenienti da Nubl e Zahraa hanno preso la cittadina di Mayer ricongiungendosi con le unità dell’esercito che provenivano da est, ponendo fine all’assedio di tre anni.
La battaglia è ancora furiosa ed impegna soprattutto le località a sud dove le forze islamiste sono riuscite ad inviare cospicui rinforzi, mentre a nord i ribelli continuano a bersagliare gli armati di Nubl e Zahra e l’esercito regolare.
L’esito dello scontro rappresenta un enorme successo per le forze di Assad.
Aggiornamento del 04.02.2016 – Espansione delle operazioni militari
(Mappa di Peto Lucem, twitter: @PetoLucem)
La battaglia, finora estremamente sanguinosa, prosegue con rinnovata intensità.
Nella giornata di oggi sono proseguiti pesanti bombardamenti a nord di Aleppo, attribuiti in massima parte ai caccia-bombardieri russi, sulle postazioni di insorti e militanti islamisti. Primi ad approfittarne sono stati i curdi della YPG che hanno catturato due villaggi posti a nord di Nubbol (Ziyarah e Khuraybah). Tra i curdi e l’esercito regolare esiste un tacito accordo di non belligeranza.
L’esercito regolare siriano, appoggiato dalle unità iraniane delle guardie rivoluzionarie e dai paramilitari iracheni ha completato la liberazione della città di Mayer e sta continuando a spingere indietro i militanti dall’area a nord di Zahraa, verso la località di Kafr Naya. Più a est la cittadina di Rityan attaccata già due giorni fa è per la maggior parte controllata dall’esercito, mentre le forze di Al Nusra (ala siriana di Al Qaeda) tentano un contrattacco ad Hardatnain contro le forze lealiste.
I militanti di una fazione di ribelli nel nord di Aleppo avrebbero annunciato di essere pronti a passare dalla parte dei lealisti.
Nel frattempo, numerosi civili hanno abbandonato l’area a nord dell’attuale fronte per raggiungere la frontiera con la Turchia lungo un accesso controllato dai ribelli.
La Russia sospetta un possibile intervento militare turco in Siria, ed ha ammesso, ieri, la perdita di un consigliere militare a seguito di un colpo di mortaio dell’ISIS.
Ad est di Aleppo i miliziani dell’ISIS rischiano di venire intrappolati in una sacca dalle Forze Tigre dell’esercito siriano. I siriani stanno continuando l’accerchiamento e sarebbero già entrati nell’area della centrale elettrica di Aleppo est, strategicamente importante per ridare energia ad ampie zone attualmente prive di elettricità.
— Angelo Gambella
Attualità, International
giovedì gennaio 21, 2016
Editoria archeologica in tempo di guerra: l’Enciclopedia delle antichità di Siria
L’Enciclopedia Araba ha pubblicato il primo ed il secondo volume dell’Enciclopedia delle Antichità di Siria, un’opera che intende mettere in mostra le antichità, i reperti archeologici e i siti storici in Siria.
I due volumi illustrati contengono la descrizione di numerosi siti quali antiche città e colline, anfiteatri, mercati, sepolture, palazzi, castelli e fortificazioni, bagni pubblici, moschee, chiese, e gli oggetti trovati in essi come statue, sarcofagi, gioielli, testi antichi, decorazioni e strumenti lasciati dalle civiltà che si sono avvicendate in Siria. Il tutto è corredato da numerose immagini.
(Agenzia SANA)
L’Agenzia SANA che ha diffuso la notizia, pone attenzione all’approccio scientifico e metodico dell’opera che utilizza fotografie, grafici e mappe di siti, strutture, testi e manufatti, con i soggetti disposti rigorosamente in ordine alfabetico. I primi due volumi consistono in un totale di 656 pagine, iniziando dai soggetti della lettera ‘A’ dell’alfabeto.
L’opera, che è pubblicata in lingua araba, oltre a descrivere siti e manufatti, espone i più importanti fatti sociali, politici, economici, religiosi e le questioni relative ai reperti archeologici, ed inoltre narra di leggende, miti, epopee, tradizioni, costumi, e descrive gli dei venerati nelle varie epoche.
Altro spazio è affidato a biografie delle maggiori figure siriane che hanno avuto un ruolo nella scoperta e nello studio dei ritrovamenti archeologici.
Il Direttore generale dell’Enciclopedia Araba Mahmoud al-Sayyed ha detto che questa enciclopedia è stata pubblicata con l’intervento di un certo numero di specialisti siriani di spicco ed altri ricercatori, nella speranza che possa soddisfare le esigenze tanto degli studiosi che dei lettori neofiti, fornendo un collegamento tra i moderni siriani, i loro antenati ed il passato.
Il supervisore dell’Enciclopedia, capo del Dipartimento Preistoria Ammar Abdelrahman, ha dichiarato che il progetto riguarda la storia della Siria dalla preistoria fino alla fine dell’era islamica, facendo notare che la Siria dispone di artefatti di esseri umani primitivi risalenti a circa un milione di anni, citando in particolare i reperti trovati nel sito di Markho nel governatorato di Lattakia (Laodicea), e il possesso di una parte di un Homo erectus risalente a circa 500 mila anni fa.
Questa pubblicazione è particolarmente importante anche in relazione allo sconvolgimento in atto in Siria dal 2012; un sanguinoso conflitto, iniziato come guerra civile, e proseguito come guerra che include direttamente o indirettamente attori regionali ed internazionali. Attualmente il governo è impegnato in una campagna militare su più fronti per recuperare città e siti archeologici occupati dai miliziani dell’ISIS e da altre formazioni islamiste. In alcuni luoghi a sud-est del governatorato di Homs come ad Al Qaryatayn, antica città assira-cristiana e nella più famosa Palmira, le forze governative hanno stabilito le proprie postazioni alle porte delle città ed attendono l’opportunità di lanciare l’assalto finale sotto la copertura dell’aviazione russa.
Clicca qui per gli aggiornamenti continui sulla Battaglia di Palmira di AGENSU
— Angelo Gambella
International, Archeologia
lunedì dicembre 21, 2015
Il 5° numero di Christianitas. Rivista di Storia, Pensiero e Cultura del Cristianesimo è online da qualche settimana con nuovi interessanti articoli. Per il periodo natalizio tutti i numeri arretrati possono essere scaricati, in formato PDF, ad un solo Euro.
Sul sito della rivista è disponibile l’elenco di tutti gli articoli pubblicati:
Christianitas. Rivista di Storia, Pensiero e Cultura del Cristianesimo
ISSN: 2281-7093
Direzione: Roberta Fidanzia, Giovanni Preziosi, Vito Sibilio, Eugenia Toni. Direzione editoriale: Angelo Gambella.
Numero 1 (Gennaio-Giugno 2013)
Maria Grazia Di Palermo, Calcolo matematico e Calcolo nella virtù in Aristotele. Moralità come definizione di Eccellenza e nuova morale: Un approccio sintetico tra aristotelismo e H.T. Engelhardt nella riflessione bioetica;
Vito Sibilio, La datazione interdisciplinare dei Vangeli. Una messa a punto della situazione;
Roberta Fidanzia, L’ordine politico nella Divina commedia. Il francescanesimo di Dante;
Eugenia Toni, Contesto storico e analisi della disputa, Tra Barlaam il Calabro e Gregorio Palamas;
Mario Coda, Il modello educativo proposto dalla Chiesa begli anni ’20;
Giovanni Preziosi, Dossier Pio XII: Mezzo secolo di leggenda nera e di dibattito storiografico alla prova degli Archivi;
Angelo Gambella, Recensione a Modernità, secolarizzazione e risorgimento. Studi in occasione del Centenario della nascita di Augusto Del Noce;
Canio Mancuso, Marino Piazzolla e L’altro paesaggio;
Canio Mancuso, La fede terrena del Poeta. Mademoiselle di Enrico Fraccacreta;
Vito Sibilio, Recensione a Irene Bertoglio, Intervista ai Maestri.
Numero 2 (Luglio-Dicembre 2013)
Massimo Bidotti, Il Rito del Territoriu a Monasterace. Un’antica sopravvivenza pagana nel cuore dell’antica Kaulonía;
Luca Bugada, Seneca e il Cristianesimo;
Roberta Fidanzia, Donna, Famiglia, Stato. La riflessione cristiana di Dora D’Istria;
Vito Malcangi, La Metafisica implicita nel pensiero teologico di Ireneo di Lione;
Giovanni Preziosi, Il “Caso Palatucci”. “Giusto” o collaborazionista dei Nazisti? Un dettagliato reportage tra storia e cronaca alla luce dei documenti e delle testimonianze dei sopravvissuti;
Vito Sibilio, Gli autori del nuovo testamento. Riflessioni sulla loro attendibilità;
Eugenia Toni, Per un’interpretazione comparata della teologia Palamitica;
Mario Coda, Luca De Rosa, dalla teologia della Creazione all’antropologia della bellezza. Il linguaggio simbolico chiave interpretativa del pensiero di San Bonaventura da Bagnoregio;
Claudio Comandini, I tre pontificati di Benedetto IX;
Canio Mancuso, Emilio Coco: La poesia umile.
Numero 3 (Gennaio-Giugno 2014)
Antonello Carvigiani, Pio IX, Marx e la questione sociale;
Mario Coda, Spunti di riflessione liturgica in Origene ed Agostino;
Giuseppe Costanzo, Diritti dell’uomo e società nel pensiero politico di Nicola Spedalieri;
Giovanni Montefusco, Etica ed economia nel magistero sociale della Chiesa;
Vito Sibilio, Per una concordanza dei racconti Kerygmatici;
Eugenia Toni, Alcuni esempi di fisiologia mistica nell’esicasmo bizantino;
Massimo Bidotti, Note di lettura al saggio di Jacalyn Duffin, Medical Saints. Cosmas and Damian in a postmodern world.
Numero 4 (Luglio-Dicembre 2014)
Antonello Carvigiani, La carità cambia il Mondo. Fede e giustizia sociale in trentatré giorni di pontificato;
Carlo Fornari, San Francesco e Federico II di Svevia. Alcune riflessioni sul loro pensiero e la loro missione;
Luca Montecchio, Gerberto D’Aurillac: Appunti sul suo pensiero filosofico e teologico;
Ulderico Nisticò, Sincretismi nella religiosità popolare calabrese;
Giovanni Preziosi, La rete segreta per il salvataggio degli ebrei allestita da P. Placido Cortese: Lo Schindler italiano martire dei nazisti;
Vito Sibilio, I riscontri archeologici alle narrazioni evangeliche. Una panoramica sulla situazione attuale;
Irene Bertoglio, Gli E-Book del Progetto C;
Irene Bertoglio, Recensione a Tra Roma e Bisanzio.
Numero 5-6 (Gennaio-Dicembre 2015)
Mario Coda, Il ruolo del laico alla luce del magistero della Chiesa Cattolica Apostolica;
Giuseppe Costanzo, Rivoluzione e Vangelo. La sfida della giustizia sociale tra politica e teologia;
Veronica De Duonni, La Crocifissione: Studi storico-artistici;
Antonio Pio Di Cosmo, Elementi probatori pertinenti alla ricezione e all’attecchimento dei Kaiserische Wandermotive nella costituenda Respublica S. Petri: A proposito dei relitti della Memoria Costantiniana e della tradizione petrina nell’evoluzione delle Regalia Pontificis;
Ulderico Nisticò, La Calabria tra Costantinopoli e Roma;
Vito Sibilio, Alla ricerca del volto di Gesù. Un percorso tra storia e arte;
Ileana Tozzi, La memoria dei Santi Martiri Eleuterio ed Anzia presso la Cattedrale di Rieti;
Vito Sibilio, Note per una recensione ad Ascesi e Passione di una sposa di Cristo.
— Redazione
Editoria, Religione
domenica dicembre 20, 2015
Zenobia, figlia di Khaled Al Asaad già direttore delle antichità di Palmira parla brevemente alla tv di stato olandese.
“Sono felice che mio padre non abbia assistito alla distruzione di Palmira da parte dell’ISIS”, ha dichiarato Zenobia.
(da instagram.com/rzbh/)
L’ottantaduenne studioso siriano Khaled Asaad, arrestato dall’ISIS in seguito alla cattura della città nel maggio di quest’anno, fu successivamente decapitato per essersi rifiutato di fornire indicazioni sulla collocazione di importanti reperti archeologici.
Zenobia, che vive attualmente in una diversa città della Siria, non rilasciava interviste per evitare possibili ripercussioni sui familiari ancora presenti nell’area di Palmira.
Il nome Zenobia è un chiaro omaggio alla prima ed unica regina di Palmira (267-272), nata nella Sposa del Deserto nel 240, catturata da Aureliano e morta a Tivoli, forse da donna libera nel 275.
L’antica città di Palmira è un sito di grande importanza archeologica ed è considerata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Recentemente Mikhail Piotrovsky, direttore dell’Hermitage, ha dichiarato che il Museo dispone di reperti provenienti da Palmira e sta raccogliendo materiale per contribuire alla ricostruzione della città antica. Intanto anche l’unione astronomica internazionale (IAU) ha omaggiato Palmira con la denominazione di Tadmor (il nome arabo di Palmira) del pianeta Errai B (Gamma Cephei B).
L’esercito siriano, appoggiato dalla forza aerea russa, è impegnato in una operazione militare su larga scala per la riconquista della città. L’attacco viene portato da diverse direttrici e la postazione più avanzata è attualmente a meno di 2 km dall’ingresso occidentale di Palmira.
Clicca qui per gli aggiornamenti continui sulla Battaglia di Palmira di AGENSU
— Angelo Gambella
Attualità, International
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