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AGENSU :: Agenzia d'informazione telematica per la storia e le Scienze Umane

Storiadelmondo, 44

lunedì gennaio 15, 2007

Editoriale del numero 44 della rivista di Storia e Scienze Umane.

Il più cordiale benvenuto ai lettori di Storiadelmondo, per il primo numero del 2007.

Con l'intento di fornire un Contributo al Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Giovanni in Fiore Raffaela Tortorelli studia i documenti pontifici redatti fra il 1211 e il 1502 conservati in originale nel fondo Venusio presso la Biblioteca Provinciale di Matera. Il saggio viene pubblicato in due parti data l'ampiezza del lavoro. In questa prima parte troviamo le notizie sulle pergamene consultate e note di diplomatica pontificia; il pensiero di Gioacchino e la storia dell'abbazia di S. Giovanni in Fiore. La seconda parte comprenderà l'edizione del diplomatico.

Claudio Attardi, con la collaborazione di Daniel Kmiecik, ci consente di apprezzare le sue ricerche sul monachesimo benedettino in lingua francese. La spiritualità medievale emerge fra le pagine del suo lavoro.

Aldo C. Marturano, prosegue nei suoi studi sul Medioevo Russo. Con La Chiesa Russa entra nel Mir i lettori possono apprendere particolari alquanto interessanti e poco noti sull'introduzione della religione cristiana nel territorio dei 'russi'.

Salimbene de Adam e la sua cronaca duecentesca rivivono nella recensione di Elena Percivaldi. La nostra studiosa coglie le ragioni dell'opposizione del frate francescano all'idea imperiale di Federico II. Quella di Salimbene è una cronaca di grande importanza e merita di poter essere consultata, oltre che nell'ormai classica versione dei MGH, nell'edizione, tradotta da G. Tonna con l'introduzione di M. Lavagetto, qui recensita.

www.storiadelmondo.com

Angelo Gambella
Angelo Gambella

Editoria, Scienze Umane

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Gli apocrifi del Nuovo Testamento e le origini cristiane

domenica gennaio 7, 2007

L'Associazione Biblica della Svizzera Italiana presenta il Seminario ''Gli apocrifi del Nuovo Testamento e le origini cristiane: possibilità, difficoltà, chiarificazioni''. Il convengo si terrà il 13 gennaio 2007 a Bellinzona, in Svizzera.
L'introduzione al seminario sarà curata da Ernesto Borghi, presidente dell'A.B.S.I. Il primo intervento previsto è previsti gli di Enrico Norelli, docente di Nuovo Testamento e Storia del cristianesimo all'Università di Ginevra, dal titolo ''Le lettere apocrife: cenni generali e lettura di testi''
Prenderanno quindi la parola Claudio Gianotto, docente di Storia delle origini cristiane dell'Università degli Studi di Torino, ''I vangeli apocrifi: la tradizione delle parole di Gesù. Il vangelo di Tommaso'' e Flavio G. Nuvolone, docente di patristica dell'Università di Friburgo, con una relazione dal titolo ''Le apocalissi apocrife: cenni generali e letture dall’Apocalisse di Esdra''.
Le linee di sintesi saranno curata da Renzo Petraglio, biblista e membro dell'A.B.S.I.
Angelo Gambella

Religione, Convegni

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A Parma il secondo appuntamento di Scientiae Munus

domenica gennaio 7, 2007

L'Università degli studi di Parma presenta una conferenza della dott.ssa Franca Zanichelli sulla biodiversità e le strategie di conservazione della natura.

L'evento si svolge a Parma mercoledì 17 gennaio alle ore 17.30, presso la Casa della Musica (Piazzale S. Francesco, 1). La dott.ssa Franca Zanichelli, direttrice del Parco fluviale regionale del Taro, terrà una conferenza dal titolo ''Custodire la biodiversità. La gestione del parco fluviale del Taro al servizio della conservazione della natura''

L'intervento è il secondo degli appuntamenti del ciclo di conferenze di cultura scientifica a carattere divulgativo "Scientiae munus".

"Scientiae Munus" è un'iniziativa promossa dal Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Parma e dalla Provincia di Parma, in collaborazione con LTT - Laboratorio di Telematica per il Territorio e Tv Parma, per dimostrare che si può parlare con semplicità di fenomeni naturali e di alta tecnologia, di medicina, di chimica e di scienza in generale, e illustrare come dal confronto tra le teorie e la realtà oggettiva si riesca a capire meglio il mondo che ci circonda.
Angelo Gambella

Natura, Conferenze

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Aprite le Porte a Cristo

venerdì gennaio 5, 2007

Nell'ambito della rassegna organizzata nella splendida cornice
dell'Isola d'Ischia dalla Gieffe Communication, si svolgerà anche
l'incontro dedicato alla storia del Pontificato di Giovanni Paolo
II "Aprite le Porte a Cristo".

“Aprite le porte a Cristo". La domanda prima che si presenta
ricordando queste famose parole di Papa Wojtyla è "a chi si
rivolgeva Giovanni Paolo II quando il 22 ottobre 1978 pronunciò
queste parole?" Esse sono riuscite a scalfire il muro di silenzio
che avvolgeva l'Europa dell'Est ed hanno contribuito alla caduta
del comunismo. In che modo sono riuscite a realizzare tutto
questo? Ancora: il mistico rapporto tra il Papa ed i giovani: una
missione lunga un Pontificato; lo storico viaggio nel 1998 a Cuba
e l'incontro con Fidel Castro, inginocchiatosi al Pontefice: il
comunismo cede, si abbassa, di fronte al Vicario di Cristo in
terra; il Giubileo del 2000, coronamento di un Pontificato lungo
ventisette anni. Infine, il silenzio del Papa che ha commosso e
toccato i cuori di milioni di persone. I giorni del lutto,
l'interminabile omaggio alle spoglie del Papa. L'elezione del
Successore e il bilancio del suo primo anno di Pontificato.
L'inizio della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II con le
interviste a mons. Slawomir Oder, Postulatore della causa, e a
Joaquin Navarro-Valls, direttore della sala stampa della Santa
Sede. La pubblicazione di alcune testimonianze di fedeli
riguardanti la figura di Papa Wojtyla.
Questi sono gli interessantissimi temi trattati nel libro di
Francesco Antonio Grana, che senza dubbio rappresenta un
appuntamento di eccellenza nel quadro della rassegna “Approdi d’
inverno”, promossa dalla Graus Editore ed organizzata dalla Gieffe Communication.
Insieme a Francesco Antonio Grana (giornalista pubblicista,
collabora con diversi quotidiani e periodici locali e nazionali,
segue con attenzione il magistero e l’attività della Santa Sede)
saranno presenti altri due relatori: il vescovo di Ischia mons.
Filippo Strofaldi ed il prof. Bernardo Dell’Omo, vicepreside
dell’Istituto Professionale Alberghiero “V. Telese” di Ischia,
insieme ad altre illustri personalità.
Roberta Fidanzia

Libri, Conferenze

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La Fiera di Troyes del 1265

mercoledì gennaio 3, 2007

Il nervosismo dei commercianti senesi, fra moneta e merci varie, verso la conclusione della fiera di Santaiuolo.

La fiera di Troyes, che si svolgeva dalla metà di settembre alla fine di ottobre del 1265, si avviava alla conclusione. I mercanti senesi erano nervosi, il bilancio in quel momento, era decisamente negativo: le spezie orientali non si vendevano. Qualcuno cercava di convicere ad un buon affare gli inglesi. Di solito si tornava con le stoffe di Fiandra, ma se non arrivava il messaggero con notizie sicure dalla Toscana, che si doveva fare?
Giacomino dava in prestito il denaro che aveva ricevuto a Provins, il secondo centro commerciale della Champange, e a casa, sua moglie, avrebbe ricevuto un paio di settimane dopo il controvalore dell'azienda del debitore.
E poi, in tutta questa confusione, come sbrigliarsi fra le monete? La Francia con le emissioni d'argento di Tours, Provins e Le Mans, L'Inghilterra e l'Olanda con le sterline, l'Italia e la Sicilia con le monete d'oro.
Tutto questo con una situazione politica europea molto, molto complessa...


Lettera di Andrea de' Tolomei, senese, a suo nipote, da Troyes nella Champagne, Francia. 1265.

Come indirizzo sull'epistola si leggeva ''Da consegnare a mano a messer Tolomeo, figlio di messer Giacomo, o ai soci''.

''In nomine Domini, amen. Letera per lo primo messo de la fiera di Troyes, in anni sesanta e cinque, fata domenica due dì isciente, e Domino Tolomeo e gli altri compagni, Andrea vo' saluta. E sapiate que li uomini di Siena, que sono in questo luogho in chomune messo al dietro de la fiera di Santaiuooo [3. IX] pasata. sichome soliono, und'io vi mandai uno fardelo di letere per lo Balza churiere di Siena: se no l'avete avute, si le procacciate d'avere...
Sapiate qied ebi una letera di Froderigho Doni, que divisò com'era gionto sano e salvo in Londra, e ch'aveva mandato uno messo a Coventry, il quale ancora non era tornato; e credo que, per bontià di domino Otobuono [Fieschi] chardinale e i deti di Coventry ne pagarono bene, se Dio piace: né più novele no n'o puoi avute. Dio qued'è signiore cie ne mandi buone sichome voi volete; e quando ne saprò più inanzi, si vel divisarò. E se voi no m'avete divisato quanta muneta pagharo i deti di Conventry de la conpusizione che feciero cho noi, si mel divisate, sichome v'abo iscrito per altra letera.
E rey d'Inghiltera (Enrico III) e misser Edoardo sono tuti signiori de loro paiese, sichome debono...
Lo meso de la merchantia non è anchora venuto. Dio ciel mandi con buone novele, que tropo è stato. E quando ci sarà, si vedrà le letare que ci mandarete per lui, e sopra ciò que divisarono, istarò intento d'adoperare ciò qued io potrò, que buono sia per voi.
Domino Simone [de Brion] chardinale prochacia quanto può di fare choliare lo dicino, que si die paghare per lo fato di re Charlo [I d'Angiò]; e credo que ne sarà cholto una grande qunatità di chie a la chandeloro presente (2. II), e credo que 'l deto rey ne farà molti vendare per avere la muneta a Roma e in Lombardia. E se ciò fuse, si pare, que'provesini [moneta di Provins) dovrebbero ravilare, e d'altra parte, le gienti d'esto paise que vengono in aiuto del deto rey, si credo que sieno ora in Lombardia, ed ano grando tesoro di munera e di chambiora cho loro; de la quale credo que vi dispenderano una grande quantità, si que tornesi [moneta di Tours] e chambiora vi dovrano esare a grande merchato, sichome v'abo divisato per alyra letera: e se vedete via di poterne trare utilità, si lo prochaciate di fare [...] ora. E diciesi que molta buona giente di questo paiese di die anchora crociare, per venire in aiuto di deto rey: no so sed è vero o no. Dio qued è signiore abbia veduto di farne quelo que 'l miliore sia di noi e di tut[...]ta.
Avere di peso ci a mala vendita, che no pareque cie se ne posa vendare niente, ed aciene asai. E pepe ci vale[...]nta e sei l. la charicha, e no si può vendare. Giengieva, da vinti e due d. in vintoto, sichom'è buona. Zaferano ci è stato ben dimandato, ed eci venduto víntí e cinque s. la l. e no cie n'à neiente, Cíera di Venesia, vintdí e tre d. la livra. Ciera dí Tunísí, víntuno d. e mezo. El compagnio de lo Schoto si ci à molto avere dí peso, e può avere denari; e sta ín mene di mandarlo in Inghiltera a vendare.
Isterlino, al chanbio, cinquanta e nuove s. la marca. Ariento di Friburgho buono, cínquanta e sete s. e sei d. la marca. Oro di Teri [moneta siciliana], dicienuove l. e diece s. la marca. Paliuola, sichom'è buona. Aghustari, xj s. l'uno. Fiorini valsero in Santaniuolo oto s. l'uno e uno d. più, per chasíone de la crociera, e ora no credo que si potesero vendere più d'oto s. meno tre d. Mansesi [moneta dí Le Mans] valiono quindicino, cioè i quíndící mansesi due s. di tornese. Muneta meflata, quindicino e mezo.
Voi non avete paghato a la moglie di Iachomino del Carnaiuolo diecie lire di senesi minuti, sichome vo' divisai de la fiera di Santaiuolo pasata, si le paghate, que sono per tre l. di provesini que ricieveti a mia avuta dal deto Iacomino; e scriveteli a mia avuta per la fiera di Santaiuolo pasata, perciò che li abo io per la deta fíera, e ubria'lo a scrivere ne la letera que vi lai del deto Santaiuolo. E se voi aveste fato dare lo chamelino, que vi divisai, a la deta molie di Iachomino, si mel divisate que ne farei paghare quelo que mí divisaste: ed Eli ne sta a speranza qued ela abia avuto lo deto chamelino. Perciò se voi no le l'aveste fato dare, sì lo faite, se a voi pare, e divisatemi qelo que chostase...''.


Ed.: Lettere Volgari del XIII secolo scritte da Senesi, a cura di C. Paoli e E. Piccolomini, Bologna, 1871; cfr. A. Birst, Forme di Vita nel Medioevo, Napoli, 1988.
Angelo Gambella

Testi,

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