Al via la seconda edizione di "Salvare un Codice. Una missione di cultura", promossa da "Alumina. Pagine miniate", la rivista del Gruppo Nova Charta dedicata al mondo della miniatura.
Con questa missione s'intende contribuire ogni anno, con il sostegno del Gruppo Immobiliare Ceoldo di Padova, alla salvaguardia di un'opera pergamenacea di particolare importanza. Gli scopi del progetto sono: individuare, attraverso un'attenta selezione nel ricco e vasto patrimonio di codici miniati delle Biblioteche del territorio nazionale, un manoscritto di particolare valore storico e artistico che necessiti di un intervento di manutenzione e/o di restauro; sottoporre il codice a tale intervento allo scopo di assicurargli condizioni ottimali di conservazione e di durata; durante l'intervento di restauro effettuare gli opportuni studi di carattere filologico, paleografico, codicologico e storico-artistico; infine, restituire al paese il manoscritto restaurato, favorendo una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, relativamente all'opportunità di questi interventi ed al valore del nostro patrimonio librario.
Durante la prima edizione del 2007 il codice restaurato è stato l'Ottateuco copto della Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, presentato in marzo al Salone del Restauro di Ferrara e in giugno alla Biblioteca della Camera dei Deputati di Roma, alla presenza di esponenti della cultura e della politica.
Il manoscritto individuato per questa seconda edizione è il Decretum Gratiani della Biblioteca Malatestiana di Cesena (Manoscritto Piana 3.207), del secolo XIII, che presenta le seguenti caratteristiche: membranaceo, legatura con coperta in cuoio decorata da ferri impressi con oro, sguardie rivestite di seta verde, cucito con filo in seta verde, capitello a due colori, rosa e verde. L'apparato decorativo comprende una miniatura di grande formato alla c. 1r e 27 riquadri miniati di medie dimensioni con scene figurate allusive al testo; sono presenti, inoltre, circa 350 iniziali miniate ornate o figurate di piccole dimensioni e numerose iniziali filigranate rosse e blu.
— Salvare un Codice
giovedì febbraio 7, 2008
Roberta FidanziaBari tra Venezia e Bisanzio. Lo Spazialismo Europeo di Licata e Morandis
sabato febbraio 2, 2008
Il Castello Svevo di Bari ospita dal 7 febbraio al 10 marzo la mostra "Bari tra Venezia e Bisanzio. Lo Spazialismo Europeo di Licata e Morandis" a cura di Giovanni Granzotto e Barbara Morandis.
L’evento, promosso dall’I.N.A.C. - Istituto Nazionale di Arte Contemporanea, presenta le opere pittoriche di Riccardo Licata e Gino Morandis, si tratta di un centinaio di lavori esposti che rivelano il percorso artistico di due forti personalità affermatesi nell’ambito dello Spazialismo, uno dei movimenti più innovativi dell’arte del dopoguerra italiano ed europeo, fondato a Milano da Lucio Fontana.
La vicenda sarà ripercorsa dal convegno sul tema 'Gino Morandis (1915-1944). Lo Spazialismo europeo' che si terrà il 7 febbraio alle ore 11,00, nella sala Conferenze del Castello Svevo. Il convegno di Bari intende ampliare gli studi sugli aspetti storici dello Spazialismo, attraverso uno dei suoi maggiori esponenti. Gino Morandis è stato un personaggio di spicco nel mondo della cultura e dell’arte, come operatore e come teorico.
La mostra è aperta al Castello Svevo di Bari nelle Sale Angioina e Bona Sforza, Piazza Federico II di Svevia, tutti i giorni, anche i festivi, dalle 10,00 alle 18,00 tranne il mercoledì.
— Angelo Gambella
L’evento, promosso dall’I.N.A.C. - Istituto Nazionale di Arte Contemporanea, presenta le opere pittoriche di Riccardo Licata e Gino Morandis, si tratta di un centinaio di lavori esposti che rivelano il percorso artistico di due forti personalità affermatesi nell’ambito dello Spazialismo, uno dei movimenti più innovativi dell’arte del dopoguerra italiano ed europeo, fondato a Milano da Lucio Fontana.
La vicenda sarà ripercorsa dal convegno sul tema 'Gino Morandis (1915-1944). Lo Spazialismo europeo' che si terrà il 7 febbraio alle ore 11,00, nella sala Conferenze del Castello Svevo. Il convegno di Bari intende ampliare gli studi sugli aspetti storici dello Spazialismo, attraverso uno dei suoi maggiori esponenti. Gino Morandis è stato un personaggio di spicco nel mondo della cultura e dell’arte, come operatore e come teorico.
La mostra è aperta al Castello Svevo di Bari nelle Sale Angioina e Bona Sforza, Piazza Federico II di Svevia, tutti i giorni, anche i festivi, dalle 10,00 alle 18,00 tranne il mercoledì.
Gianduja nel teatro dei Burattini
sabato febbraio 2, 2008
Nel 2008 ricorre il secondo centenario della nascita di Gianduja. La tradizione vuole che la maschera sia stata presentata dai loro inventori, i burattinai Giovan Battista Sales e Gioacchino Bellone, al pubblico torinese il 25 novembre 1808.
L'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare organizza una serie di manifestazioni volte a celebrare i due secoli di vita di Gianduja: una vita strettamente connessa a quella di Torino e in particolare al Risorgimento, di cui rappresenta una delle grandi icone popolari.
Il primo appuntamento si è svolto il 12 e 13 gennaio a Lione. Per l'occasione è stato reso omaggio all'ultimo burattinaio di tradizione che agisce ancora oggi in Piemonte secondo il modello dei suoi avi: Eliseo Bruno Niemen.
Ai Niemen, alla loro plurisecolare storia, mescolata tra circo e burattini, è dedicata la mostra Gianduja nel gran teatro dei burattini dei fratelli Niemen inaugurata ieri presso lo Chalet Allemand nel Parco Culturale Le Serre a Grugliasco (TO), nell'ambito del Protocollo d'Intesa sottoscritto con la Regione Piemonte e la Città di Grugliasco, e in collaborazione con la Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte.
In esposizione i "tesori" della famiglia Niemen: burattini, fondali, copioni, locandine e manifesti dalla metà dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento. La mostra rimarrà aperta fino a domani 3 febbraio dalle ore 16 alle ore 18.
— Roberta Fidanzia
L'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare organizza una serie di manifestazioni volte a celebrare i due secoli di vita di Gianduja: una vita strettamente connessa a quella di Torino e in particolare al Risorgimento, di cui rappresenta una delle grandi icone popolari.
Il primo appuntamento si è svolto il 12 e 13 gennaio a Lione. Per l'occasione è stato reso omaggio all'ultimo burattinaio di tradizione che agisce ancora oggi in Piemonte secondo il modello dei suoi avi: Eliseo Bruno Niemen.
Ai Niemen, alla loro plurisecolare storia, mescolata tra circo e burattini, è dedicata la mostra Gianduja nel gran teatro dei burattini dei fratelli Niemen inaugurata ieri presso lo Chalet Allemand nel Parco Culturale Le Serre a Grugliasco (TO), nell'ambito del Protocollo d'Intesa sottoscritto con la Regione Piemonte e la Città di Grugliasco, e in collaborazione con la Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte.
In esposizione i "tesori" della famiglia Niemen: burattini, fondali, copioni, locandine e manifesti dalla metà dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento. La mostra rimarrà aperta fino a domani 3 febbraio dalle ore 16 alle ore 18.
Al via il terzo ciclo del Laboratorio di Storia - Medioevo
venerdì febbraio 1, 2008
Al via il terzo ciclo del Laboratorio di Storia - Medioevo, sul tema Medioevo tra Storia e Storiografia.
Il corso ha la durata di 3 settimane dal 18 febbraio al 10 marzo 2008 e si svolge attraverso il sistema di formazione a distanza Laboratorio di Storia. Il corso prevede il rilascio dell'attestato di partecipazione al termine del corso.
Il laboratorio è strutturato in tre moduli: 1) La periodizzazione della Storia; 2) Introduzione storiografica: per una Storia del Medioevo; 3) Interpretazione e valutazione del Medioevo ed in più contiene una biblioteca composta da materiali sul medioevo in rete.
Gli iscritti possono accedere a tutte le risorse (lezioni, materiali, avvisi) dal Laboratorio di formazione a distanza.
Per iscriversi collegarsi al sito www.storiamedievale.com. Il corso è erogato da Drengo Srl in collaborazione con Medioevo Italiano Project e SISAEM.
— Angelo Gambella
Il corso ha la durata di 3 settimane dal 18 febbraio al 10 marzo 2008 e si svolge attraverso il sistema di formazione a distanza Laboratorio di Storia. Il corso prevede il rilascio dell'attestato di partecipazione al termine del corso.
Il laboratorio è strutturato in tre moduli: 1) La periodizzazione della Storia; 2) Introduzione storiografica: per una Storia del Medioevo; 3) Interpretazione e valutazione del Medioevo ed in più contiene una biblioteca composta da materiali sul medioevo in rete.
Gli iscritti possono accedere a tutte le risorse (lezioni, materiali, avvisi) dal Laboratorio di formazione a distanza.
Per iscriversi collegarsi al sito www.storiamedievale.com. Il corso è erogato da Drengo Srl in collaborazione con Medioevo Italiano Project e SISAEM.
Il liberalismo di John Stuart Mill a Roma
lunedì gennaio 21, 2008
Il liberalismo di John Stuart Mill e l’Italia di oggi in una conferenza su Mill che si terrà a Roma presso la Sala del Cenacolo, in Vicolo Valdina, 3/a il 23 gennaio 2008 dalle 15,00 alle 19,00, in occasione dell'uscita del volume "Introduzione a Mill" di Piergiorgio Donatelli, Laterza, 2007 e del precedente volume di Nadia Urbinati "L'ethos della democrazia", sempre per le edizioni Laterza, 2006
Al convegno, il cui scopo è verificare la fecondità della lezione milliana per i problemi concreti della vita sociale nell'Italia di oggi e valutare la fecondità di un incontro, mancato nel passato, fra liberalismo italiano e britannico, parteciperanno Mauro Barberis con la relazione "Le libertà degli antichi e dei moderni: liberalismo francese e liberalismo britannico"; Piergiorgio Donatelli con "Etica e religione, pubblico e privato: una prospettiva milliana"; Eugenio Lecaldano "Diritti, giustizia ed etica: il punto di vista del liberalismo milliano"; Alessandro Roncaglia "John Stuart Mill e le origini del socialismo liberale" e Nadia Urbinati con l'intervento "La libertà e le virtù del dissenso". Presiederà Enzo Marzo.
Perché la scelta di quest'autore? Nell'interpretazione dei relatori, John Stuart Mill ebbe la prodigiosa capacità di anticipare nella sua trattazione molte questioni problematiche della vita sociale e politica delle società industriali avanzate.
Secondo le linee interpretative che spingono questa discussione -che dal campo dell'economia si allarga alla filosofia ed alla politica-, i molti ritardi e le inadeguatezze della discussione pubblica italiana soffrono della mancata ricezione delle provocazioni e delle soluzioni presenti nei testi di Mill. I testi di J.S. Mill, rappresentano un'importante fonte di analisi, liberale, dei problemi della bioetica, legati alle nuove maniere di nascere e morire, della questione dei diritti umani, delle nuove forme di convivenza derivanti dalla dissoluzione della famiglia tradizionale, del ruolo delle credenze religiose nella vita pubblica e privata, e così via.
Scopo principale del convegno è quello, infine, di sollecitare studiosi e uomini di cultura a ripensare il contributo di Mill applicandolo alle questioni più scottanti dell'attualità, in una prospettiva sia attualizzante sia storica.
— Roberta Fidanzia
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Al convegno, il cui scopo è verificare la fecondità della lezione milliana per i problemi concreti della vita sociale nell'Italia di oggi e valutare la fecondità di un incontro, mancato nel passato, fra liberalismo italiano e britannico, parteciperanno Mauro Barberis con la relazione "Le libertà degli antichi e dei moderni: liberalismo francese e liberalismo britannico"; Piergiorgio Donatelli con "Etica e religione, pubblico e privato: una prospettiva milliana"; Eugenio Lecaldano "Diritti, giustizia ed etica: il punto di vista del liberalismo milliano"; Alessandro Roncaglia "John Stuart Mill e le origini del socialismo liberale" e Nadia Urbinati con l'intervento "La libertà e le virtù del dissenso". Presiederà Enzo Marzo.
Perché la scelta di quest'autore? Nell'interpretazione dei relatori, John Stuart Mill ebbe la prodigiosa capacità di anticipare nella sua trattazione molte questioni problematiche della vita sociale e politica delle società industriali avanzate.
Secondo le linee interpretative che spingono questa discussione -che dal campo dell'economia si allarga alla filosofia ed alla politica-, i molti ritardi e le inadeguatezze della discussione pubblica italiana soffrono della mancata ricezione delle provocazioni e delle soluzioni presenti nei testi di Mill. I testi di J.S. Mill, rappresentano un'importante fonte di analisi, liberale, dei problemi della bioetica, legati alle nuove maniere di nascere e morire, della questione dei diritti umani, delle nuove forme di convivenza derivanti dalla dissoluzione della famiglia tradizionale, del ruolo delle credenze religiose nella vita pubblica e privata, e così via.
Scopo principale del convegno è quello, infine, di sollecitare studiosi e uomini di cultura a ripensare il contributo di Mill applicandolo alle questioni più scottanti dell'attualità, in una prospettiva sia attualizzante sia storica.